L’Italia e la guerra di Libia, convegno nazionale a Pesaro

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13 ottobre 2011

L’Italia e la guerra di Libia 1911-1912

Temi e questioni storiografiche: il convegno si propone di ricostruire gli aspetti politici, ideologici, militari e culturali che portarono l’Italia in una guerra

 Convegno nazionale di studi – Pesaro, 28 ottobre 2011

 

PESARO – Nello spirito del 150° dell’Unità nazionale trovano luogo anche opportune riflessioni sui cent’anni dalla guerra di Libia del 1911-1912. Nella ricorrenza del centenario la Società pesarese di studi storici e l’Associazione di Storia contemporanea di Macerata promuovono – in collaborazione con l’Ente Olivieri di Pesaro – un convegno nazionale di studi dedicato a quegli importanti avvenimenti.

Il convegno, coordinato da Marco Severini, si svolge presso l’auditorium di palazzo Montani Antaldi (piazza Antaldi, 2 – 61121 Pesaro) venerdì 28 ottobre 2011.

Il 29 settembre 1911 l’Italia dichiara guerra alla Turchia e l’11 ottobre successivo un corpo di spedizione italiano comandato dal gen. Carlo Caneva – formato da 35.000 uomini e dotato dei primi aeroplani italiani impiegati per scopi bellici – sbarca sulle coste libiche concentrandosi nella zona di Tripoli.

Preparata da una lunga questione diplomatica, la guerra viene decisa dal IV ministero Giolitti mentre il Parlamento si trova in ferie, coerentemente con l’art. 5 dello Statuto (“Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il capo supremo dello Stato; comanda le forze di terra e di mare; dichiara la guerra, fa i trattati di pace, di alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l’interesse e la sicurezza dello Stato il permettano…”).

Il conflitto è peraltro sostenuto da uno schieramento trasversale che va dai nazionalisti al “Corriere della Sera” (il quotidiano più rappresentativo della borghesia nazionale), alla stampa e alle banche cattoliche, ai sindacalisti rivoluzionari e a simpatizzanti di destra e di sinistra.

Ufficialmente la guerra italo-turca costa all’Italia 3.431 morti (di cui 1.483 in combattimento e 1.948 per malattie) e dura meno di un anno, chiudendosi con il trattato di Ouchy (Losanna) del 18 ottobre 1912; poiché i turchi mantengono dopo la pace dei presidi in Cirenaica, l’Italia non restituisce il Dodecanneso che, occupato nella primavera precedente, avrebbe conservato fino alla seconda guerra mondiale.

Il convegno si propone di ricostruire gli aspetti politici, ideologici, militari e culturali che portarono l’Italia in una guerra che, cantata e celebrata da Giovanni Pascoli e da Gabriele D’Annunzio, ha poi rappresentato – di fatto – uno dei motivi di crisi dell’intero sistema giolittiano.

Venerdì 28 ottobre 2011

auditorium di palazzo Montani Antaldi

piazza Antaldi, 2 – 61121 Pesaro

ore 10,00

presiede Riccardo Paolo Uguccioni

presidente della Società pesarese di studi storici

Giolitti e la guerra libica

GILBERTO PICCININI

Università di Urbino

Echi del conflitto sulla stampa italiana ed europea

COSTANTINO DI SANTE

Istituto Storia Marche – Ancona

Teresa Labriola, le donne italiane e il conflitto libico

FIORENZA TARICONE

Università di Cassino

Da outsider a protagonisti: Mussolini e Nenni di fronte all’impresa libica

MARCO SEVERINI

Università di Macerata

ore 15,30

presiede Marco Severini

presidente della Associazione di Storia Contemporanea

I cattolici, il trust grosoliano e la penetrazione in Libia

PAOLO GIOVANNINI

Università di Camerino

Un’opposizione divisa: il Pri e la guerra tripolina

LIDIA PUPILLI

Università LUISS-Roma

Politica coloniale e amministrazione in Tripolitania (1912-1915)

SIMONA BERHE

Università di Messina

La dialettica politica. Pesaro e le voci della periferia

ELEONORA MARSILI

Associazione di Storia contemporanea – Macerata

Gilberto Piccinini insegna Storia contemporanea presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Urbino “C. Bo” dove tiene anche la cattedra di Storia del Risorgimento. Presiede, dal 1997, la Deputazione di Storia patria per le Marche e, dal 1995, il Comitato provinciale di Ancona dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano. Tra i suoi recenti lavori: Democrazia e libertà. I ceti dirigenti nei governi locali delle Marche al tramonto del Settecento (2001); la cura del volume Le Marche e la Grande Guerra (1915-1918) (2008) e la partecipazione come autore ai volumi collettanei Giovanni Conti politico, costituente, storico (2010) e Le Marche e l’Unità d’Italia (2010, 2011).

Costantino di Sante, ricercatore presso l’Istituto Storia Marche, è presidente dell’Istituto provinciale di Storia contemporanea di Ascoli Piceno. Si è occupato fra l’altro di internamento e dei campi di concentramento in Italia, dell’occupazione della Libia fra 1911 e 1943, della legislazione antiebraica, di diversi aspetti della guerra in Jugoslavia. Autore e curatore di studi e di mostre, nel 2011 ha pubblicato il Dizionario del Risorgimento. Cronologia, costituzioni, luoghi, protagonisti, simboli e movimenti dell’Unità d’Italia.

Fiorenza Taricone, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Cassino, presidente dell’Associazione nazionale coordinamento comitati Pari Opportunità, studiosa della condizione e dell’associazionismo femminile, collabora a varie riviste tra cui «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa», «Il Risorgimento», «Storia Contemporanea». È autrice e curatrice di saggi e di monografie tra le quali L’associazionismo femminile italiano dall’unità al fascismo (1995), Teoria e prassi dell’associazionismo italiano nel XIX e XX secolo (2008) e Donne e guerra. Dire, fare, subire (2009).

Marco Severini insegna Storia del Risorgimento all’Università di Macerata. Presiede l’Associazione di Storia Contemporanea e dirige per l’editore Codex di Milano la collana “Storia Italiana”. I suoi temi di ricerca spaziano dalla Repubblica romana del 1849 all’età giolittiana, al problema dei notabili e allo studio della rappresentanza parlamentare in età liberale. Collabora con le riviste «Storia e problemi contemporanei», «Rivista di storia politica» e «Il pensiero mazziniano». Tra i suoi lavori, La rete dei notabili (1998); Protagonisti e controfigure (2002); Percorsi infranti (2004, 2006); Nenni il sovversivo (2007). Nel 2010 ha curato, per Codex, Le Marche e l’Unità d’Italia, giunto nel 2011 alla 4° edizione. Nel 2011 sono usciti, per Marsilio, La Repubblica romana del 1849 (giunto alla 3° edizione) e, per Liberilibri, Piccolo, profondo Risorgimento.

Paolo Giovannini insegna Storia dell’Europa orientale all’Università di Camerino. Studioso di storia sociale della sanità, del movimento cattolico e del fascismo, fa parte della redazione di «Storia e problemi contemporanei» e di «Nuova Rivista Storica». È autore e curatore di numerosi saggi, fra i quali “Tutto da abbattere, tutto da creare”. Le origini del fascismo nella provincia pesarese (1919-1922) (1993), Cattolici nazionali e impresa giornalistica. Il trust della stampa cattolica (1907-1918) (2001), L’ 8 settembre nelle Marche. Premesse e conseguenze (2004), Uniti e solidali. L’ associazionismo nelle Marche tra Otto e Novecento (2004), Il San Benedetto. Storia del manicomio pesarese dalle origini alla grande guerra (2009).

Lidia Pupilli, dottoressa di ricerca in Storia contemporanea, è vicepresidente del Comitato di Ancona dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e redattrice della rivista «Storia e problemi contemporanei». Attualmente sta seguendo un progetto di ricerca su Giuseppe Chiostergi e completando uno studio su Romolo Murri. Autrice di ricerche di storia risorgimentale e contemporanea, si è occupata per lo più di biografia politica, dello studio dei carteggi di politici, intellettuali e clan familiari, della stampa periodica ottocentesca e di elezioni nell’Italia del Novecento. Tra i suoi lavori, Il sogno spezzato. Lina Tanziani e il suo tempo (2005) e la cura dei volumi Le Marche in età giolittiana (2007) e Giovanni Conti politico, costituente, storico (2010).

Simona Behre, studiosa presso il Dottorato internazionale “Storia delle istituzioni politiche e giuridiche europee” dell’Università di Messina (XXIV ciclo), si occupa di storia amministrativa. Ha svolto comunicazioni al IV convegno internazionale “The multietnic society: challenges, perspectives and solutions for the future” organizzato dal CIMS (Center for integrative Mediterranean studies), Messina, 10-12 giugno 2010, e al convegno “Funzionari e intermediari al servizio del governo coloniale”, organizzato dall’Università di Pavia, 29-30 settembre 2011. Ha pubblicato il saggio Periferie sociali e periferie istituzionali: enti locali e opere pie nell’inchiesta Correnti sulla rivista «Società e storia», ed. Franco Angeli, 2010.

Eleonora Marsili è membro del Comitato di Ancona dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e dell’Associazione di Storia Contemporanea. Si è occupata di storia risorgimentale in relazione al contesto marchigiano e di storia di genere, partecipando come autrice al volume collettaneo Le Marche e l’Unità d’Italia (2010, 2011) e pubblicando nel 2011 la monografia Miss Montecitorio non rinuncia alla maternità. L’attività parlamentare di Maria Pucci (1948-1950).

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