di Redazione
15 febbraio 2012
SERRUNGARINA – Un boato. Poi il fumo, alto in cielo, compatto con la sensazione netta, anche a distanza di chilometri, di una tragedia appena accaduta. Erano le 9.15. Uno scoppio devastante, provocato da una stufa a gas accesa per scaldarsi, ha sventrato una palazzina di Serrungarina, al numero 32 di via Roma, coinvolgendo un’intera famiglia marocchina. Estratte vive dalle macerie due bambine di 2 e 5 anni, e la loro mamma, 29 anni, marocchina, ma per il papà, 38 anni, Mohamed Delal, originario della regione di Beherache al momento dello scoppio dormiva al piano superiore, non c’è stato nulla da fare (e fino alle ore 14 giaceva ancora sotto le macerie, in attesa di un mezzo tecnico capace di estrarlo). Vani tutti i tentativi di soccorso portati avanti, con coraggio, da alcuni passanti. Sotto choc i due anziani titolari della farmacia esistente al primo piano della stessa palazzina. La bambina più grande è stata trasferita nell’ ospedale di Pergola, la più piccola nell’ospedale pediatrico Salesi di Ancona. La mamma, invece, è stata trasportata al centro grandi ustionati di Cesena. La famiglia risiedeva nel piccolo comune dell’alto Fanese solo da 5-6 mesi.
Anche i volontari della protezione civile, che avrebbero dovuto tenere una conferenza stampa sull’emergenza neve a Pesaro, si sono catapultati a Serrungarina per i soccorsi, dove pure hanno operato i carabinieri. Alla base del crollo una fuga di gas. L’onda d’urto, violentissima, ha interessato anche le abitazioni vicine.
Lo scoppio si è verificato in una palazzina su due piani dove al primo livello è ubicata, come detto, una farmacia. Al secondo due famiglie. Illesi i coniugi che abitavano nell’altro lato dello stabile, è finita in tragedia per la famiglia marocchina di quattro persone che risiedeva nel lato interessato dal crollo del solaio. Come detto il papà non ce l’ha fatta, la madre e le due bambine sono state ricoverate nel centro grandi ustioni dell’ospedale di Cesena ma, da quel che si è appreso, non sarebbero in pericolo di vita.
“Abbiamo chimato subito il 112, appena vista l’esplosione – ha spiegato il primo a prestare i soccorsi -. C’è stato un boato, poi abbiamo visto la neve cadere. Stavamo passando davanti con la macchina, sulla carreggiata opposta. Siamo scesi: una bambina era sotto un trave di cemento, la mamma è uscita da sola, il babbo ci hanno detto che era in camera da letto, stava dormendo”.
Sul posto è intervenuto anche il presidente della Provincia Matteo Ricci, per portare la vicinanza personale e istituzionale a una comunità già colpita dall’emergenza neve di questi giorni: “La fuga di gas sembra dovuta a delle bombole che utilizzavano per scaldarsi e cucinare in questi giorni dove si è raggiunto -13 gradi. Una tragedia in una situazione di grande emergenza che proprio non ci voleva. La mia presenza per esprimere vicinanza ai familiari e al sindaco”.
AGGIORNAMENTI
La figlia più grande, 5 anni, ha riportato un politrauma: la sua prognosi è riservata. Per la mamma, 29 anni, la prognosi è di 30 giorni: ha riportato ustioni di primo e di secondo grado su tutto il corpo. Le condizioni della secondogenita, di appena due anni, è ancora ricoverata a Pergola ma le sue condizioni non desterebbero particolari problemi. Oltre allo choc, chiaramente.
AGGIORNATMENTI
Migliorano le condizioni della mamma e delle due piccole figlie, di 5 e 2 anni, rimaste ustionate nell’esplosione. Noura Maski, marocchina di 29 anni, è ricoverata nel Centro grandi ustionati di Cesena: la prognosi è di 30 giorni. Sanya, la figlia più grande, è ancora nell’ospedale pediatrico Salesi di Ancona in prognosi riservata per un politrauma e diverse ustioni. Sta moderatamente bene Rim, la figlia più piccola, ricoverata all’ospedale di Pergola. Nell’abitazione, una palazzina con due appartamenti (il Comune l’aveva messo a disposizione per questa famiglia rimasta senza lavoro), ci sarebbero state diverse bombole di gas di scorta.
LE FOTO DELLA TRAGEDIA
- Il presidente Ricci sul luogo della tragedia
- Il presidente Ricci sul luogo della tragedia
- Il presidente Ricci sul luogo della tragedia
- Serrungarina dall’alto, la palazzina esplosa si trova appena fuori le mura storiche
- Il tetto della casa completamente sventrato dall’esplosione
- Una parte della casa sventrata da parte a parte
- Vigili del fuoco al lavoro tra le macerie
- Una scatola per i giochi rimasta sepolta dalle macerie
- Un orsetto rimasto sepolto dai detriti
- L’onda d’urto dello scoppio ha piagato la serranda
- La palazzina esplosa vista dall’alto
- Serrungarina, scoppio di una palazzina: l’area delimitata
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