di Redazione
22 novembre 2011

Una baraccopoli kenyana di Nairobi
PESARO – Ancora l’Africa sarà la protagonista di due iniziative in programma al centro arti visive Pescheria, che da oltre una settimana ospita una mostra di fotografie e filmati dedicati alle baraccopoli di Nairobi. La mostra Slum Città del futuro, ideata da Clara Santin, responsabile dell’ufficio cooperazione internazionale sviluppo economico ed emigrazione della Provincia di Pesaro e Urbino, sta riscuotendo un grande successo. Gli organizzatori hanno annunciato che sono state oltre 1.000 le persone che l’hanno visitata.
Da qui la scelta di arricchire il programma con alcune iniziative collaterali: giovedì alle ore 18 è in programma uno spettacolo di danze tribali, e a seguire musica e canzoni della cantautrice Elena Sanchi, che proprio in Africa ha vissuto un’esperienza di volontariato; venerdì, alle ore 18.30, musica africana con il gruppo di Kassoum Diarra, un noto percussionista del Burkina Faso, che sarà preceduto da una sfilata di costumi ispirati alla tradizione e alla cultura africane, realizzati dagli studenti del liceo artistico Mengaroni.
Entrambi gli appuntamenti saranno accompagnati dalla proiezione di oltre 300 fotografie – finora non viste – e scattate da Gianni Cesarini: “Ho progettato e diretto i lavori del complesso scolastico che la Provincia ha realizzato a Mujwa – ha spiegato – E’ stata un’esperienza umana fortissima; nei volti dei bambini ho cercato, attraverso gli scatti fotografici, di cogliere la dolcezza e la felicità che dà loro una carezza, un piccolo gesto d’affetto”.
C’è soddisfazione nelle parole dell’assessore provinciale con delega alla cooperazione internazionale Alessia Morani: “Abbiamo pensato ad eventi di qualità che fossero in grado di rafforzare la nostra attenzione e l’impegno nei confronti del Kenya. Tutte le iniziative realizzate per questa mostra, inoltre, hanno permesso di presentare al pubblico la ricchezza e la molteplicità delle esperienze artistiche degli studenti del Mengaroni, dando loro voce e visibilità. Grazie a tutti coloro che si sono impegnati, abbiamo raggiunto l’obiettivo di dare alle varie forme dell’arte, dalle immagini fino alla musica, il ruolo di strumenti per comunicare il grido di dolore che arriva da una parte forse poco conosciuta dell’Africa e finora, certamente, molto trascurata”.
“Spesso si pensa al Kenya solo come meta turistica d’élite – ha concluso Clara Santini – ma il Kenya più vero è quello rappresentato dalle immagini in esposizione fino al 27 novembre”. Il catalogo della mostra è in vendita a 5 euro. Il ricavato sarà destinato alla costruzione di una scuola nello slum di Kibera.
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