di Redazione
22 ottobre 2011
SEPANG – “Io quest’anno non ho perso il titolo, non sono mai stato nemmeno in gioco”. Valentino Rossi non le manda a dire. Mai. E neppure ora che non se la passa granché in pista, anche in Malesia in una terra che era diventata roba sua. “Lorenzo e Pedrosa sono stati molto bravi, forse un pelo di più Stoner, ma è anche vero che la Honda è stata un po’ meglio della Yamaha – spiega il campione di Tavullia – Loro comunque sono stati sempre i migliori in pista e si meritano la posizione che hanno nel Mondiale. Hanno fatto la differenza. Io? Non riesco a guidare questa moto. Certo, la paura di cadere c’è ma io sinceramente quella l’ho sempre avuta e mi dà fastidio essere caduto tante volte quest’anno perché non sono abituato. In quindici anni di Mondiale, ho conquistato 9 titoli. Se fosse un incontro di boxe avrei vinto ai punti, dopotutto. Non spetta a me dire quanto o se sono grande ma penso di potermi mettere assieme a Giacomo Agostini e Mike Hailwood. L’anno scorso avevo detto che mi sarebbe piaciuto ritirarmi imbattuto e deciderlo quando sei sulla cresta dell’onda è una cosa d’effetto. Però mi tengo stretti i risultati conseguiti finora. E dico che correrò fino a che mi divertirò a farlo. Non mi importa più di essere imbattuto. Sarebbe stato bello. Se però il prezzo da pagare per restare imbattuto è stare a casa quando hai ancora voglia di correre, è un prezzo troppo alto”.
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