di Redazione
26 novembre 2011
di Alessandro Di Domenico*

Il Genica, tra la Celletta e il Pentagono
PESARO – A vedere la pulizia dell’alveo del Torrente Genica, all’altezza della Celletta e Pentagono, alla luce di ciò che è accaduto a Genova, Messina e in Calabria, non vedo come i nostri amministratori possano dormire sonni tranquilli.
Mentre Matteo Ricci si appella a Passera (neo Ministro alle infrastrutture ) per il completamento della Fano Grosseto, nessuno più si preoccupa della cassa di espansione, o di soluzioni idrauliche diverse, di Santa Veneranda, proprio quelle previste per il Genica.
Intanto l’alveo del torrente in alcuni tratti è quasi completamente occluso, (vedi le foto) ci sono piante e alberi che hanno raggiunto diametri che solo con l’abbattimento si potrebbero risolvere i problemi dell’effetto diga. Oggi parlare di pulizia è solo un eufemismo.
Ci dicono che non ci sono i soldi, però quando si dovranno spendere 20 milioni di € in più per il casellino di Santa Veneranda, anziché pensare a come meglio risparmiarli, oppure come investirli in altre opere, nessuno batte ciglio e li faranno comunque spendere. Anche questa è la coerenza di chi ci amministra.
Il Presidente del quartiere, l’Assessorato alla sicurezza e alcuni consiglieri comunali hanno già condiviso questi problemi, ma a distanza di quasi un mese nulla è avvenuto.
Una proposta potrebbe anche quella di installare sirene di allarme nelle aree interessate ad esondazioni, sia del Genica che del Foglia, così il lavoro della protezione civile e delle forze di sicurezza saranno davvero tempestivi, perché no!!

Di Domenico sul Genica
Noi non vogliamo che accada quello che si è già visto in altre parti d’Italia, purtroppo, quindi sarà meglio intervenire subito e sfruttare questa stagione così clemente, prima che, qualcun altro, poi si debba appellare allo stato di calamità naturale.
*consigliere comunale Pdl
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