21 ottobre 2011

Raphael Gualazzi
URBINO – La sua musica nasce dalla fusione della tecnica Rag-time dei primi anni del ‘900 con la liricità del Blues, del Soul e del Jazz. Uno stile molto originale quello del vincitore di Sanremo Giovani 2011, eccellenza artistica marchigiana (per la precisione urbinate), Raphael Gualazzi.
A Sanremo hai ottenuto anche il Premio della Critica e quello della Stampa, come ci si sente ad avere ricevuto così tanti riconoscimenti in un Festival così importante?
“Non me l’aspettavo perché non mi ponevo neanche il problema in quanto non credo nel concetto di competizione all’interno della musica. Non credo che queste due cose vadano di pari passo. Non ho mai affrontato il Festival con uno spirito competitivo”.
Dopo il diploma al conservatorio di Pesaro sono successe tante cose…
“Al termine degli studi ho cominciato a comporre brani fondendo il mio pianismo classico con l’amore per il blues. Ho fatto una prima pubblicazione nel 2005 e mi sono accorto che questo genere musicale era molto simile ad uno già esistente in America che si sviluppò tra la fine degli anni ’10 e gli anni ’40 che si chiama Stride Piano. Finalmente, dopo sei anni, è uscito, il 16 Febbraio, il mio album, «Reality and Fantasy»“.
La tua cover di Don’t stop, brano degli anni ’70, è stata scelta per lo spot dell’Eni…
“E’ stata una bella soddisfazione. Ultimamente anche il brano Reality and Fantasy è stato scelto per lo spot Fiat e il brano Follia d’amore per il film Manuale d’amore 3. Sono davvero felice”.
Perché hai scelto proprio la canzone Follia d’amore da presentare al pubblico dell’Ariston?
“L’ho reputato il brano migliore perché fonde lo Stride Piano con lo stile tradizionale melodico italiano, perciò rappresenta di più la nostra italianità. Il brano contiene i due ingredienti essenziali nella vita: la follia e l’amore“.
Grandissimo Raphael! Io punto sulla versione iTunes con i due bonus! http://itunes.apple.com/it/album/reality-fantasy-special-edition/id467620976