Barcellini: “Pedullà è un grande, ma occhio alle sue sfuriate”

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20 febbraio 2012

PESARO – Cristina Barcellini, senza l’infortunata Natalia Viganò, mercoledì sera, nella sfida tra Asystel e Scavolini, di novaresi in campo solo lei e coach Pedullà.

Cristina ride… “E’ vero, non ci avevo pensato…”.

Dopo tante stagioni trascorse insieme all’Asystel, ritrova – da avversario – il “suo” allenatore. Che effetto le farà?

Scavolini Pesaro-Bergamo, Luciano Pedullà

Luciano Pedullà (foto Davide Gennari)

“Sinceramente, nessun effetto. Provo grande affetto per Luciano, sia per l’allenatore sia per la persona. Ma ci attende una partita da giocare, per i saluti ci sarà tempo a fine partita”.

In verità, un grazie dovrebbe dirvelo coach Pedullà diventato allenatore della Scavolini dopo la vostra vittoria sulla squadra pesarese, lo scorso 27 novembre, quando finì 3-0 (25-23; 25-17; 26-24) per voi.

“Intanto non può che farmi piacere che lui sia stato chiamato alla guida di una squadra così importante e – pure vista da lontano – mi pare stia facendo un ottimo lavoro. Nel girone di ritorno è evidente che la Scavolini sia una squadra diversa, migliore”.

E’ vero che Luciano l’ha trascinata in nazionale facendola lavorare duramente in ricezione?

“Assolutamente sì. Tanto lavoro individuale, non solo in difesa, anche in attacco. Lo reputo un ottimo allenatore, in grado di fare crescere le giocatrici che hanno voglia di lavorare con lui, che di voglia di stare in palestra ne ha tanta”.

Può raccontarci gli allenamenti a cui era sottoposta?

“Un lavoro specifico, un lavoro che Pedullà fa con tutte. Mi portò addirittura in Giappone per farmi lavorare ogni giorno”.

A Pesaro sono in tante ad avere bisogno degli insegnamenti di Pedullà, visto che la Robur è una delle peggiori nel fondamentale della ricezione.

“Secondo me, Luciano può dare una grossa mano alle ragazze della Scavolini, lui è un bravissimo istruttore del fondamentale”.

I pregi di Pedullà?

“Non solo un ottimo allenatore, è un’ottima persona. Con lui si sta bene anche se non si è in palestra. Mi fa sempre piacere vederlo soprattutto in occasioni diverse dalla pallavolo…”

E i difetti?

“…Ogni tanto urla troppo. Non so se avete visto mai i suoi proverbiali cinque minuti… sono incredibili. Però è normale che un allenatore si arrabbi se la squadra non lo segue, non lo ascolta o non fa quel che il coach ha chiesto. Certo, però, che le sue sfuriate sono toste…”.

Un recupero importante per entrambe, voi potete puntare ancora al terzo o comunque al quarto posto. La Scavolini deve cercare punti sicurezza per i playoff.

“E’ vero, noi vogliamo dimostrare continuità, maturità, per conquistare il quarto posto e comunque stare nella parte alta della classifica. Ma la Scavolini è una squadra cresciuta tantissimo che sta ottenendo buonissimi risultati…”.

Cosa le piace delle colibrì?

“In particolare, mi piace molto l’attacco quanto passa alto, molto alto, di Klineman, davvero super, e in generale il potenziale offensivo pesarese”.

Che voi farete lavorare molto in ricezione.

“Punteremo molto sul servizio, come contro tutte le altre avversarie. Poi vedremo se riusciremo a essere insidiose fino in fondo”.

Le due avversarie di domani sera a confronto grazie al servizio statistico della Lega Pallavolo Serie A1 Femminile, ricordando che Novara ha riposato già e giocato una partita in meno, quella persa a tavolino contro Modena per il caso delle Under 22.

Pesaro (16 gare, 63 set): punti 997, vinti 613, break point 384. Battute 1350, ace 61, errori 143, ace per set 0,97. Ricezioni 1.215, errori 90, negative 435, perfetta 410, 33,7%. Attacchi 2.098, errori 151, muri subiti 140, punti 790, 37,7%. Muri fatti 148, punti per set 2,35.

Novara (14 gare, 51 set): punti 840, vinti 512, break point 328. battute 1.155, ace 61, errori 117, ace per set 1,20. Ricezioni 967, errori 58, negative 281, perfette 354, 33,6%. Attacchi 1.827, errori 136, muri subiti 145, punti 669, 36,6%. Muri fatti 111, punti per set 2,18.

Luciano Murgia

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