di Redazione
12 gennaio 2012

Richard Hickman in schiacciata al palaTiziano (foto Ciamillo e Castoria da legabasket.it)
di Luciano Murgia
PESARO – “Voglio i playoff!”. Così, lo scorso 23 agosto, Richard Marciano Hickman si presentò ai tifosi pesaresi accorsi all’Hotel Flaminio. Mvp di Legadue con Casale Monferrato, che trascinò in serie A, Hickman sta diventando il fulcro della Scavolini Siviglia che può puntare addirittura al secondo posto dopo il girone di andata. Certo, serviranno anche altri risultati propizi, oltre che – e non sarà facile – superare l’ex squadra di Richard. Milano dovrà perdere a Biella, Bologna a Cantù e Venezia ad Avellino. Troppa grazia, dirà qualcuno. Forse è vero. Meglio godersi le tre vittorie consecutive (due in trasferta) e la certezza di disputare le Final Eight di Coppa Italia. Merito del gruppo, ma anche di Hickman che mercoledì sera, a Roma, ha disputato un grande secondo tempo, condito da punti pesanti nel supplementare. Il ragazzo nato a Winston Salem, terra di canestri, che da grande sognava di imitare Jerry Rice, il mitico wide receiver dei San Francisco 49ers, fa onore al secondo nome, Marciano, scelto dal padre, tifoso di pugilato e soprattutto di Rocky Marciano. Chi l’avrebbe mai detto, che Ricky (ma forse è il caso di chiamarlo Rocky) avrebbe tramortito le difese avversarie con… triple da ko, veri e propri uppercut al volto delle difese.
Mercoledì sera, dove l’hanno presa poco bene, Ricky, o Rocky, o Marciano, decidete voi, ha disputato un primo tempo così così, ma poi è venuti fuori alla grande. Una partita, quella contro l’Acea, che sembra un po’ la fotografia della sua stagione.
“Nel secondo tempo, abbiamo giocato tutti meglio, con maggiore aggressività, specialmente in difesa. Nel primo tempo era stato James a tenerci su, nella ripresa abbiamo dato tutti qualcosa di più”.
Domenica arriva Casale, la sua ex squadra. E’ una partita normale oppure rappresenta qualcosa di più?
“Vi sembrerà strano, ma è solo una partita come le altre. Noi abbiamo un buon ritmo, ma anche loro – a dispetto delle tre sconfitte in striscia – stanno giocando bene. Ci attende un impegno difficile, ma ancora una volta l’obbiettivo è vincere, pensando solo alla partita di domenica, niente di più. E vi garantisco che, a dispetto della loro classifica (la Novipiù è di nuovo ultimissima dopo il ko casalingo con Teramo; ndr), non sarà facile. Sono una squadra molto competitiva, allenata molto bene”.
Ci risulta che lei è ancora molto legato a Casale Monferrato, alla società, alla squadra, ai tifosi. Ha sentito qualcuno in questi giorni?
“Non ho avuto alcuna opportunità di farlo in questi giorni, ma parlo abitualmente con i ragazzi e non escludo di farlo prima di domenica”.
Casale rappresenta una tappa importante della sua carriera. Quali ricordi affiorano mentre si avvicina il giorno del confronto?
“Casale sarà per sempre un posto molto speciale per me. E’ lì che è ripartita la mia carriera grazie al lavoro fatto con Marco Crespi, un grande coach, che mi ha aiutato molto facendomi ottenere miglioramenti fondamentali per la mia carriera. Ricorderò sempre la città, la società, i tifosi, i compagni di squadra con i quali ho vinto un campionato e siamo stati promossi nella massima serie”.
La sua stagione è migliorata molto da Cremona in poi. Prima era discontinuo, una partita su e una giù. Cosa è successo, cosa è cambiato?
“A un certo punto della stagione mi sono guardato dentro. E mi sono reso conto che dovevo alzare il mio livello di gioco, per me stesso ma soprattutto per la squadra. Era l’obbiettivo che mi sono posto e ho lavorato per conseguirlo… E ovviamente non mi tiro indietro per potere migliorare ancora”.
Lei dà l’impressione di essersi liberato di qualcosa… E’ così?
“E’ solo questione di fiducia, di sentire più fiducia in me stesso, ma anche di godere della fiducia del mio allenatore che mi chiede di essere più aggressivo, sia in difesa sia in attacco. Ora che la fiducia c’è, farò di tutto per non perderla”.
Sembra incredibile, visti gli umori che vi circondavano, ma domenica potreste chiudere addirittura al secondo posto il girone di andata. Sentite l’importanza dell’appuntamento?
“Essere secondi e entrare da questa posizione nelle finali di Coppa Italia sarebbe certamente fantastico, ma il nostro obbiettivo deve essere di migliorare giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, guardando solo al prossimo incontro, senza volare troppo”.
Matteo Malaventura ci ha detto cose molto belle di lei. In particolare che anche a Casale aveva iniziato tranquillo, cercando di capire in quale nuovo mondo era arrivato, per poi esplodere definitivamente diventando il migliore giocatore di Legadue. Matteo le ha dato consigli su Pesaro?
“Mala (lo chiama davvero così, come tutto il mondo del basket; ndr) mi ha dato consigli importanti per capire Pesaro, la città, i tifosi, il modo di vivere il basket che avete qui. Sono stato fortunato ad avere un amico come lui che mi ha spiegato in anticipo cosa avrei trovato, in particolare a sapere che i tifosi sono molto esigenti. E’ stato un piacere giocare con Mala”.
Avete giocato le migliori partite della stagione contro le squadre più forti. Siete andati decisamente peggio con quelle (più o meno) del vostro livello. C’è il rischio che affrontando l’ultima della classifica possiate avere problemi?
“E’ vero, sarà un test importante per valutare la nostra maturità. Loro verranno qui per vincere e – ripeto – sono una buonissima squadra. Nello spogliatoio dobbiamo essere pronti ad affrontarli con il massimo rispetto. Considero la partita con Casale come un test molto importante per noi”.
Ancor più perché la Scavolini Siviglia si avvicina alla sfida con ulteriori problemi fisici. Oggi la squadra si è sottoposta soprattutto a lavoro fisico e terapie. Non hanno partecipato Cusin (che pure era presente ma presumibilmente salterà anche la partita di domenica), lo stesso Hickman, che ha accusato un lieve affaticamento e non dovrebbe allenarsi neppure venerdì, Lydeka, tornato da Roma con qualche linea di febbre. E Traini non è ancora al meglio. Non a caso, a Roma, coach Dalmonte ha allargato le rotazioni. Arriva Casale, quindi, ma presentarla semplicemente come l’ultima in classifica è quanto di più sbagliato. Hickman lo sa bene, ma confida – dopo la grande prova con Bologna (“la mia partita migliore in questa stagione”) – di fare ancora di più al cospetto del coach che lo ha voluto e lo ha lanciato in Italia e dei suoi ex compagni di squadra. Perché è vero che siamo solo all’ultima giornata di andata, ma Richard Marciano Hickman vuole i playoff, oggi più di ieri, meno di domani.
io vorrei sapere chi scrive questi commenti….ma quali rotazioni allungate a roma^^^^?? 6 secondi di traini e 4 di aliberivoc è allargare le rotazioni? ma fatemi il piacere i due giovani non giocano mai ,non troviamo la scusa che traini non sta bene è una stagione che fa la panchina ridicolo che un ragazzo che ha vinto lo scudetto premiato nel quintetto negli under 19 alle nazionali stia seduto .ma che partite vedete?