Ottavia Piccolo a Urbino per la prima di “L’arte del dubbio”

di 

19 gennaio 2012

Ottavia Piccolo

Ottavia Piccolo

URBINO – L’appuntamento è al T e a t r o  S a n z i o con Urbinoinscena 11.12  venerdì 20 gennaio con Ottavia Piccolo in L’arte del dubbio versione teatrale di Stefano Massini dal libro “L’arte del dubbio” di Gianrico Carofiglio con Vittorio Viviani, musiche dal vivo eseguite da Nicola Arata, scene Nicolas Bovey, regia di Sergio Fantoni, produzione La Contemporanea. Prima italiana, residenza di allestimento. 

L’attività del Teatro Sanzio di Urbino non si esaurisce nell’ospitalità di spettacoli ma si pone come luogo privilegiato per la creazione artistica. La residenza di allestimento che si sta svolgendo in questi giorni dello spettacolo L’arte del dubbio che vede protagonisti una straordinaria Ottavia Piccolo e un grande interprete come Vittorio Viviani, si pone in quest’ottica. La compagnia La Contemporanea – diretta dal regista Sergio Fantoni – è al lavoro al Teatro Sanzio in vista del debutto in prima italiana previsto nella città ducale il 20 gennaio nell’ambito di Urbino in scena, ricca ed articolata stagione realizzata nella collaborazione consolidata e pluriennale fra assessorati alla cultura e al turismo del Comune di Urbino e l’AMAT con il sostegno di Regione Marche e Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Dopo il debutto urbinate lo spettacolo sarà in scena sabato 21 gennaio al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto (inizio ore 21 – info al n. 0735 588246 – 587513).

Dopo i successi di Processo a Dio e La Commedia di Candido, ritornano in scena, Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, con una nuova sfida, L’arte del dubbio dal libro di Gianrico Carofiglio, nella versione teatrale di Stefano Massini. Un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato. I nostri campioni Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, guidati dall’occhio vigile di Sergio Fantoni, arbitro di una partita tra sostanza e apparenza, accompagnano il pubblico, in un viaggio sorprendente fra gli iceberg di una realtà tutta da scoprire. E lo faranno attraverso maschere clownesche, su un teatrino da fiera di paese, con le musiche per 10 strumenti  composte da Cesare Picco, ed eseguite dal vivo dal musicista Nicola Arata

“Gianrico Carofiglio – afferma Fantoni – ha il merito di aver portato, con il suo straordinario libro L’Arte del dubbio, il tema del Dubbio, con la D maiuscola, fuori del perimetro strettamente giuridico per lasciare che dilagasse nella realtà quotidiana. Intorno a noi, oggi, non c’è azione della nostra vita che non sia aggredita dal dubbio, che ciò che stiamo facendo sia giusto o meno, o che ciò che ci dicono sia vero o no.” Risulta quindi- aggiunge Stefano Massini- “un decalogo di norme e regole per stanare il Dubbio, ribaltare quel che sembra, scardinare il muro dell’ovvio. In questa libera versione dal libro di Carofiglio, tutto è oggetto di un’ironica, brillantissima rivoluzione. Si parla di verità con la minuscola e con la maiuscola. Si parla di anagrammi (Verità-Rivelata-Relativa).” Si parla di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali. Si parla innanzitutto dei nostri giorni, dei nostri temi caldi, di quello che sta fuori dai teatri. E in questo strano Risiko teatrale che racconta la guerra fra Vero e Falso, tutto scaturisce nientemeno che da verbali autentici di processi italiani. Presi direttamente dai nostri Tribunali, compariranno in scena truffatori e pentiti, poliziotti e camorristi: un’umanità pronta a testimoniare la verità o la menzogna, in quel gigantesco teatrino che si chiama realtà. Una sfida – scommessa con l’obiettivo, tutt’altro che facile, di divertire, oliando gli ingranaggi del nostro senso critico.

Le musiche dello spettacolo sono eseguite dal vivo da Nicola Arata, le scene sono di Nicolas Bovey.

Per info e biglietti: Teatro Sanzio 0722 2281, Amat 071 2072439.

Inizio spettacolo ore 21.

OTTAVIA PICCOLO

Esordio, a dieci anni, nel 1960-61, in teatro, nel ruolo della bambina cieca, sorda e muta di Anna dei miracoli con Anna Proclemer, regia di Luigi Squarzina. Subito dopo, il cinema: è Caterina, una delle figlie del principe di Salina (B. Lancaster) ne Il Gattopardo di Luchino Visconti.

TEATRO

Ottavia Piccolo nel 1963 è protagonista di Le visioni di Simone Marchand di B. Brecht, regia di B. Menegatti. Nel 1964/65 incontra Giorgio Strehler, che la dirige ne Le baruffe chiozzotte di C. Goldoni; nel biennio successivo è diretta da L. Visconti ne Il giardino dei ciliegi di A. Cechov e da Ettore Giannini ne Il mercante di Venezia di W. Shakespeare. Seguono (1966-67) La Calandra di B. Bibbiena, regia di Giorgio De Lullo, Egmont di W. Goethe, regia di L. Visconti, e (1968-69) Ivanov di Cechov, regia di Luca Ronconi (anche la versione televisiva del 1972). Ritorna a Strehler e al Piccolo di Milano (1972-73) nel doppio ruolo de il fool e Cordelia ne Re Lear di W. Shakespeare. Di nuovo con Squarzina, è (1976-77) in Misura per misura di Shakespeare per il Teatro di Roma. Nasce il sodalizio artistico e d’impresa con Gabriele Lavia, che la dirige ne Il vero amico di Goldoni, Amleto di Shakespeare, Anfitrione di Kleist e Il Gabbiano. Nel 1981, alla Piccola Scala di Milano, Peter Ustinov (anche autore) la dirige in Prova per il matrimonio di Gogol nell’ambito del Festival Musorskij. Poi è protagonista de L’avventuriero e la cantante di Hugo von Hofmannsthal, regia di Giancarlo Cobelli, di Elettra di Hugo von Hofmannsthal, regia di Sandro Sequi; è in Mirra di Vittorio Alfieri, regia di L. Ronconi, ne Il Berretto a Sonagli di Luigi Pirandello, regia Massimo Castri, ne La sorpresa dell’amore di Marivaux, regia di Sequi. Ottavia Piccolo propone, in varie stagioni, Dialoghi con nessuno, una sua scelta di testi di Dorothy Parker, Natalia Ginzburg e B. Brecht, regia di Silvano Piccardi; con la regia di Jeròme Savary interpreta La dodicesima notte di Shakespeare. Nel 1993 è protagonista di Pazza2 di Tom Topor, regia Giancarlo Sepe. Sempre nel 93-94, e anche la stagione successiva, entra nella Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia , dove è protagonista di Intrigo e amore di Fredrich Schiller e di Medea di Franz Grillparzer, entrambi diretti da Nanni Garella. La stagione 1997-98 l’ha vista ancora una volta al Piccolo Teatro di Milano, dove, per la regia di L. Puggelli, ha interpretato Frosina ne L’avaro di Moliere con Paolo Villaggio, riscuotendo un eccezionale successo di pubblico. Nelle stagioni 1998/2000 Rosanero di Roberto Cavosi per la regia di P. Maccarinelli. Quindi, stagione 2000-2001, Il libertino di Erich-Emmanuel Schmitt, con Gioele Dix, sotto la direzione di Sergio Fantoni. Dal 2001 è in tournée con Buenos Aires non finisce mai di Vito Biolchini ed Elio Turno Arthemalle, un “one-woman-drama” sui desaparecidos argentini, regia di Silvano Piccardi. Dal 2002 al 2010, Bellissima Maria di R. Cavosi e la regia di Sergio Fantoni, Terra di latte e miele di Manuela Dviri e la regia di Silvano Piccardi, Processo a Dio di Stefano Massini e regia di Sergio Fantoni, Il candido di S. Massini e regia S. Fantoni e Donna non rieducabile di S. Massini e regia di S. Piccardi.

CINEMA

Detto dell’esordio con Visconti, le successive tappe cinematografiche di Ottavia Piccolo sono Serafino di Pietro Germi, Metello e Bubu di Montparnasse entrambi diretti da Mauro Bolognini (per Metello la Piccolo vince il premio per l’interpretazione femminile al Festival di Cannes del 1970). Poi ancora, L’evaso di Pierre Granire-Deferre con Alain Delon e Simone Signoret, L’anguilla da trecento milioni di Salvatore Saperi, Zorro di Duccio Tessari ancora con A. Delon, Mado di Claude Sautet con Michel Piccoli. Nel 1987 è nel cast de La famiglia di Ettore Scola ( Nastro d’argento). Interpreta poi Da grande di Franco Amurri con Renato Pozzetto, Sposi di Pupi Avati, Nel giardino delle rose di Luciano Martino, Condominio di Felice Farina, Barocco di Claudio Sestieri, Angeli del sud di Massimo Scaglione e Bidoni di Felice Farina.

TELEVISIONE

Per la televisione, oltre alle numerose commedie, Ottavia Piccolo ha interpretato diversi sceneggiati e tv-movie. Il primo, Il mulino del po di Baccelli, regia di Sandro Bolchi, poi Vita di Leonardo di Renato Castellani, La certosa di Parma di Mauro Bolognini, La biondina di Andrea e Antonio Frazzi, Girotondo di Enzo Muzii, Mino- il piccolo alpino di Gianfranco Albano, La coscienza di Zeno di Sandro Bolchi, Chiara e gli altri di Francesco Lazotti, Il prezzo della vita di Stefano Reali, Donna di Gianfranco Giugni e, per il ciclo Palcoscenico di Raidue, il drammatico Rosanero di Roberto Cavosi, regia di Antonio Calenda.

VITTORIO VIVIANI

Nasce a Napoli nel 1954. Esordio, a nove anni, come cantante. Nel 1972 entra in arte: Teatro, Cabaret, Varietà e, soprattutto, Teatro Sperimentale sono il suo impegno lavorativo e la sua formazione dove pratica autori come Raffaele Viviani, Brecht, Lorca, Savinio. Nel 1976 è il protagonista ne Il pappagallo verde di Arthur Schnitzler con la regia di Gennaro Vitiello.

TEATRO

Nel 1979, Luigi Squarzina lo scrittura al Teatro Stabile di Roma dove recita ne Il ventaglio di Goldoni e in Misura per misura di Shakespeare. In seguito lavora al Teatro S. Carlo di Napoli ne Il pipistrello di Strauss con la regia di Gianfranco De Bosio e nel Re Applaude, autore e regista Tonino Conte, col quale inizia una lunga collaborazione, al Teatro della Tosse di Genova, che culmina con la messa in scena di Marco Polo con Don Backy. Torna a Roma ed entra in compagnia, come co-protagonista, con Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi negli spettacoli I due gemelli veneziani di Goldoni e Monsieur De Pourcegnac di Moliere, entrambi con la regia di Augusto Zucchi, e La dame di Chez Maxim di Feydeau, regia di Tonino Pulci. Incontra, poi, Ugo Gregoretti, al Teatro Stabile di Torino, che lo dirige in ne I figli di Iorio, connubio tra D’Annunzio e Scarpetta. Dal 1984 inizia una strettissima collaborazione col produttore teatrale Lucio Ardenzi che dura ben sedici anni. Partecipa da protagonista a spettacoli di grande successo più volte ripresi: La bisbetica domata assieme a Carla Gravina e Carlo Giuffré, regia di Giancarlo Sepe; Fiore di cactus di Barillet & Gredy, con Andrea Giordana e Ivana Monti, regia di Giorgio Albertazzi; La cena dei cretini di F.Veber, con Giuseppe Pambieri ed Enrico Beruschi, regia di Pippo Crivelli; La luna degli attori di K. Ludwig, con Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer; Pensaci Giacomino di Pirandello, con Turi Ferro, regia di G. Ferro. È ancora protagonista, con grande successo, assieme a Valeria Ciangottini, ne Le Intellettuali di Moliere con la regia di Tony Bertorelli. Dal 2001 da via ad una proficua collaborazione con Gigi Proietti e Sandra Collodel. Assieme, realizzano spettacoli di enorme clamore, tutti con la regia di Proietti: Falstaff e le allegre comari di Windsor di Shakespeare, con Albertazzi. Viviani interpreta Ford ed ottiene una straordinario successo di critica e di pubblico. Successo che si replica con Non ti conosco più di Aldo De Benedetti e con Stregata dalla Luna, con Pino Quartullo e Isa Barzizza.

Intanto, nel 2004, al Teatro Greco di Siracusa, recita nella Medea di Euripide con Maddalena Crippa per la regia di Peter Stein. Poi è sempre protagonista ne La cuoca di Zucchi, con Ray Lovelock; negli Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2, la vendetta di Galli-Capone, dove conferma la sua grande capacità comica; in Gossip – La scuola della maldicenza di Sheridan, assieme a Gianluca Guidi e Pino Quartullo, regia di Bertorelli. Nell’estate 2006 partecipa allo spettacolo teatral-scientifico Processo a Darwin dove duetta con Maurizio Micheli. Nel biennio 2006-08 è protagonista con Ottavia Piccolo nell’emozionante Processo a Dio di Stefano Massini, con la regia di Sergio Fantoni. Intanto, oltre a recitare assieme a Corinne Clery e Antonio Salines, ne Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, ne cura anche la regia. Per il 2008-10 prepara, sempre con Ottavia Piccolo, La Commedia di Candido ancora di Stefano Massini.

I SUOI SPETTACOLI

Viviani è tra i primi a in Italia mettere in scena i testi di Stefano Benni. Nel 1985 nasce una collaborazione che li porta a realizzare Gran Caffé Italia con la regia di Michele Mirabella e poi Napoli-Bologna 1 a 1, un One Man Show con la propria regia. Dal 1987 nasce il suo Teatro-Canzone: accompagnato da un pianista, Viviani è autore e interprete dei suoi spettacoli. Soprattutto scrive canzoni (anzi, riscrive in napoletano: My Way diventa Guaje Mieje). Realizza negli anni Il maiale senza qualità, Prosciutto e Castigo, Song o not Song, Song di una notte di mezza estate. Nel 2002 col produttore discografico Franco Bixio realizza un cd con le sue canzoni dal titolo Song o not Song, ed. Bubble, distribuito dalla Delta Disk. Con questo disco Viviani è in lizza per il Premio Tenco 2003 e riceve il premio “Personalità Europea” 2003 del Comune di Roma.

CINEMA

Dopo diverse partecipazioni a corti o a film sperimentali nel 1989 realizza, per gli Stati Uniti, tre minifilm commerciali, Fasolino’s Pasta, con la regia di Claude Mougin, e a New York gli viene attribuito un riconoscimento per “Aver interpretato tre tipi diversi di maschi italiani”. Nel 1991 è con Massimo Troisi in Pensavo fosse amore e invece era un calesse. Poi di seguito Le mille bolle blu di Leone Pompucci, Classe mista III A di Federico Moccia, Auguri professore di Riccardo Milani. Nel 1998 è diretto da Mario Monicelli in Panni sporchi… assieme alla Melato, Proietti e Placido. Poi: Fondali notturni di Nino Russo assieme a Massimo Ranieri e Ida Di Benedetto; Amor nello specchio di Salvatore Maira, con Peter Stormare, la Galiena e la Cavallari; Film di Laura Belli, con Laura Morante e Maddalena Crippa; Nella terra di nessuno di Gianfranco Giagni, con Ben Gazzara e Maia Sansa; Riconciliati di Rosalia Polizzi. Nel 2006 gira Come le formiche di Ilaria Borrelli con Murray Abraham, Bernadette Peters, Galatea Ranzi, Patrizia Pellegrino.

TELEVISIONE

Ha partecipato, come attore e autore, a diverse trasmissioni televisive assieme a Renzo Arbore, Michele Mirabella, Jocelyn, Gino Landi; alla Tv delle ragazze con Dandini, Guzzanti. Con Ugo Gregoretti e Fiorella Magrin ha scritto e recitato nel programma Io parlo Italiano, per RAI Educational.

È stato co-protagonista in diverse fiction: I misteri della bassa di Giuseppe Aldrovandi, Il processo Matteotti di Gianni Casalino, Classe di ferro e Quelli della speciale di Bruno Corbucci. Nel 1988, assieme a Salvatore Samperi, Isa Danieli, Enzo Cannavale e Rodolfo Roberti dà vita alla prima sit-com italiana, Casa Capozzi, grande successo comico che verrà replicato per anni. Poi, Ama il tuo nemico di Damiano Damiani, ancora con Ranieri; Anni 50 di Carlo Vanzina, con Ezio Greggio; Lezione di guai di Sandro De Santis, Giornalisti di Donatella Maiorca, Giulia e Marco, inviati speciali di Francesco Laudadio, con Ray Lovelock e Barbara De Rossi; La squadra di Stefano Alleva. Ancora con la regia di Riccardo Milani, La omicidi, con Massimo Ghini, e Assunta Spina, con la Guaccero e Placido; Elisa di Rivombrosa di Cinzia Torrini; Onore e rispetto ancora con Samperi, Il Padre delle spose di Lodovico Gasparini, con Lino Banfi e Crimini Bianchi con la regia di Alberto Ferrari.

PUBBLICITÀ

Nel 1995, diretto da Riccardo Milani, è il Dracula del Crodino per il quale riceve il riconoscimento della critica per “l’interpretazione più originale”. Nel 2008-09 è il Gaga’ caprese nello spot della Lavazza assieme a Paolo Bonolis e Luca Laurenti

SERGIO FANTONI

Sergio Fantoni è nato a Roma il 7 agosto del 1930. Figlio d’arte (anche il padre Cesare Fantoni e la madre Afra Arrigoni sono stati interpreti teatrali), è attivo nel mondo del teatro, del cinema, della televisione e della radio dai primi anni cinquanta. Sebbene cresciuto in una famiglia di artisti, Fantoni non ha un contatto immediato con il mondo della recitazione, ma è avviato dalla famiglia verso una formazione classica-borghese. Dopo il liceo classico frequenta la facoltà di ingegneria per poi passare ad architettura. Durante gli anni universitari si avvicina, quasi di nascosto dai familiari, al teatro sperimentale. Contemporaneamente inizia, grazie alle conoscenze del padre, brevi attività come annunciatore e attore alla RAI e, come doppiatore, con la Cooperative Doppiatori Cinematografici, allora la principale società di doppiaggio. Quanto basta per farlo notare nell’ambiente teatrale. La sua prima grande soddisfazione la deve a Luchino Visconti, che, notata la sua notevole presenza scenica, affida a questo giovane sconosciuto, alla sua seconda esperienza teatrale, una parte di primo piano: Giasone, nella Medea di Euripide, con la grande Sarah Ferrati. Poi è Giorgio Strehler a chiamarlo, per “La trilogia della villeggiatura” di Carlo Goldoni. E ancora Visconti per Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller con Paolo Stoppa e Rina Morelli. Gli anni sessanta gli offrono nuove opportunità di lavoro con l’interpretazione dei primi grandi sceneggiati televisivi, primo fra tutti, nel 1961, Ottocento, da Salvator Gotta, interpretato a fianco di Lea Padovani e Virna Lisi e con la regia di Anton Giulio Maiano, dove indossa “con romantica disinvoltura” i panni di Costantino Nigra dibattuto tra politica e sentimento. Questo personaggio gli procura un successo di carattere popolare che lo accompagnerà per tutta la vita. Rinnovato in parte nel ’63 con Giuseppe Verdi di M.Cancogni con la regia di Mario Ferrero. La sua filmografia ha inizio dalla fine degli anni quaranta. Include film in costume, storici, biblici (fra cui numerosi dei “peplo film” in voga negli anni sessanta), drammatici, epici, esotici, polizieschi ma anche commedie brillanti, erotiche e/o drammatiche, ovvero il repertorio di un attore a tutto tondo. Dopo il successo televisivo è diretto da registi come Roberto Rossellini in Era notte a Roma, da Giuliano Montaldo in Tiro al piccione, da Citto Maselli in I delfini. Ruoli moderni, in cui sfrutta la sua maschera ambigua. Personaggi deboli, ansiosi, insicuri. Come attore cinematografico lavora molto anche all’estero, in particolare vivendo un’intensa stagione professionale a Hollywood dal ’63 al ’66, con film di grande successo e con star internazionali, come Paul Newman, Frank Sinatra, Doris Day e registi come Mark Robson, Blake Edwards. Tornato da Hollywood, carico di quella esperienza, decide di autogestire il suo lavoro teatrale e con Luca Ronconi e Valentina Fortunato (sposata a Roma nel 1961, dalla quale ha avuto la figlia Monica) prima, e poi con Lilla Brignone, Giancarlo Sbragia, Ivo Garrani, Luigi Vannucchi, Virginio Puecher e l’organizzatore Fulvio Fo, da vita nel 1968 alla prima cooperativa teatrale italiana: Gli Associati. L’iniziativa ha un grande seguito nel mondo del teatro e apre la strada a nuovi modelli organizzativi e a nuovi soggetti artistici.

Il suo repertorio teatrale è quanto mai vasto e comprende titoli dei principali drammaturghi del XIX e XX secolo, ma non solo. Con il giovane Luca Ronconi interpreta la sua prima, vera interpretazione: De Flores nei Lunatici di Middleton e Rowley. E sempre con Ronconi è nel Il candelaio di G. Bruno, Le mutande di Sterneim, Pour Lucrece di J Giraudoux, Misura per Misura di W. Shakespeare. Per la regia di Giorgio Strehler recita oltre che nella Trilogia della villeggiatura di C. Goldoni, nei Giacobini di F. Zardi e nella Minna von Barnhelm di Gotthold Ephraim Lessing. Con Giuseppe Patroni Griffi è nei Tradimenti di Harold Pinter. Con Virginio Puecher è “Zio Vanja” di A. Cechov e Prospero nella Tempesta di W.Shakespeare. È protagonista dei seguenti lavori di Manlio Santarelli: Regina madre, Uscita d’emergenza, Vita natural durante. Di queste opere ha curato anche la regia. Fra gli altri classici da lui interpretati si segnalano: Tre sorelle di Anton Čechov per la regia di Giorgio De Lullo; L’uomo difficile di Hugo von Hofmannsthal con la sua regia. Nel 1983, con Mauro Carbonoli e Ilaria Occhini, fonda La Contemporanea ‘83, “coperativa di produzione teatrale”, coprendo il ruolo di direttore artistico e dedicandosi principalmente alla produzione di commedie contemporanee: La cosa vera di Tom Stoppard, I cinque sensi di Luigi Squarzina, Musica di Margherite Duras, Orphans di Lyle Kessler, Purché tutto resti in famiglia di Alan Ayckbourn, Visita di un padre a suo figlio di Jean Louis Bourbon, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, I soldi degli altri di Jerry Sterner, Festa d’estate di Terrence Mc Nally, Come le foglie di Giuseppe Giocosa, Il lungo pranzo di Natale di Thornton Wilder, La scuola delle mogli di Moliere, Dal matrimonio al divorzio di Georges Feydeau. Nel gennaio del 1997 viene operato di laringectomia. Perduta la piena disponibilità della sua voce interrompe l’attività di attore e si dedica alla regia e alla direzione artistica della Contemporanea, trasformata in società di produzione, con Fioravante Cozzaglio direttore organizzativo. Gli ultimi interventi come attore sono: Il caso Moro, di Roberto Buffagni, regia di Cristina Pezzoli, e L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, sempre con Cristina Pezzoli. Dalla stagione 2000/2001 dirige: Il Libertino di Eric-Emmanuel Schmitt, con Ottavia Piccolo e Gioele Dix. Le furberie di Scapino di Moliere con Paolo Bonacelli. Bellissima Maria di Roberto Cavosi con Ottavia Piccolo e Ivano Marescotti; Zio Vania di Cechov con Andrea Giordana. Edipo.com di cui è anche coautore con Gioele Dix e Francesco Brandi. Piccoli Crimini Coniugali di Eric Emmanuel Schmitt con Andrea Jonasson e Gianpiero Bianchi. Giù dal Monte Morgan di Arthur Miller con Adrea Giordana e Benedetta Buccellato. Processo a Dio di Stefano Massini con Ottavia Piccolo, Vittorio Viviani, Silvano Piccardi. Tutta colpa di Garibaldi di cui è anche coautore, con Gioele Dix. La commedia di Candido di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani. Insieme a Ivo Chiesa, direttore e fondatore del Teatro stabile di Genova, e all’attrice Bianca Toccafondi, riceve nel 2002 il Premio alla carriera intitolato a Ennio Flaiano.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>