di Redazione
23 febbraio 2012
PESARO – Nel successo, sofferto oltre l’immaginabile, perché Novara – che di questo passo non vorrà giocare più a Pesaro per salvaguardare l’incolumità delle giocatrici (l’anno scorso gravissimo infortunio di Katarina Barun, mercoledì sera distorsione a una caviglia per Marta Bechis) – ha avuto a disposizione ben quattro attacchi per guadagnare il tie-break (e chissà come sarebbe finita al quinto set), è doveroso trovare gli elementi positivi. Intanto il primo è offerto dai numeri: la Scavolini, che nel girone di andata aveva totalizzato 12 punti, nel ritorno è già a quota 13. E’ vero, però, che quei 12 punti furono figli di 4 vittorie piene, anche se per ottenere la prima – a dispetto del calendario che segna 3 punti all’esordio con Piacenza – fu necessario attendere l’ottava giornata (11 dicembre, gara in casa con Pavia: 3-0). In striscia arrivarono successi con Piacenza (il 13 dicembre, recupero della gara non giocata), Bergamo (il 18 dicembre, in casa: 3-1) e Chieri (29 dicembre, in casa: 3-0).
A fronte di 4 successi, nel girone di andata la Scavolini ha fatto registrare 7 sconfitte (diventate se solo perché si è ritirata la Spes Conegliano, contro la quale le colibrì s’arresero al tie-break).
Nel ritorno, invece, pur con una sola vittoria piena, le ragazze di coach Pedullà hanno sempre fatto punti, arrendendosi al tie-break solo con Piacenza e Busto Arsizio. In tale contesto è doveroso sottolineare che l’unico punto che l’imbattuta capolista ha lasciato alle avversarie durante una stagione sensazionale è quello ceduto alle pesaresi lo scorso 15 gennaio, quando Klineman e compagne furono protagoniste di un’esaltante rimonta, ma anche del solito clamoroso calo nei momenti decisivi.
Peraltro, i quattro successi arrivati al tie-break dimostrano che la squadra c’è, cresce e soprattutto sta imparando a soffrire. Ed è un buon segno per il futuro il fatto che nel girone di ritorno solo Busto Arsizio (17) e Villa Cortese (16) abbiano fatto meglio delle biancorosse, a quota 13 come Novara e Bergamo.
“Stiamo crescendo nella mentalità – ha dichiarato mercoledì sera Luciano Pedullà -. Ho sempre detto che questa squadra mi piace, e stiamo dimostrando con i fatti che siamo un gruppo vivo: abbiamo sempre fatto punti nel girone di ritorno, prima di queste quattro vittorie in fila abbiamo perso solo al tie-break a Busto: segno che le ragazze ci sono e combattono contro qualunque avversario. Questi punti sono molto importanti per continuare la corsa verso i play-off”. E se si riuscisse a soffrire meno sarebbe ancor più positivo. “Magari non abbiamo giocato bene, ma nessuna ha mai mollato una virgola. E quando viviamo momenti difficili, recuperiamo con la difesa. Mi sembra giusto ricordare, però, che abbiamo vinto con tutte, salvo la Yamamay, ma sono convinto che se potesse giocare adesso quel 2-3 di Busto Arsizio, lo vincerebbe la Scavolini”.
Archiviata la doppia sfida, dalla quale il coach novarese confidava di incassare almeno 5 punti, si pensa alla prossima trasferta, alla sfida di Pavia contro il fanalino di coda Riso Scotti, ultima con un sol punto e nessuna vittoria. Pedullà avverte: “Attenzione, non sarà facile, perché le pavesi hanno un buon servizio e possono metterci in difficoltà, soprattutto se scenderemo in campo pensando che sarà un impegno facile”.
Due precedenti registrati nelle ultime due partite sono un campanello d’allarme: contro Villa Cortese priva di Berg e Guiggi, la Robur è andata in difficoltà quando si è infortunata Pavan e tutto sembrava più facile; mercoledì sera, vinti con autorità i primi due set, la Scavolini è andata in tilt ritenendo che la gara fosse già conclusa.
Intanto la Riso Scotti, che domenica scorsa ha riposato, si è allenata con Montichiari. La società lombarda informa che anche per la sfida contro la Scavolini il pubblico presente potrà acquistare un tagliando, partecipando all’estrazione a fine partita di due biglietti posto tribuna per il concerto di Fiorella Mannoia in programma al Pala Ravizza martedì 15 maggio.
Luciano Murgia
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