di Redazione
14 gennaio 2012
Il Pd a favore della manifestazione del 26 gennaio a Pesaro sul caso Trenitalia, indetta dalla Provincia di Pesaro e Urbino e la Camera di Commercio.

Il segretario del Pd provinciale Marco Marchetti (foto Marco Giardini)
PESARO – Il Partito democratico di Pesaro e Urbino è a favore della manifestazione per chiedere a Trenitalia di ripristinare le fermate soppresse dei treni.
«Sarà una bella e importante manifestazione. E’ una questione che non riguarda solo la città di Pesaro, ma anche Fano ed è strategica per tutto il territorio provinciale» – afferma Marco Marchetti, Segretario provinciale Pd.
«Parteciperemo senza avere la presunzione di voler mettere il cappello su una iniziativa istituzionale. D’altronde, è una battaglia di dignità che non riguarda un solo partito, ma un intero territorio», precisa il segretario democrat.
«Desidero ringraziare l’impegno della Camera di Commercio e della Provincia di Pesaro e Urbino per aver promosso questa iniziativa. I nostri amministratori provinciali già lo scorso anno avevano invitato una lettera al Ministro dei Trasporti, Corrado Passera, e all’A.D. Di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, con una forte presa di posizione e la richiesta di ripensare al provvedimento.
La decisione di tagliare le corse sarebbe in particolar modo inaccettabile per il territorio nel quale viviamo, perché storicamente ha già debolezze infrastrutturali. E’ una questione che risentono soprattutto le aree interne. Proprio per questa ragione il Pd è da sempre in prima fila per chiedere il completamento dell’opera prioritaria per la crescita e lo sviluppo del territorio: la Fano-Grosseto, strada dei due mari.
Inoltre, alla diminuzione delle fermate dei treni Frecciabianca alle stazioni di Pesaro e Fano comporterà per i cittadini un aumento dei costi del biglietto. Per andare a Milano ci saranno altre soluzioni, è vero; ma esse prevedono purtroppo oltre al disagio di cambiare treno durante la corsa anche quello dell’aumento dei costi del viaggio.
Oggi il nostro compito è esprimere ancora con più forza il dissenso nei confronti di un provvedimento inaccettabile, costruendo un consenso forte attorno alle iniziative intraprese dai nostri amministratori provinciali e dalle istituzioni».
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