di Redazione
8 dicembre 2011

Belgrado, Alix Klineman esulta dopo un attacco vincente osservata da Ferretti e Manzano (Foto Cev)
di Luciano Murgia
PESARO – La Scavolini è tornata a casa all’ora di pranzo dalla trasferta di Belgrado, dopo un viaggio iniziato assai presto. Coach Pedullà ha concesso un giorno libero alle ragazze. Si torna in palestra venerdì, per un doppio allenamento, mattina e pomeriggio, in vista della partita di campionato con la Riso Scotti Pavia, contro la quale il coach novarese confida di conquistare i primi punti in campionato. Ricordiamo che per evitare la concomitanza con il derby di pallacanestro, in programma alle ore 18,15 all’Adriatic Arena, la partita di pallavolo è stata anticipata alle ore 16. Come di consueto si gioca al PalaCampanara.
Subito dopo la conclusione della partita di mercoledì, Luciano Pedullà ha rilasciato una sintetica dichiarazione a Sanja Grčić, responsabile dell’ufficio stampa della Crvena Zvezda: “Abbiamo servito veramente bene e anche in difesa abbiamo svolto un buon lavoro perché il nostro muro era sempre al posto giusto, piazzato bene”.
La soddisfazione di Pedullà, la delusione di coach Ratko Pavličević: “Onestamente, non avevamo alcuna chance contro una squadra come la Scavolini, ma forse la partita avrebbe avuto un altro andamento se avessimo conquistato il secondo parziale. Speravamo di vincere almeno un set, che ci avrebbe dato la certezza dei miglioramenti delle ragazze. Comunque, la partita ha dimostrato un’oggettiva differenza di valori e quindi, di fronte a un’ottima avversaria, la mancanza delle qualità necessarie per batterle. Nessuna partita è facile, mi sembra evidente, e non ci sono discussioni sulla forza della squadra contro cui abbiamo perso. E la conferma che abbiamo molto da fare per migliorare il nostro sistema di gioco, per crescere nella direzione che ci siamo proposti”.
Ana Bjelica, giovane capitano delle biancorosse di Belgrado, ha ribadito, a fine gara, quanto dichiarato il giorno prima della partita con le italiane. “La Scavolini è una delle migliori squadre di Champions League. Loro hanno dimostrato, in partita, di essere più forti di noi. Sinceramente, abbiamo giocato davvero male il primo set (finito 25-10; ndr). Solo nel secondo parziale si è visto qualcosa del nostro gioco, ma quando abbiamo fatto intravvedere che potevamo vincere il set, non siamo riuscite nell’intento. Spero che nella partita di ritorno, in programma il prossimo 12 gennaio, potremo migliorare e nostre capacità e saremo in grado di giocare meglio”.
La Crvena Zvezda sarà la prossima settimana a Mosca, ospite della Dynamo, mentre la Scavolini ospiterà le polacche di Muszyna che hanno espugnato Mosca superando al tie-break le russe, con i seguenti parziali: 25-23; 26-28; 25-15; 15-25; 8-15 in 109 minuti. Ancora una partita contraddittoria, quindi, con clamorosi rovesciamenti di fronte. Basta osservare il terzo e quarto set.
IL TABELLINO
DYNAMO: Morozova 9 con 4 muri, Perepelkina 7 con 1 muro, Makarova 13 con 1 ace e 1 muro, Yaneva 18 con 3 ace, Kryuchkova (L), N. Goncharova 26 con 1 ace e 2 muri, Ulyakina 2 ace, Matienko, Chikrizova ne, Ortiz 2, Kozhukhova, Merkulova; 7 ace, 11 errori al servizio; ricezione 57%, perfetta 31%; attacco 44%; 8 muri
FAKRO MUSZYNA: Zenik (L), Rourke 16 con 1 ace, Wensink 1, Piatek 1 muro, Bednarek-Kasza 15 con 3 ace e 4 muri, Kaczor 14 con 1 ace e 3 muri, Kasprzak 3 con 2 muri, Radecka 3 con 1 ace e 2 muri, Gajgal, Djurisić 8 con 3 muri, Stam-Pilon 18 con 1 muro; 6 ace e 8 errori; ricezione 64%, perfetta 43%; attacco 47%; 14 muri.
LA CLASSIFICA
SCAVOLINI 6, Muszyna 5, Dynamo 1, Crvena Zvezda 0
PROSSIMO TURNO
Mercoledì 14: Dynamo Mosca-Crvena Zvezda Belgrado
Giovedì 15 (ore 20,30): SCAVOLINI-Fakro Muszyna.
Alla luce di quanto si è visto nelle prime due giornate del Girone E di Champions League, la sfida per il primato sembrerebbe riservata a Scavolini Pesaro e Fakro Muszyna, con le polacche che hanno il vantaggio di avere espugnato Mosca, anche se cedendo un punto. Una buona squadra, quella polacca, rafforzata dalle olandesi Wensink e Stam-Pilon e dalla serba Djurisić, ex Villa Cortese.
Lascia una risposta