“Non accetteremo la militarizzazione di Urbino”

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10 novembre 2011

Dall’Assemblea Permanente Urbino Per il Diritto allo Studio riceviamo e pubblichiamo

URBINO – E’ iniziata ieri, con un banchetto informativo in piazza della Repubblica,  la campagna ‘Senza di noi Urbino muore’. Questa campagna, nata all’interno delle assemblee studentesche delle ultime settimane, cerca di comunicare efficacemente la condizione di disagio che vivono studentesse e studenti e di rivendicare il ruolo che la nostra comunità riveste nella città di Urbino. La campagna consiste nell’apporre sulle banconote degli studenti che spontaneamente decidono di aderire all’iniziativa un timbro che per l’appunto recita ‘Senza di noi Urbino muore’.
Come scriviamo nel documento che stiamo diffondendo ‘riteniamo necessario affermare la centralità della comunità studentesca in una città che regge la propria vita economica sull’università e su chi la vive. Gli studenti pagano gli affitti, consumano nei bar, nei supermercati, nelle librerie, usufruiscono dei trasporti, ecc; per garantirsi una vita dignitosa durante il proprio corso di studi lavorano, qui e altrove, contribuendo così alla vita economica del territorio. Moltissimi studenti dunque, oltre a studiare, vivono la città nel suo complesso, come persone.
Il problema nasce nel momento in cui a questa “partecipazione tutta economica” non corrisponde una altrettanto ricca partecipazione al tessuto relazionale e sociale della città. Con ciò ci riferiamo all’assenza di qualsiasi politica attiva di integrazione della comunità studentesca, al paradosso di un “città campus” in cui nulla è pensato per gli studenti, ad una città in cui l’offerta culturale e relazionale rivolta a noi studenti rimane, mestamente, affidata alla frequentazione di bar e locali privati.
Altra nota dolente è che, in questo nulla, l’unico atteggiamento da parte dell’amministrazione e della cittadinanza è la criminalizzazione e la denigrazione della figura dello studente tramite campagne a mezzo stampa e azioni repressive per mezzo delle forze dell’ordine. Prendiamo parola in questo momento per far fronte all’accanimento che negli ultimi tempi viene rivolto alla comunità studentesca da parte di giornali, amministrazione e dalle autorità di pubblica sicurezza. Il giovedì sera la piazza viene presidiata da digos, carabinieri, guardia di finanza e camionette del reparto celere (senza oltretutto ottenere risultati che giustifichino tale dispiego di forze), sui giornali si punta il dito contro i “turbolenti studenti dell’ateneo urbinate”, l’amministrazione non fa nulla per promuovere spazi di aggregazione alternativi alla solita piazza del giovedì.
Non accetteremo la militarizzazione della città e dei nostri spazi, che vanno invece estesi, tutelati e fatti rivivere. Non esiste in città nessuno spazio dedicato alla possibilità di esprimere il nostro valore aggiunto per questo territorio. Non esistono politiche sociali atte al coinvolgimento degli studenti nella vita culturale della città. Non esistono strutture sportive pubbliche e liberamente accessibili nè spazi espositivi per i giovani artisti. Non esistono bacheche pubbliche a disposizione degli studenti e non esiste la possibilità di poter usufruire gratuitamente dei locali comunali per svolgere le svariate attività sociali, culturali e politiche che coinvolgono la comunità studentesca oltre gli orari di chiusura dei locali universitari.’

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