Candelara capitale delle candele. E non solo…

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3 dicembre 2011

Candele a Candelara 2009 28

Oggi inizia Candele a Candelara (foto Giardini)

CANDELARA – Il 3, 4, 8, 9, 10, 11 dicembre a Candelara torna il tradizionale mercatino delle Candele. Una particolarità di questa edizione è la mostra di Alce presso la “Sala del Capitano”. I suoi quadri sono realizzati con l’utilizzo di candele colorate fuse impresse sopra una normale tela bianca; una tecnica che l’artista ha elaborato ispirandosi, elaborando ed aggiornando l’antica tecnica dell’“Encausto”. Questo artista non poteva trovare contesto migliore in cui esporre le sue opere artistiche!

Alce, al secolo Alfio Centin è un uomo eclettico: prima di essere artista è stato scrittore, dedicando un volume al Canova, mentre in quello intitolato “Lo stridore del gesso” ha raccontato la sua esperienza nella scuola quale alunno prima e dirigente poi; ed oggi vuol comunicare al suo pubblico le sue esperienze ed emozioni attraverso il segno, il colore e la forma di questa particolare tecnica artistica, a metà strada tra la pittura e la scultura (lo stiacciato donatelliano). Le sue composizioni nascono e si ispirano a versi di scrittori famosi, che molto spesso sono trascritti al lato del quadro, e che si prestano ad essere illustrati. L’artista afferma che: “purtroppo gran parte della poesia contemporanea non ha immagini colorate e, talora, non ha immagini per niente, tanto che si potrebbero dividere i poeti in due categorie: i coloristi e i non coloristi”.

Puoi spiegarci sommariamente i procedimenti della tua tecnica? “La tecnica da me usata è simile all’encausto. Uso candele colorate e le faccio gocciolare sulla tela, rinforzando in qualche caso i colori con leggere colpeggiature di acrilico, soprattutto per i bianchi. Ho iniziato imitando Pollock con il suo casuale gocciolamento del colore sulla tela orizzontale ma con la cera non è possibile eseguire in velocità; il gocciolamento è lento e lo si può controllare. I miei lavori sono quindi costruiti e voluti, non semplicemente eseguiti sotto l’impulso occasionale”. A cosa ti sei ispirato per le tue creazioni? “Il mio punto di partenza è stato il verso di qualche poeta che si presta alla rappresentazione pittorica.”

Perché hai scelto l’utilizzo della cera? “L’uso della cera di candela mi consente di sfiorare il reale lasciando all’indistinto del tratto caduto sulla tela quell’aura sfumata che è propria della parola poetica. L’artista non rappresenta il visibile come un “pittore della domenica” ma invita il fruitore a cogliere l’invisibile. Il colore è un mezzo per esercitare sull’anima un’influenza diretta non per vedere ma per contemplare un’esperienza superiore”.

<“Cera” una volta… e adesso> è il titolo della mostra di Alce che arricchisce il cartellone degli eventi di “Candele a Candelara”, confermando la volontà della “Pro Loco” di Candelara (ente organizzatore e promotore del mercatino delle Candele insieme agli enti pubblici che hanno dato il loro patrocinio) di puntare sulla cultura. Queste opere nate da un particolare modo di utilizzare un semplice oggetto quale la candela, non soddisfano solo l’occhio di chi le guarda, ma divulgano attraverso le citazioni anche la nostra letteratura.

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