Londei di Adriabus: “Senza risorse, costretti a tagliare corse e personale”

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5 dicembre 2011

 

Giorgio Londei

Il senatore Giorgio Londei, presidente di Adriabus

di Giorgio Londei*

PESARO – Siamo di fronte ad una manovra economica senza precedenti, che mette le Regioni – le Marche non fanno eccezione – di fronte ad un ulteriore, pesantissimo taglio di risorse destinate al trasporto pubblico locale.

Se questo è il quadro generale, è importante – a nostro avviso – dare una dimensione quantitativa che riguarda direttamente Adriabus e il trasporto pubblico su gomma nella nostra provincia. Ovviamente ci auguriamo che questo drammatico quadro sia superato da quanto il governo ha promesso nel corso dell’incontro Stato-Regioni di ieri, assicurando un ulteriore intervento di circa 600 milioni di euro che, se confermato dal Parlamento, servirebbero a scongiurare i tagli al TPL su gomma, così come peraltro dichiarato a caldo dal governatore della Lombardia Roberto Formigoni: “Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale abbiamo convinto il governo a trovare un’altra strada e quindi abbiamo scongiurato i tagli”.

Se la Regione Marche, infatti, non destinasse tali risorse al sistema e confermasse i tagli comunicatici, la riduzione delle risorse oscillerebbe tra il 10 e il 15% sul trasporto extraurbano e intorno al 10% sui servizi urbani. Si tratta di una cifra intorno ai 2 milioni di euro all’anno che viene a mancare: l’impatto sui cittadini e sulla struttura stessa della nostra società sarebbe devastante.

Parliamo di 3.000 clienti su un totale di circa 35.000, tra studenti e lavoratori, che ogni giorno resterebbero senza autobus, perché saremo costretti a cancellare delle corse, in primis quelle meno frequentate e che riguardano le frazioni e i comuni più piccoli. Parliamo, inoltre, di un taglio di personale di circa 40 unità, con un conseguente abbassamento degli standard qualitativi della nostra organizzazione: il personale che lavora in Adriabus è la migliore garanzia per i clienti, come ha confermato il giudizio lusinghiero emerso dall’ultima “analisi di soddisfazione” realizzata dalla Regione Marche.

Nell’immaginario collettivo e soprattutto in questi tempi di crisi, il cittadino reclama giustamente che ogni azienda – e quindi anche la nostra – eviti sprechi ed aumenti al massimo l’efficienza. E’ esattamente il percorso che abbiamo fatto in questi anni con la nascita di una società che ha messo insieme la parte pubblica (Ami) e tutte le aziende private della provincia, e poi proseguito con la razionalizzazione delle corse (che per l’entroterra ha significato più collegamenti) e il rinnovamento dei mezzi.

In questi anni, è rimasto inalterato il contributo pubblico della Regione Marche, mentre intorno a noi sono aumentati vertiginosamente i costi di carburante, assicurazioni, mezzi.

I nostri conti in regola confermano che l’azienda ha lavorato duramente e bene, e che l’aumento dei passeggeri trasportati ci ha permesso di andare avanti nel nostro programma di servizi.

Ora – se quei tagli venissero confermati – dobbiamo per forza di cosa fermare i nostri mezzi, i nostri lavoratori, i nostri progetti. Non c’è altro da limare, tagliare, riorganizzare.

Questo non significa che non continueremo ad agire con responsabilità e senso del dovere, ma è evidente che molto (forse troppo) non sarà più come prima.

*Presidente Adriabus

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