Assediati dalla neve, Ricci: “Il conto da pagare sarà salatissimo”

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6 febbraio 2012

Matteo Ricci, neve

Emergenza neve, Matteo Ricci in prima linea

PESARO – Le aziende chiuse con centinaia di dipendendi messi in cassa integrazione a ore, i negozi chiusi o inacessibili proprio nel momento in cui i saldi reaggiungevano l’atteso 50%, i supermercati in molti casi ormai senza rifornimenti e, infine, le spese per il riscaldamento delle abitazioni che nei prossimi mesi presenteranno bollette esorbitanti. Insomma, l’emergenza avrà una coda lunghissima. Problemi paralleli o collaterali da sommare al conto che le Marche e la Provincia di Pesaro  e Urbino dovranno sostenere.

Il presidente Matteo Ricci, intanto, fa la spola tra il Montefeltro, l’alta Valle del Metauro e Urbino. Quasi in trincea nei luoghi della bufera, cerca anche di risollevare moralmente un territorio messo in ginocchio dalla tormenta. «La situazione, in queste zone, è davvero pesante. Soprattutto nelle aree di Mercatino Conca, Montegrimano e Monte Cerignone. La strada provinciale della Faggiola non è transitabile. Le criticità più rilevanti riguardano i collegamenti tra Valconca e Valle del Foglia. Anche a Urbino i problemi sono tanti». Ma c’è una comunità che non si perde d’animo: «Quello che colpisce in positivo, in situazioni del genere, è la coesione sociale unita alla solidarietà, tipica della nostra provincia. Encomiabile il gioco di squadra tra istituzioni e forze dell’ordine ma anche il grandissimo sforzo del volontariato. C’è bisogno di tutti per aiutare i più deboli». Sui black-out elettrici: «L’Enel sta facendo un buon lavoro e l’elettricità sta tornando gradualmente alla normalità in molte zone». Il presidente vuole sottolineare un concetto: «Il conto che dovremo pagare, alla fine della vicenda, sarà salatissimo. Parliamo di milioni e milioni di euro. Per questo abbiamo chiesto lo stato d’emergenza. Ci auguriamo che questa volta vengano prese in considerazione le richieste delle Marche. Ora non possiamo più essere ignorati, come è stato invece fatto per l’ultima alluvione». E c’è una considerazione conclusiva: «Le polemiche di Roma sono inqualificabili – osserva Ricci -. Quando ci sono le difficoltà, le istituzioni collaborano insieme senza lamentarsi, rimboccandosi le maniche. Nella capitale ci sono solo pochi centimetri di neve. Noi, con la provincia sepolta, cosa avremmo dovuto dire?».

 

500 EURO AL GIORNO PER L’ESERCITO

Intanto si è innescata una piccola polemica sull’intervento dell’esercito nella città ducale. Ogni giorno le operazioni costano attorno ai 500 euro. Non una cifra astronomica, considerando che per sette giorni gli 11 militari e le tre camionette peseranno sulle casse dell’amministrazione per circa 3.000 euro. “Chiederemo il rimborso delle spese alla Regione e alla protezione civile” ha fatto sapere il sindaco Franco Corbucci.

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