La Fano dei quartieri: “Ospedale Unico, si decida con un referendum”

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25 gennaio 2012

Fano dei quartieri

FANO – “In questi giorni drammatici di sollevazione popolare – scrive in una nota La Fano dei Quartieri – ci si concentra, come è giusto che sia, sui problemi contingenti piuttosto che evidenziare le origini lontane e globali di questa crisi economica e di chi, in modo irresponsabile, in questi anni le ha sempre minimizzate e negate benché vi fossero ampi segnali e, in tutti noi, una diffusa consapevolezza”.

La Fano dei quartieri continua: “In questo contesto la vicenda dell’ospedale si inserisce di prepotenza ad emblema di come gli errori di una politica bieca e sorda, le cui nefaste conseguenze oggi tocchiamo con mano, non siano stati di alcun insegnamento lasciando inascoltata la voce della gente.

In questi mesi chiunque si sia interessato della vicenda dell’ospedale unico si sarà reso conto di come le scelte fatte ed il sito di Fosse Sejoire abbiano risposto più a logiche di mediazione politica e di campanile piuttosto che concentrarsi sulle reali necessità dei cittadini e della loro salute.

Terreni privati, cementificazione, localizzazione decentrata nel contesto provinciale, viabilità e servizi inesistenti, per citarne solo alcuni, nonché un piano socio sanitario ed un progetto di ospedale non rispondenti alle reali necessità della gente sono l’evidente sconfitta della politica sempre più attenta a fare la voce grossa piuttosto che ascoltare i propri cittadini sicuramente più interessati ad avere bravi medici e buone strumentazioni che solo dei bei muri”.

“Incuranti di tutto ciò dunque, diritte come un pugno nello stomaco, arrivano le decisioni di questa classe politica – rimarca la Fano dei quartieri – che vede, per Fosso Sejore, la migliore accessibilità in assoluto e dunque il suo punto di forza …. Ma da dove vengono questi signori? Dove hanno vissuto fino ad oggi? Per fare una così assurda affermazione senza doversi vergognare.

Personalmente siamo stanchi di questi politicanti che, in modo trasversale, fanno scelte sbagliate delle quali sanno già, quale casta privilegiata, che non ne pagheranno mai il conto rigirato, puntualmente, su di noi cittadini.

Dunque la nostra proposta è chiara e netta, si vada al referendum popolare perché vogliamo essere noi, e solo noi, gli unici responsabili di così importati decisioni e della nostra salute.

Se ciò non dovesse essere, se per l’ennesima volta la politica intende non dover tenere conto di chi poi dovrà pagare il salato conto, beh! Allora questi signori mettano sul piatto ben più della loro ideologia politica, ci mettano il loro portafoglio perché se un domani le loro scelte si dovessero rivelare sbagliate allora paghino! Come? Magari vedendosi revocare i privilegi acquisiti e/o l’ingiusta pensione maturata per “meriti” politici evidentemente non verificatisi tali”.

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