Da Pesaro un unico forte grido: “Equità, equità, equità”

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12 dicembre 2011

Lavoratori e pensionati hanno riempito piazzale Lazzarini a Pesaro per lo sciopero e la manifestazione proclamati da Cgil Cisl e Uil.

 

Chiedono di cambiare la manovra per far pagare chi ha di più e chi non ha mai pagato.

 

 

indignati

PESARO – Piazzale Lazzarini gremito per lo sciopero e la manifestazione unitaria di questo 12 dicembre a Pesaro, bagnato dalla pioggia. Cgil Cisl e Uil hanno scelto questa piazza e hanno voluto che il palco fosse montato proprio di fronte al teatro Rossini, simbolo del genio musicale pesarese e della città tutta. Sotto, il mare di ombrelli dei tanti lavoratori, i giovani e i pensionati che anche stavolta non sono voluti mancare alla chiamata dei sindacati per dire “Basta: siamo stanchi di pagare, i sacrifici questa volta tocchino ad altri, tocchino chi ha di più”.

Simona Ricci, segretaria generale Cgil Pesaro Urbino ha detto che: “C’è una parola che caratterizza questi nostri giorni di protesta e di mobilitazione per sostenere le nostre ragioni e le nostre proposte affinché la manovra del Governo Monti cambi radicalmente direzione. Questa parola è equità”.

Una parola e un concetto che per la segretaria generale della Cgil manca nel blocco delle indicizzazioni per circa la metà dei pensionati italiani, manca nel rialzo senza freni dei prezzi, manca nel momento in cui si penalizzano duramente le lavoratrici e i lavoratori  che non potranno andare in pensione con 40 anni di contributi pur sapendo che il loro fondo Inps è in attivo di 4 miliardi, ma è costretto a pagare il passivo dei fondi pensione dei lavoratori autonomi.

E la mancanza di equità più insopportabile, ha spiegato Simona Ricci è proprio quella dell’evasione fiscale, la cui lotta resta ancora una chimera.

“Basterebbero dieci giorni di lotta seria ed efficace all’evasione – ha detto – per reperire quei tre miliardi di euro che sbloccherebbero il recupero dell’inflazione dei pensionati”.

Numerosi pullman hanno raggiunto il capoluogo dai vari centri dell’entroterra pesarese; un territorio dove “piccolo è bello” è solo un vecchio slogan e la crisi continua a falciare le sue piccole e piccolissime imprese  costrette a chiudere con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.

Sul palco anche il segretario generale provinciale della Cisl Sauro Rossi che ha voluto ricordare come in 15 anni sia cresciuta enormemente la disuguaglianza sociale. “Chiediamo più attenzione verso le fasce deboli – ha detto- che in questa Manovra non c’è. Al risanamento del Paese siamo chiamati tutti ma la priorità non può e non deve essere a carico della gente che il sindacato rappresenta, che ha sempre pagato. Ci si rivolga ad altre categorie più forti – ha dichiarato- si chiedano a loro questi immensi sacrifici”

“Noi – ha concluso Rossi continueremo il nostri impegno per cambiare questa Manovra con forza, serietà e  a voce alta”.

Graziano Fioretti, segretario generale Uil ha concluso il comizio con l’esortazione a non lasciarsi sopraffare dalla rassegnazione come se un’entità più forte di tutti, l’Europa, ormai dettasse le regole nel nome del rigore e della massima rigidità dei conti. “Noi sindacati –  ha detto – non delegheremo mai ad altri i nostri temi e risponderemo sempre e soltanto a chi rappresentiamo”. Al termine un lungo corteo ha raggiunto piazza del Popolo dove una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto.

Durante il comizio è giunto anche il messaggio del presidente della Provincia Matteo Ricci che ha detto di essere con Cgil Cisl e Uil condividendo le ragioni della protesta e, ha aggiunto: “Mi unisco a voi lavoratori e a chi vi rappresenta per far sì che il Governo e il Parlamento possano modificare e introdurre correzioni affinché si affermino due principi fondamentali: Chi ha di più deve dare di più e la maggior parte dei sacrifici sia sostenuta da chi in questi anni ha dato meno o non ha mai dato”.

Giovedì 15 dicembre sciopero generale del trasporto pubblico locale, a livello regionale, per l’intera giornata, ad esclusione delle fasce garantite dall’autoregolamentazione del settore.

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