di Redazione
19 gennaio 2012

FANO – Il segretario comunale dell’Udc di Fano, Pierino Cecchi, interviene sul tema della soppressione dei treni sulla linea Milano-Lecce, argomento che tocca da vicino non solo i pendolari ma anche l’imprenditoria locale.
“Voglio precisare – scrive Pierino Cecchi – che la cancellazione di alcune fermate strategiche a Fano, come risulta evidente nel nuovo orario ferroviario di Trenitalia, rischia di isolare in maniera irrimediabile la nostra città, punto strategico per il turismo regionale e l’intera provincia, mettendo in seria difficoltà il nostro sistema socio-economico, composto da professionisti, imprenditori e lavoratori che si muovono per mantenere costanti i rapporti di lavoro con Milano e lungo il litorale marchigiano. Rimane incomprensibile la logica di tale decisione, operata dalle Ferrovie dello Stato, che rischia di lasciare a se stesso il nostro territorio e la nostra città. Appare, inoltre, a mio avviso ancora più paradossale che alcune posizioni politiche in questi anni abbiamo più volte puntato i piedi per ottenere il ripristino della linea Fano-Urbino quando invece non si riesce a mantenere attiva la fermata degli Intercity e degli Eurostar di Trenitalia a Fano“.
“Mentre il Consiglio provinciale – continua il segretario dell’Udc fanese – ha annunciato una mobilitazione contro la soppressione dei treni e tanti politici e membri delle istituzioni hanno detto la loro sulla questione, resta la speranza che a qualcosa servano gli incontri con le delegazioni di pendolari preoccupati per i recenti tagli ai trasporti pubblici che i lavoratori sono soliti utilizzare per lo spostamento quotidiano. Infatti, secondo quanto ho appreso, i pendolari che prendono il treno da Fano al mattino sono costretti a viaggiare in piedi su un vagone letto che arriva da Ancona, oppure in alternativa possono usufruire di un convoglio locale che è spesso in ritardo e fa perdere la coincidenza da Pesaro“.
“Voglio infine ribadire – conclude Cecchi – che deve rimanere attivo da parte di tutte le istituzioni la necessità di cercare di intercedere presso Trenitalia perché riveda i recenti e ingiusti provvedimenti. La soppressione dei treni che si fermano a Fano rischia, infatti, di mettere in scacco i lavoratori costretti a spostarsi in maniera gravemente onerosa per portare a casa uno stipendio“.
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