Del Moro e la testa di maiale: “Una ferita che fa male”

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2 gennaio 2012

 

Overtime Festival, Franco Del Moro

Franco Del Moro

PESARO – La Scavolini Siviglia ha formalizzato la denuncia di quanto accaduto lo scorso 23 dicembre nella palazzina che ospita la sede della Victoria Libertas, dove ignoti – si spera ancora per poco – hanno lasciato la testa di un maiale con un biglietto di minaccia nei confronti dell’allenatore: “La prossima è per Dalmonte”, era scritto. Quella depositata a chi era indirizzata? Da cosa nasce un gesto così vile?

Le indagini sono curate dai carabinieri, che non mancheranno di esaminare eventuali immagini filmate dalle telecamere degli istituti di credito presenti nella zona di Largo Ascoli Piceno.

A prescindere dall’esito del lavoro investigativo, che punta sulle frange più “arrabbiate” del tifo, è grande il dolore che sta vivendo la gloriosa società cestistica. In passato, non sono mancati episodi tristi legati alla visceralità del tifo. L’aggressione verbale ai figli di Pero Skansi, insultati da persone adulte, è una delle pagine più brutte. Così le scatole piene di escrementi fatte pervenire alle abitazioni dei giocatori slavi. E che dire dell’aggressione fisica inferta alla moglie di coach Marco Crespi. Ma l’ultimo gesto, l’imitazione di comportamenti propri della criminalità organizzata, ha sconvolto l’ambiente.

Il più avvilito è Franco Del Moro, presidente entusiasta che vive 24 ore al giorno per la Vuelle.

“La proprietà, la città e tutti gli altri tifosi non se lo meritano. Questo gesto mi lascia dentro una grande amarezza. Chi lo ha fatto non si è chiesto che cosa avrebbe provocato, non ha pensato alla cicatrice che ci stava infliggendo”.

Impossibile. Ci vorrebbe un poco di intelligenza, che invece manca del tutto a chi ha agito – e non può essere da solo – in Largo Ascoli Piceno 23.

“Non ho commenti da fare – ha dichiarato coach Dalmonte – perché vorrei parlare di sport. Faccio un’eccezione, l’unica, per dire che io vivo a Pesaro da due stagioni e – quasi –  mezza e ho un’idea inattaccabile sulla qualità della vita e delle persone che incontro e frequento quotidianamente. Pensare che un episodio così sia avvicinabile alla città di Pesaro è l’unico dispiacere che in questo momento posso sentire”.

L.M.

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