di Redazione
5 ottobre 2011

Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci (foto Marco Giardini)
PESARO – Intervistato dal Fatto Quotidiano, Matteo Ricci, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino non usa mezze parole: “L’iniziativa lanciata a Pesaro il mese scorso ha aperto una strada nuova che dobbiamo percorrere e che avrà la sua seconda tappa il 16 ottobre all’Aquila, dove abbiamo organizzato un secondo incontro tra i giovani del Partito Democratico – ha spiegato Ricci – Lo dico da tempo: c’è una classe dirigente nuova che è pronta a mettersi in gioco. Bersani è il leader del Pd e sarà il candidato del partito alle primarie che, a mio modo di vedere, sono l’unica strada da percorrere per l’individuazione del candidato premier del centrosinistra. Accanto a Bersani però non si devono riproporre le vecchie facce: anche il nome il nuovo Ulivo a me non piace perché dobbiamo dare alla gente l’idea che abbiamo in mente un progetto nuovo ed una ricetta migliore per rilanciare il paese”. Non mancano le critiche i candidati paracadutati nelle Marche e poi scomparsi dalla vita politica della nostra regione: “Mon mi riferisco all’onorevole Morri che in qualche modo il legame con il territorio lo ha mantenuto ma ad altri onorevoli: penso a Enrico Rossi oppure a Lapo Pistelli e Giorgio Tonini. Una volta eletti chi li ha più visti nel territorio? Ed è un peccato perché nelle Marche avremmo tanti politici bravi, almeno quanto loro, capaci di sostituirli. Ecco in futuro credo che il Pd dovrebbe adottare le primarie anche per la selezione dei candidati al Parlamento. Non credo alla proposta di Bersani di un Governo di unità nazionale che gioverebbe solo ai berlusconiani se l’Esecutivo cade si vada subito al voto”.
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