Tutela prodotti biologici, approvato all’unanimità l’Odg di Mariotti e Sanchioni

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20 dicembre 2011

In Consiglio provinciale passa anche il documento pro agroalimentare “made in Italy”

Prodotti biologici

PESARO – Approvato all’unanimità dal consiglio provinciale, nella seduta di ieri, l’ordine del giorno di Donato Mariotti e Daniele Sanchioni (Pd) sulla “tutela dei prodotti biologici della provincia”. Il documento parte dalla “megatruffa nella filiera dei prodotti biologici scoperta dalla Guardia di Finanza di Verona, un collaudato meccanismo truffaldino che ha danneggiato i consumatori e gli imprenditori agricoli del territorio, che forniscono prodotti alimentari di pregio per tutta la filiera“.

E’ nostro dovere – ha spiegato Donato Mariottidifendere i produttori locali dalla concorrenza sleale e dalle truffe effettuate lungo la filiera, perchè la provincia di Pesaro e Urbino è una delle prime cinque in Italia tra operatori del settore. Occorre fare di più nell’organizzazione delle filiere, nella fattispecie della tracciabilità degli scambi commerciali e nella gestione dei controlli, che troppo spesso si fermano alle sole aziende agricole singole o associate e non seguono il prodotto fino alla distribuzione finale. Le aziende biologiche della nostra provincia iscritte negli elenchi regionali sono 484, di cui 116 esercitano il metodo misto, sia con colture bio che tradizionali, 43 trasformano il prodotto e 81 stanno convertendo le proprie produzioni. Vanno tutte tutelate e valorizzate verso i consumatori, in quanto rispettano e seguono con serietà la disciplina imposta dai regolamenti comunitari“.

E’ passato all’unanimità anche l’ordine del giorno sulla “valorizzazione e tutela dell’agroalimentare made in Italy”, presentato da Mariotti, che nasce dalla proposta della Coldiretti provinciale. Si menziona “la recente denuncia di una nuova vicenda di utilizzo improprio di risorse pubbliche da parte di “Simest spa” (società finanziaria di promozione delle imprese italiane all’estero controllata dal ministero dello Sviluppo economico), destinate a finanziare direttamente o indirettamente la produzione o distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese“. “Una posizione ampiamente condivisibile – ha commentato sempre Mariotti – perché motivata anche dalla necessità di tutelare gli interessi delle imprese agroalimentari provinciali“.

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