di Redazione
14 dicembre 2011

Coach Pedullà, l'assessore allo Sport di Pesaro Belloni e Berenika Okuniewska all'Hotel Flaminio
di Luciano Murgia
PESARO – Il segno dei tempi che cambiano, in meglio per loro. La squadra polacca Bank BPS Farkro Muszyna, avversaria della Scavolini nella terza giornata di andata di Champions League, è arrivata a Pesaro con un volo charter e subito dopo la partita (giovedì, ore 20,30, PalaCampanara) rientrerà in patria con lo stesso aereo.
Il segno che alla società di Muszyna, piccolo centro rurale del Distretto di Nowy Sacz, nel Voivodato della Piccola Polonia, al sud del paese, non lontano dalla frontiera con la Slovacchia, fanno le cose in grande, e niente lasciano al caso.
La comitiva polacca è arrivata all’Hotel Flaminio per l’ora di pranzo e si è concessa un consistente ristoro. Poi, mentre coach Bogdan Serwinski e il capitano Agnieszka Rabka partecipavano alla tradizionale conferenza, alcune giocatrici prendevano un taxi e andavano in centro a fare acquisti. Sono tornate in albergo cariche di panettoni. Evidentemente, la militanza in squadre italiane ha lasciato il segno in Joanna Kaczor, opposto che nella stagione 2009/10 ha giocato a Piacenza, Mariola Zenik, libero di Modena sette anni fa, Vesna Djurisić, o Čitaković come era chiamata una volta, che nel 2009/10 ha perso la finale scudetto contro la Scavolini indossando la maglia di Villa Cortese, l’australiana Rachel Rourke, che la scorsa stagione era a San Vito dei Normanni, in serie A2.
A fare gli onori di casa, nella Sala Dedalo dell’Hotel Flaminio, il presidente della Robur, Giancarlo Sorbini, e la giocatrice polacca della Scavolini, Berenika Okuniewska. A tradurre, Szymon, marito di Berenika, che tanto per fare capire ai connazionali con chi sta si è presentato indossando una maglietta con la scritta Italia.
Prima di iniziare la conferenza stampa, coordinata da Giacomo Mariotti, responsabile della comunicazione della Scavolini Volley, è stato offerto gli ospiti un omaggio dell’Amministrazione Provinciale e di quella Comunale.
La Scavolini ha 6 punti e guida il Girone E, Muszyna segue a una sola lunghezza. Entrambe le squadre hanno superato Dynamo Mosca e Crvena Zvezda Belgrado, ma le polacche hanno visto a Mosca, pur se al tie-break, dopo avere recuperato un set di svantaggio.
Ovvio che entrambe le squadre puntino al successo, giovedì sera.
“Ci attende un impegno altrettanto duro che a Mosca – ha commentato Agnieszka Rabka, palleggiatrice di 33 anni, la più esperta del gruppo -. Siamo arrivate con un obbiettivo: tornare a casa con un successo”. Come a dire che si accontenterebbe anche di bissare la partita di Mosca.
Quando coach Serwinski inizia a parlare, captiamo subito due nomi: Kasia, diminutivo di Katarzyna, e Berenika… Stai a vedere che parla proprio delle due polacche che hanno difeso o difendono la maglia pesarese…
“Non ci sono dubbi: grazie a Kasia Skowronska e Berenika Okuniewska, la Scavolini ha tanti tifosi in Polonia. Siamo contentissimi di essere qui, a Pesaro, ma speriamo di ottenere un bel risultato”.
Se il marito Szymon fa l’interprete, Berenika ha il compito di presentare le amiche-rivali. Lei, che ha conteso l’ultimo titolo polacco alle avversarie di giovedì sera, non ha dubbi: “E’ una delle squadre più forti in Europa, ha giocatrici di altissimo livello, ma noi – dopo i successi con Mosca e Belgrado – vogliamo il tris”.
Coach Luciano Pedullà, un’enciclopedia di volley, conosce tutto delle avversarie e spiega che sono queste le partite che fanno crescere, perché danno grandi motivazioni. E niente scuse per le tre partite in quattro giorni o per le quattro in sei giorni.
“Gli impegni continui non sono un problema. Abbiamo ragazze giovani ma abituate a impegni quotidiani con le nazionali, ragazze che hanno la cultura del lavoro e del recupero. In partita, non senti la stanchezza. Semmai la accusi in allenamento e lì devi essere bravo a intervenire”.
Il coach novarese ci aiuta a scoprire Muszyna.
“Ha giocatrici di grande valore, che conosciamo bene, straniere eccellenti e nazionali polacche. Una panchina lunga che offre variabili durante la partita. Un pacchetto di quattro centrali intercambiabili che consente al mio collega Serwinski di sfruttarle im due posizioni-. Massima attenzione, quindi, perché questa partita è molto importante per noi. Ho giocato a Muszyna, un campo difficile che un caldissimo pubblico rende quasi un fortino difficile da espugnare. Saremo molto impegnati con il muro, soprattutto contro Rourke molto potente; lo scorso anno ha tenuto su San Vito da sola… Ovviamente, come tutte le squadre, ha punti deboli. Noi dovremo lavorare per sfruttare le loro difficoltà. Sarà una partita a scacchi”.
Avete un vantaggio: Okuniewska conosce bene le vostre avversarie.
“Il vero vantaggio è avere in squadra Berenika. Sta crescendo moltissimo, è motivatissima e si allena con qualità e impegno. Vorrei ritornare un momento alla partita di martedì sera con Piacenza: Berenika ha giocato primi tempi di altissimo livello contro una centrale di valore qual è Laura Nicolini, in testa alla classifica dei muri nel nostro campionato”.
Coach Serwinski ha le idee chiare su quel che la sua squadra deve fare per espugnare Pesaro.
“Decideranno i dettagli, poche cose che faranno la differenza. Concordo con Pedullà: mi attendo una partita a scacchi”.
Poi, giocando con l’interprete-marito, scherza sulle qualità di Berenika.
“Lei è molto brava, ma ha i punti deboli. Cercheremo di metterla in difficoltà al muro”.
Con l’arrivo di Luciano Pedullà, la Scavolini ha cambiato volto. Perché? Risponde Berenika Okuniewska.
“La differenza mi sembra soprattutto psicologica, nelle motivazioni. Anche con coach Tofoli si lavorava molto a livello tecnico, ma la differenza rispetto a prima c’è e si vede. Certo, ci sono molte cose da migliorare, ma lavoriamo duro ogni giorno in palestra, dove restiamo anche tre e più ore per correggere i nostri difetti”.
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