“Il Comune supporta l’Oasi Felina di Mondolce”

di 

22 ottobre 2011

Gatto

di Roberto Chicarella*

URBINO – L’Associazione “Arca di Noè”, che cura a Urbino l’Oasi Felina di Mondolce, dichiara che ci sarebbe indifferenza istituzionale nei confronti della struttura che ospita i gatti randagi e chiede che venga rinnovata la convenzione fra Comune e l’associazione stessa, per proseguire il lavoro. Posso tranquillamente affermare che il Comune di Urbino ha supportato e continua a supportare l’Oasi Felina. In proporzione, l’amministrazione urbinate mette in questo settore più risorse rispetto a Pesaro e Fano, città che hanno bilanci ben più ampi del nostro. Esclusi i tre citati, tutti gli altri Comuni della nostra provincia non hanno strutture di questo tipo.

Da che cosa nascono allora le prese di posizione dell’associazione “Arca di Noè”? Dal fatto che secondo il Comune di Urbino nella struttura di Mondolce è presente un problema sicurezza per gli operatori che lavorano nell’Oasi Felina e si stanno quindi cercando delle soluzioni. Ecco perché la convenzione non è stata ancora rinnovata. L’intento del Comune non è quello di chiudere, ma di migliorare il tutto. A tal proposito si sta lavorando su più opzioni. Sono in corso contatti con la Comunità montana dell’Alto e Medio Metauro per arrivare alla possibile creazione di un gattile comprensoriale; si è pensato di spostare alcune delle strutture di Mondolce (un container, in particolare) nel canile comprensoriale di Ca’ Lucio, in modo da rendere l’Oasi Felina uno spazio con infrastrutture leggere, superando i problemi di sicurezza ora riscontrati; ulteriore ipotesi è quella di creare una nuova Oasi dietro al campo sportivo “Montefeltro”. Nel frattempo, proprio nei giorni scorsi, sono stati concessi 3.000 euro all’associazione “Arca di Noè”, per l’acquisto del cibo, oltre all’impegno già assunto di dare alla medesima associazione 3.500 euro per l’adeguamento dell’impianto elettrico.

Come si vede il Comune di Urbino non si sta disinteressando al problema. E’ completamente l’opposto. Ci sono però delle normative sulla sicurezza che devono essere rispettate e per trovare delle soluzioni ci sono dei percorsi che si devono seguire.

*Dirigente del Comune di Urbino

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