di Redazione
5 gennaio 2012
PESARO – Noi e la Nba, un rapporto che dura da tempo, da decenni, e ha offerto la possibilità di vedere all’opera fior di campioni che hanno fatto la storia del basket professionistico americano. Opportunità che hanno aumentato il piacere di seguire la stagione Nba, di tifare per l’una o per l’altra squadra, di innamorarsi di campioni, ma anche di giocatori “maledetti”.
In questo contesto, rimpiangiamo ancora la mancata sfida ai Minnesota Timberwolves, che erano attesi a Pesaro per un’amichevole nell’ottobre 2001. L’attentato alle “torri gemelle”, gli aerei di linea lanciati contro il World Trade Center di Manhattan la mattina dell’11 settembre, cancellò il sogno. Pesaro aveva sfidato già la Nba, a Barcellona, giocando contro i New York Knicks e perdendo solo dopo un tempo supplementare.
Così, se la Nba non poté giocare a Pesaro, riportando in città un giocatore amato come Greg Ballard, che allora era assistente allenatore dei T-Wolves, siamo noi a fare un viaggio oltre l’Atlantico, per andare a vedere – franchigia per franchigia – i personaggi che in qualche modo sono legati alla Victoria Libertas, a Pesaro. Un viaggio da Atlanta a Washington, passando per le trenta squadre che – divise nelle Division East e West – dopo la conclusione della serrata dei proprietari sono tornate in campo lo scorso 25 dicembre.
ATLANTA HAWKS
L’allenatore dei falchi della Georgia è Larry Drew, il “Signore delle Terre”, il playmaker che nella stagione 1988/89 prese il posto di Darwin Cook, che dopo avere vinto lo scudetto con la Scavolini voleva provare ancora le proprie qualità nella Nba. Per la seconda stagione, Larry è alla guida degli Hawks e fra i giocatori a disposizione ha il veterano (37 anni) Jerry Stackhouse, fratello di quel Tony Dawson che nella Scavolini ha giocato nella stagione 1998/99. Buon sangue non mente, visto che entrambi sono (o erano nel caso di Tony) grandi realizzatori.
BOSTON CELTICS
Ora, a parte il fatto di avere partecipato con i bostoniani al McDonald’s Open di Madrid 1988, l’attuale President of Basketball Operations dei Celtics è il mitico Danny Ainge, con il quale trascorremmo una bella serata proprio a Madrid. Nel giorno libero da impegni, McDonald’s organizzò un party nel Palacio de Cristal, invitate le squadre partecipanti (Celtics, Jugoslavia, Scavolini e Real Madrid). Dei Celtics parteciparono solo Danny Ainge e Kevin McHale, che – complice l’amicizia con Darren Daye – si intrattennero con i cucinieri, ma anche con i giornalisti. Ainge scherzò a lungo con Matteo Minelli sul particolare tiro in gancio del play pesarese. Grande fu la sorpresa di Ainge, quando gli raccontai che la Scavolini aveva sponsorizzato la squadra di baseball. Danny era stato scelto sia dal basket che dal baseball e inizialmente aveva giocato con i Toronto Blu Jays, squadra canadese di Major League. Fu ancor più stupito quando gli spiegai che uno degli allenatori della Scavolini era stato Joe Ferguson, catcher ed esterno centro di Dodgers, Cardinals, Astros ed Angels. “Mi prendi in giro?” domandò Ainge. Ferguson, passato alla storia per avere cancellato con le sue scelte sbagliate il grande baseball pesarese, negli Usa era famoso per una giocata da favola nella gara 1 delle World Series (la finalissima del baseball statunitense) 1974.
Non solo Ainge e McHale, però, perché la scorsa estate Pesaro ha ospitato Kevin Eastman, da anni vice allenatore dei Celtics, protagonista del clinic organizzato da Giorgio Gandolfi.
CHARLOTTE HORNETS
Il proprietario è Michael Jordan, che non ha avuto mai un rapporto diretto con la Victoria Libertas. Ma anni fa una delle sue guardie del corpo fu Pierluigi “Pippi” Moscatelli, ex cestista, soprattutto grande giocatore di football americano con gli Angels e campione d’Europa nel 1987 a Helsinki. Michael Jordan venne in Italia l’estate 1985, portato dalla Nike che organizzò un’amichevole tra Trieste e Caserta. Allenatore di Trieste era Santi Puglisi, poi general manager della Scavolini. Una schiacciata di Jordan mandò in frantumi un tabellone, ferendo Lopez, uruguaiano di Caserta. A fine gara, in uno stanzino del palasport di Chiarbola, Jordan rispose alle domande dei giornalisti. Gli domandai se conoscesse gli americani della Scavolini. Fu molto cordiale, parlando benissimo di Zam Fredrick, il grande tiratore biancorosso.
CHICAGO BULLS
Intanto, Brian Scalabrine, numero 24 della franchigia dell’Illinois, che ha giocato a Pesaro lo scorso 20 novembre in una delle ultime apparizioni in maglia Benetton.
Con i Bulls gioca un figlio d’arte… Nel senso che suo padre è stato un grande sportivo, ma a livello individuale, non certo di squadra. Yannick Noah giocava a tennis e ha vinto 23 titoli, compreso un Roland Garros (1983). Suo figlio Joakim ha studiato nell’University of Florida, con i Gators, quindi è stato scelto dai Bulls. Ora vi chiederete: e i collegamenti con Pesaro? Ci sono, ci sono… Nel 1997, Pesaro ospitò un grande master di tennis con Noah, Wilander, Vilas e altri campioni. Nella Scavolini giocava il francese Yann Bonato, che Noah andò a salutare nella palestra di Baia Flaminia. Al ricevimento, al Peter Pan di Riccione, ebbi occasione di parlare a lungo con Yannick. Parlammo solo di… basket. Volle sapere tutto della Scavolini, conosciutissima anche in Francia.
CLEVELAND CAVALIERS
Il primo nome che colpisce è quello dell’allenatore Byron Scott. Ospite dell’Adriatic Arena con il Panathinaikos Atene per un torneo precampionato, passando davanti alla curva, ricevette uno degli applausi più calorosi della sua carriera. “Mi sono emozionato”, confidò. Ora allena i Cavs con il compito di cancellare il ricordo del “traditore James” passato ai Miami Heat. In squadra ha Anthony Parker, uno dei più grandi giocatori mai arrivati in Europa, avversario della Scavolini prima con la maglia del Maccabi Tel Aviv, poi della Virtus Roma.
(prima puntata – continua)
Lascia una risposta