di Redazione
25 ottobre 2011

Giorgio Torelli nella foto Marco Giardini
FIUMICINO – Dall’hotel Hilton di Fiumicino la notizia che tutti attendevano. Anche la presente stagione di D avrà l’appendice dei playoff. Le seconde, le terze, le quarte e le quinte di ogni girone d’Interregionale si scontreranno tra di loro su gara secca per poi accedere a una fase successiva che si concatena con gli altri raggruppamenti e con le squadre che sono arrivate in fondo alla coppa Italia di categoria. Nessuna certezza, però, sul valore stesso della post-season. Ribadita la volontà di riforma dei campionati professionistici – che entro il 2014 dovrebbero portare a una sola serie C con tre gironi da 20 squadre – anche chi vincerà i playoff di D non avrà il posto garantito in Lega Pro. “La post season servirà per decretare la graduatoria di eventuali ripescaggi”, ha detto Carlo Tavecchio nel proclamare la nascita del Dipartimento dell’Interregionale. Il numero 1 del calcio dilettantistico ha spiegato che per dare valore effettivo agli spareggi dovrebbero “saltare” più di 16 società professionistiche. Questo perché dalle attuali 76 squadre di Prima e Seconda divisione si dovrà passare a 60, per la logica dell’unificazione della serie C di cui si diceva.
Al di là di questo, la notizia è stata accolta con moderata soddisfazione dall’ambiente Vis Pesaro. Il responsabile dell’area tecnica Leandro Leonardi, che ha rappresentato la società nell’assemblea di Fiumicino di ieri, ha anche preso la parola, puntando l’indice contro i tanti divieti di trasferta per tifosi imposti dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. “Così si rischia di fare i forti con i deboli e di fare i deboli con i forti – ha detto il direttore – Si vieta ai pesaresi di assistere alla partita della Vis col San Nicolò, espressione di un paesino di 7.000 anime che gioca nello stadio di Teramo appena costruito, e poi non si batte ciglio per partite di serie A – vedi derby Lazio-Roma – ben più pericolose”. Un discorso che non fa una grinza. Chissà se l’invito al buon senso verrà raccolto da qualcuno, anche perché continuando a bandire le tifoserie ospiti dagli stadi della D si rischia di incidere pesantemente su società che basano molto del loro presente e del loro futuro sugli incassi delle singole partite.
e.lu.
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