di Redazione
13 novembre 2011
di Luciano Murgia

Nazionale Volley Femminile a rete
PESARO – L’ottava giornata della World Cup femminile di volley regala due notizie sensazionali, anche se – in verità – i precedenti inducevano sia a un cauto ottimismo, nel primo caso, che ad motivato pessimismo, nel secondo.
Le due notizie riguardano l’Italia e il Brasile. L’Italia che gioca sotto rete è alle Olimpiadi. Il Brasile, campione olimpico in carica, dovrà cercare la qualificazione nei prossimi appuntamenti. La squadra di Ze Roberto, ex coach Scavolini, travolta anche dal Giappone, è la grande delusione della World Cup.
L’Italia è già a Londra, anche senza il conforto della matematica. Per gettare al vento la qualificazione, le azzurre dovrebbero perdere con il Kenia, unica squadra senza vittorie. Impossibile, anche se giocassero Barbolini e Bracci, vice allenatore, il massaggiatore, il medico , l’accompagnatore e il presidente federale.
Le azzurre hanno 23 punti e – come le rivali – sono attese da tre partite: Germania, Usa e Kenia. Vincendo con il Kenia, andrebbero quota 26. Potrebbero superarle Usa (punti 21), Cina (19) e Germania (18), non il Giappone (16). Ma Usa, Cina e Germania devono ancora affrontarsi e quindi è impossibile che tutte e tre conquistino i 9 punti in palio. Così, chi tra Cina e Germania non andrà oltre i 6 punti nell’ultimo round, resterà fuori dal terzetto delle elette.
Una grande notizia – anticipata dal regolare andamento della World Cup giocata dalle azzurre (7 vittorie su 7 incontri prima della partita giocata nella notte contro la Serbia campione d’Europa in carica, titolo conquistato lo scorso 18 settembre a Belgrado) – per il movimento pallavolistico nazionale, in crisi da tempo e risollevato solo dalla recente medaglia d’argento continentale della nazionale maschile, che parte proprio oggi per il Giappone.
Un successo personale per il ct Barbolini, che ha dovuto fare i conti con pesanti critiche, soprattutto dopo un’estate di esperimenti spesso incomprensibili, mai convincenti, come il cambio di ruolo di Simona Gioli e – soprattutto – di Carolina Costagrande.
L’ex campionessa d’Italia con la Scavolini (tre scudetti consecutivi grazie – anche – alle sue prodezze) è stata riportata al suo ruolo di schiacciatrice, che le ha restituito fiducia nei propri mezzi, convinzione e il grande rispetto delle compagne di squadra e delle avversarie, che aumentando la difesa su Costagrande hanno lasciato obbligatoriamente spazio alle altre attaccanti azzurre.
Siamo ancora perplessi sulla convocazione di Monica De Gennaro, libero della Scavolini, al posto della compagna di squadra Serena Ortolani, infortunatasi in Giappone, e l’utilizzo della prima in un ruolo completamente diverso e non condividiamo la chiamata di Signorile e Folie. Ma – ricordando le brutte facce di semifinale e finale per il terzo posto a Belgrado – dobbiamo riconoscere che Barbolini ha dato tranquillità a una squadra che avrebbe potuto vivere l’avventura giapponese, la World Cup di cui è detentrice, sull’orlo di una crisi di nervi.
L’ultimo ostacolo verso Londra 2012 era rappresentato dalla giovanissima e talentuosa Serbia. A tal proposito, da non perdere per i tifosi pesaresi l’avventura della Scavolini in Coppa dei Campioni, che proporrà anche la sfida alla Stella Rossa di Belgrado che presenta la bravissima Ana Bjelica, 19 anni, fra le migliori attaccanti della World Cup.
L’Italia ha vinto, totalizzando l’ottavo successo in altrettanti incontri, ma ha dovuto soffrire per tutto il primo set, passato ad inseguire e chiuso solo ai vantaggi. Coach Terzić aveva rinunciato a Bjelica per dare spazio alla capitana Brakočević, che malgrado l’avambraccio sinistro bloccato da una fasciatura rigida confermava tutta la classe. Dopo avere raggiunto il pareggio, le azzurre andavano di nuovo sotto (17-20 e 21-23), ma a quel punto veniva fuori la forza della squadra, la voglia di difendere palla su palla. Era ancora una volta Carolina Costagrande a caricarsi sulle spalle la squadra e i suoi attacchi propiziavano il pareggio, rotto da un ace di Del Core: 29-27 per l’Italia.
Gli altri due set proponevano ancora la voglia di non arrendersi delle serbe, ricche di carattere e orgoglio, ma contro una Simona Gioli mostruosa e la classe immensa di Eleonora Lo Bianco c’era poco da fare anche per le campionesse continentali.
“Come non essere felici per questa vittoria – ha commentato l’alzatrice azzurra, molto amata dai giapponesi . Sappiamo che la Serbia è squadra giovane, ma molto molto forte. Sono partite benissimo, ma la nostra vittoria è nata proprio nel corso del primo set, lavorando bene al muro e difendendo duro”.
Nella conferenza stampa di fine partita, nessuno ha sottolineato come l’Italia sia certa di uno dei primi tre posti. Perciò Massimo Barbolini si accontenta di sottolineare il buon lavoro dell’Italia: “Abbiamo meritato di essere in questa situazione. Abbiamo giocato una partita difficile, contro una Serbia che – a dispetto di importanti assenze – ha giocato molto bene. Ora ci attendono Germania e Stati Uniti, dobbiamo continuare a fare bene”.
Come noto, il ct azzurro non ama parlare delle singole giocatrici, ma spende volentieri una frase su Carolina Costagrande: “Abitualmente non parlo di una sola perché oggi gioca bene lei, domani fa altrettanto una compagna di squadra, ma devo riconoscere che Carolina sta giocando bene dall’inizio della World Cup e le sue prestazioni ci danno forza”.
Il tabellino:
Italia: Costagrande 19 (16 attacchi, 2 muri, 1 ace), Arrighetti 7, Lo Bianco 2, Del Core 12, Lucia Bosetti 4, Gioli 21 (13 attacchi, 8 muri). Serbia: Brakočević 13, Živković, Molnar 5, Vesović 8, Bjelica 5, Ninković 8, Veljković 17. Migliore giocatrice della partita il libero azzurro Croce. Ma sono premi che lasciano il tempo che trovano, perché contro la Serbia la migliore è stata Simona Gioli. Signori, 8 muri! Fa-vo-lo-sa!
I risultati completi dell’ottava giornata e la classifica:
Girone A (Sapporo): Italia-Serbia 3-0 (29-27; 25-19; 25-20 in 74 minuti); Cina-Korea 3-0 (25-12; 25-8; 25-16 in 64′); Giappone-Brasile 3-0 (26-24; 25-19; 25-23 in 85′).
Girone B (Okayama): Argentina-Germania 0-3 (22-25; 17-25; 18-25 in 73′); Algeria-Kenia 3-1 (19-25; 25-20; 25-16; 25-23 in 99′); Repubblica Dominicana-Usa 0-3 (21-25; 19-25; 14-25 in 72′).
Classifica
Italia 23 (8 vinte, 0 perse; 24 set vinti, 3 persi)
Usa 21 (7-1; 21-4)
Cina 19 (6-2; 22-10)
Germania 18 (6-2; 21-8)
Giappone 16 (5-3; 18-9)
Brasile 12 (5-3; 16-16)
Serbia 11 (3-5; 14-16)
Argentina 9 (3-5; 9-17)
Repubblica Dominicana 8 (3-5; 11-18)
Korea 4 (1-7; 5-21)
Algeria 3 (1-7, 4-22)
Kenia 0 (0-8; 3-24)
Adesso, le squadre si trasferiscono a Tokio, dove si giocano le partite del quarto e ultimo round che – limitandoci alle quattro squadre ancora in lotta per uno dei posti alle Olimpiadi – propone il seguente programma:
Mercoledì 16: Cina-Usa; (Italia-Germania (ore 7); Giappone-Kenia;
Giovedì 17: Cina-Kenia; Italia-Usa (ore 7); Germania-Giappone.
Venerdì 18: Italia-Kenia (ore 3); Usa-Giappone; Cina-Germania.
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