di Redazione
10 gennaio 2012

Antonello Riva
di Luciano Murgia
PESARO – Fra i volti di Roma, due facce amiche: Marco Calvani, oggi assistente di Lino Lardo, anni fa protagonista della promozione della Scavolini Spar in Legadue, e Antonello Riva, attuale general manager della Virtus Roma, arrivato a Pesaro nella stagione 1994/95, quando la Vuelle viveva le prime difficoltà.
Abbiamo tenuto in archivio questa intervista col Nembo Kid della Brianza, il più grande realizzatore (14.399) del campionato italiano, campione europeo a Nantes 1983, volevamo proporla in occasione della sfida tra Roma e Pesaro: chi più di lui può raccontare il momento della pallacanestro tricolore?
“Il risultato negativo della Nazionale agli europei in Lituania non ha aiutato il nostro movimento. E la stagione di vertice, con l’arrivo improvviso della 17^ squadra, non è iniziata nel migliore dei modi. Ma diverse squadre si sono rinforzate e, pure se vedo Siena, Cantù e Milano sopra le altre e ritengo difficile che altre possano inserirsi al vertice, credo che le altre possano dare vita a un campionato nel campionato, dove tutto è possibile, senza esclusione alcuna. Credo che tutte siano in grado di competere per un posto nei playoff”.
La Nazionale è tornata dalla Lituania a mani vuote, ma con un Daniel Hackett sempre più in evidenza anche a livello internazionale. Daniel ha le potenzialità per essere un grande protagonista.
Come lo giudica Antonello, che ha conosciuto Daniel quando era bambino?
“Daniel personifica la mentalità del padre Rudy e la correttezza di vita della madre Katia. Questo gli permetterà di raggiungere grandissimi risultati. Lo sta già dimostrando, è un giocatore fenomenale con una forza fisica che nel suo ruolo, non solo in Italia ma anche in Europa, pochissimi altri possiedono. Se continuerà a lavorare con la stessa intensità, con la concentrazione mostrata finora, niente gli è precluso, ogni obbiettivo è possibile”.
Anche la Nba? Credo che lui ci pensi, che voglia prendersi una rivincita verso chi non lo scelse…
“Deve averlo, questo obbiettivo, perché può essere la scintilla che accende il suo motore, la spinta che gli permetterà di continuare a lavorare con grande entusiasmo. Lui ha vissuto per diversi anni negli Stati Uniti e sa bene che può conquistare questo risultato, che deve raggiungere il suo obbiettivo”.
Antonello sta lavorando sodo, con Lino Lardo, per restituire Roma al grande basket.
“E’ vero, è quello che noi perseguiamo. E’ naturale che siano i risultati ad aiutare il nostro impegno, però l’obbiettivo primario di questa stagione è riportare entusiasmo innanzi tutto al nostro presidente Toti e di conseguenza a tutto l’ambiente, ai nostri tifosi ma anche alla città, perché siamo convinti che con l’entusiasmo si potrebbe vivere una bella stagione”.
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