Ricci su «Le Monde»: «Chi nasce in Italia è italiano»

di 

21 febbraio 2012

PESARO – Il telefono di Matteo Ricci scotta. Squilla a ripetizione, quasi per inerzia, dopo l’articolo di «Le Monde». Il quotidiano francese si muove: manda in via Gramsci l’«envoyé spécial», l’inviato speciale. Poi titola a tutta pagina: «Pesaro accorda la cittadinanza italiana d’onore ai figli degli immigrati». Si scatena una specie di putiferio mediatico, in attesa della cerimonia ufficiale, confermata, con il ministro Andrea Riccardi. Tutti chiedono, ognuno vuole conoscere qualcosa di più. Quello che già non si sa. E diventa un problema perfino incastrare le interviste del presidente nell’agenda. «Le Monde» ripercorre la vicenda, l’idea di Ricci, l’apprezzamento del capo dello Stato, la nota diatriba tra le forme di diritto.
Matteo Ricci ad Ancona

Matteo Ricci

Cita i numeri pesaresi, gli extracomunitari della provincia. Lo ius sanguinis contro lo ius soli. Poi sente la prefettura. E scrive: «Per Ricci, chi nasce in Italia è italiano». Il presidente ribadisce al Tg2: «Le persone che si riconoscono nei nostri valori e si sentono parte integrante della nostra comunità devono essere cittadini italiani a tutti gli effetti. Ormai questi bambini conoscono l’inno di Mameli meglio dei miei figli». Poi contestualizza la vicenda citando la storia del nonno emigrato in Belgio. Nel frattempo, bussa alla porta l’inviato di «Arte», l’emittente televisiva culturale franco-tedesca. E così via….

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>