di Redazione
13 gennaio 2012
Il direttore provinciale di Confcommercio: “Le Marche non sono solo Ancona”

Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio Pesaro e Urbino
PERGOLA – “Le forze politiche e gli amministratori della nostra Regione devono essere più attenti e vicini alle problematiche delle località dell’entroterra. Non si possono privare i territori di servizi essenziali, non si possono accentrare risorse e funzioni nel capoluogo regionale o provinciale“.
Così Amerigo Varotti, il direttore provinciale di Confcommercio – già presidente del Comitato contro il passaggio della Valmarecchia nella Provincia di Rimini – entra nel merito dei provvedimenti che in questi giorni vedono coinvolta Pergola, richiamando la necessaria attenzione di partiti e rappresentanti istituzionali sul mantenimento dei Bronzi dorati e dell’ospedale.
“L’entroterra non può essere spogliato, depredato e marginalizzato – continua Varotti – Altrimenti, come è già successo per l’Alta Valmarecchia (ora passata in Emilia Romagna) si aprono percorsi, proteste e sentimenti che possono portare all’annullamento del senso di appartenenza alla nostra regione”.
E poi ancora a specificare il concetto entrando nel merito: “Sui Bronzi dorati che sono ospitati nella loro sede naturale (e cioè il Museo di Pergola) dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha riaperto – a seguito del ricorso del Comune e della Provincia di Ancona – il tema del pendolarismo tra Ancona e Pergola, non vi sono dubbi: i Bronzi devono restare a Pergola dove sono adeguatamente valorizzati, in una sede prestigiosa, contribuendo allo sviluppo economico e turistico del Comune e della valle del Cesano. Da questo punto di vista è stato estremamente importante l’intervento dell’assessore regionale alla cultura Pietro Marcolini che – ma su questo non avevamo dubbi vista la preparazione e lo spessore culturale dell’assessore – ha subito sposato la causa di Pergola“.
Il direttore di Confcommercio Pesaro e Urbino reputa inaccettabile, “frutto probabilmente dei limiti politico-culturali di chi l’ha esposta, l’interrogazione della senatrice anconetana del Pd Magistrelli al ministro dei Beni Culturali per l’assegnazione definitiva al Museo di Ancona. Una follia dal punto di vista culturale ed economico, che si giustifica solo con la volontà accentratrice di Ancona e la conseguente marginalizzazione del resto del territorio. Stesso discorso vale per l’intervento dell’ex presidente della Camera di Commercio di Ancona Giampaoli, che addirittura metterebbe i Bronzi sotto il loggiato delle Muse di Ancona come “stimolo per il turismo”. A dimostrazione che di turismo vogliono parlare tutti (anche chi non ha idea di cosa sia) e che non c’è da parte di alcuni la consapevolezza che il “museo diffuso” è una ricchezza per tutto il territorio regionale. E che le Marche non sono solo Ancona“.
Varotti e il nosocomio: “E’ necessario garantire all’ospedale Santi Carlo e Donnino di Pergola le funzioni ospedaliere per acuti con una chirurgia di media complessità e una medicina per acuti con sufficiente numero di posti letto, oltre al pronto soccorso e a tutti i servizi ospedalieri attualmente presenti. Il nuovo piano sanitario regionale – pur nell’esigenza di contenimento dei costi – non può penalizzare i servizi nell’entroterra. Attenzione. Senza fare “terrorismo” voglio ricordare avendola vissuta direttamente che la “partita” Alta Val Marecchia si è giocata (malamente) e persa proprio sui temi della sanità. Ho sentito in questi giorni il parere di molti nostri associati della vallata del Cesano e…. la misura è colma”.
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