di Redazione
26 gennaio 2012

Un momento della riunione
FANO- Mercoledì 25 gennaio, nella suggestiva cornice di Palazzo Martinozzi, il Fronte di Azione popolare PU si è ufficialmente presentato alla città di Fano davanti ad un folto pubblico che ha ascoltato con attenzione gli argomenti messi sul piatto dal neonato movimento trasversale.
Erano presenti a relazionare molti iscritti tra cui i pionieri del Fronte: il Presidente Giacomo Rossi, il responsabile legale Avv. Andrea Reginelli e l’Assessore di Pergola Mauro Renzi.
“Molti ci dicevano che a Fano non saremmo mai riusciti a calamitare interesse – ha detto Rossi – ma è accaduto l’esatto contrario a testimonianza della voglia di cambiare che si respira in una città importante come questa. Il malcontento dei tanti è e sarà la nostra forza: noi non dipendiamo da poteri di partito o da lobby speculative”.
Sono state sei le problematiche più urgenti individuate e sulle quali e si è discusso con esperti dei vari settori: sanità, dragaggio del porto, emergenze ambientali, sicurezza, viabilità (compresa avio superficie) e l’operato di ASET spa.
Il Fronte di Azione Popolare si schiera contro il Piano Sanitario regionale e l’Ospedale unico e lo fa in modo deciso come ha testimoniato il consigliere comunale a Montefelcino Marco Macci, esperto di sanità con esperienze professionali anche fuori regione. “Siamo indietro anni luce rispetto a molte Regioni d’Italia – ha detto Macci – e vogliono farci credere che la nuova struttura sarà la soluzione mentre si tratta solo di una speculazione edilizia”. Macci ha anche attaccato duramente il CUP giudicato mal funzionante e inutile con liste d’attesa inaccettabili a fronte di milioni di euro spesi. Da segnalare che il Fronte fa parte del Coordinamento “La salute ci riguarda” insieme a tanti altri partiti, movimenti e comitati.
Se Azione Popolare si era già esposto nei giorni scorsi sulla dismessa tratta Fano-Urbino, mercoledì è intervenuto anche l’ex Assessore a Fermignano Alessandro Capocci, decisamente interessante è stato il pensiero del geometra Armandi sull’aeroporto di Fano. “Deve essere riqualificato e potenziato – ha esclamato – per far sì che Fano diventi punto di riferimento e crei un’unica voce con Pesaro e Urbino per farsi sentire più forte dalla regione in primis. Un aeroporto – ha continuato Armandi – servirebbe e Pesaro e alla sua economia legata al mobile, e a urbino per uscire da un isolamento imbarazzante. Matteo Ricci pensa all’aeroporto di Rimini e non vuole quello di Fano: non merita neanche la cittadinanza in questa provincia”. Armandi ha fatto anche notare l’assenza a fano di un auditorium di un palazzetto dello sport degno di questo nome.
Per ciò che riguarda gli altri punti va detto che la sicurezza viene vista come cardine primario della vita quotidiana; troppe operazioni di facciata e poco utili, come i militari dell’esercito in strada, non servono a nulla. Se la regione Marche potenziasse mezzi e strutture lo Stato sarebbe più spinto a inviare uomini qualificati e preparati.
Le tematiche ambientali sono due: la cava di Carrara di cui nessuno parla e la questione del fotovoltaico a terra che sta deturpando tutto l’entroterra fanese e non solo.
Inoltre il dragaggio del porto, che ha tempistiche inaccettabili e il caso Rincicotti Orciani legato a come ASET spa opera sul territorio. La vendita “sospetta” sarà l’oggetto di un prossimo intervento del Fronte di Azione Popolare PU.
Una nota a parte la merita l’intervento del Consigliere Regionale Enzo Marangoni che, direttamente da Recanati, ha preso parte all’incontro denunciando la politica dei partiti mirata solo ad interessi personali e a speculazioni. “In questa politica regna il business – ha detto Marangoni – e noi non ci stiamo più. Nelle Marche sono più di 40 i movimenti nati per contrastare questi abusi e io ne appoggio diversi in varie parti del territorio regionale”.
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