di Redazione
16 dicembre 2011

Tempi duri per "Babbo Natale"
PESARO – Reintroduzione dell’ ICI sulla prima casa, diminuzione delle detrazioni fiscali quali spese mediche quindi maggiore Irpef, aumento dei prezzi del carburante e per conseguenza dei prezzi dei prodotti, aumento dell’IVA, aumento addizionale Irpef, nuovi bolli su conti correnti e su altri risparmi come i Buoni Postali, aumento delle tariffe come per i rifiuti, mancate liberalizzazioni, blocco della rivalutazione delle pensioni, sono ormai l’incubo di lavoratori e pensionati . “Non meraviglia quindi che la nostra indagine nelle città di Pesaro, Fano e Urbino – rimarca Federconsumatori – sui prossimi consumi natalizi indichi che il 72 % delle famiglie intervistate ridurrà i consumi, il 28 % manterrà lo stesso livello dello scorso anno mentre nessuno ha dichiarato che li aumenterà. Ovviamente si tratta di dichiarazioni di intenti con percentuali di riduzione dal 5 al 100 %, con una media ponderata fra tutti gli intervistati del 43,90 %. Nell’ordine decrescente le riduzioni indicate sono: in prevalenza regali natalizi, abbigliamento, tutti, alimentari, e con indicazioni minori dolci, giocattoli, telefonia, cosmesi, elettronica, cure, viaggi, beni di lusso, oro, vini, profumi, elettrodomestici. Gli intervistati erano liberi di esprimere commenti la maggior parte dei quali ha sottolineato la grande difficoltà economica mentre alcuni hanno invocato sobrietà e solidarietà nonché la necessità di nuovi stili di vita e razionalizzazione dei consumi”.
Alla domanda su aumenti dei prezzi ingiustificati al primo posto sono risultati benzina e carburanti poi luce, acqua, gas e rifiuti, quindi alimentari, assicurazioni, beni di prima necessità, e con indicazioni marginali ristoranti e pizzerie, tutti, sanità, prodotti da forno, poi abbigliamento, giocattoli, ICI, verdure, latte in polvere, trasporti, detersivi mentre alcuni hanno dichiarato di non aver nulla da segnalare. “In questo quadro – chiude la Federconsumatori, con il presidente provinciale Sergio Schiaroli -che a nostro giudizio non sarà limitato al periodo natalizio raccomandiamo che mentre si riduce il potere d’acquisto delle famiglie già in difficoltà i prezzi non restino liberi di aumentare altrimenti la recessione sarà inevitabile per cui è necessario anche l’impegno delle forze economiche per una maggiore sensibilità verso obiettivi di equità sociale”.
Lascia una risposta