di Redazione
10 febbraio 2012
PESARO – “Credo che non aver proclamato lo stato di emergenza, e non aver formalizzato ancora la richiesta di emergenza e lo stato di Calamità Naturale grave al Governo e allo Stato per tutta la Regione Marche, sia un atto di irresponsabilità politica che non può passare inosservato. Altro che chiedere un tavolo al Governo…”.

Il consigliere Pdl Alessandro Di Domenico
Parole, quelle del consigliere comunale pesarese del Pdl Alessandro Di Domenico, specificate successivamente in questo modo: “E’ evidente che è più facile aumentare una accise sui carburanti, che già si somma alle altre, rispetto al dovere di svolgere le opportune pressioni politiche e misurasi con il Governo Monti. Forse Ricci e Spacca hanno già “misurato” il loro “peso politico” e si trincerano dietro all’efficienza e all’efficacia operativa, magari anche scimmiottando il caso di Roma e del Lazio che già hanno decretato lo stato di calamità naturale, con ben altra situazione di disagio“.
“Credo – continua Di Domenico – che non si debba arrivare all’estrema situazione per farlo. Quando una Regione e una Provincia come quella di Pesaro e Urbino è mediamente sotto un metro e mezzo di neve e di ghiaccio, con frazioni ancora isolate, singoli casolari inaccessibili, scorte alimentari ormai ridotte al lumicino, depositi di carburanti agli sgoccioli, reperibilità di alimenti freschi ormai impossibile, tubature dell’acqua ghiacciate, sospensione dell’erogazione di luce, riserve di Gpl finite, lo stato di emergenza e di calamità e acclarato“.
“Vogliamo continuare sul piano socio-assistenziale? Anziani e bambini più esposti al freddo e alla possibilità di contrarre malattie, impossibilità di muoversi e magari di chiedere aiuto; famiglie di coltivatori diretti, tra i quali molti anziani, che vedono distrutte le loro produzioni, allevatori, soprattutto di ovi-caprini, che rischiano di perdere i loro capi; il gelo che potrebbe già aver compromesso specie arboree pregiate (oliveti, frutteti e vigneti), tessuto artigianale e industriale in ginocchio anche a causa della impraticabilità viaria e dei divieti, la richiesta di procrastinare le scadenze fiscali, sono segnali inconfutabili che siamo di fronte ad una crisi generalizzata. Altro che “dogma” come cita il presidente Ricci. Siamo di fronte a una catastrofe. Se poi è concreto il rischio dell’imminente ondata di freddo che arriverà nel fine settimana, oppure su quello che potrebbe succedere con il disgelo, per finire con lo stato di manutenzione delle strade e marciapiedi che avranno subito danni dal gelo e dal sale, allora c’è poco da fare spallucce“.
“Ed allora, caro presidente, tu che vai alla Guinza per la Fano-Grosseto, tu che ci rassicuri che l’esercito non verrà pagato dai Comuni, tu che vuoi una ciclabile sulla ferrovia Fano-Urbino, tu che ci offri il Festival della Felicità, facci un po’ tutti più contenti: chiedi al governatore Spacca di proclamare lo di emergenza e di calamità naturale e, possibilmente, abbassate l’accise sui carburanti“.
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