di Redazione
24 febbraio 2012
FANO – Un’iniziativa interessante ed originale quella che si sta realizzando in questi giorni al liceo classico e linguistico “Nolfi”, dove da ieri e fino a domani, cioè dal 23 al 25 febbraio, quasi 700 ragazzi partecipano all’autogestione che prevede più di 80 diverse attività laboratoriali tenute da esperti esterni, docenti e soprattutto studenti.
Organizzata per la prima volta lo scorso anno (in una modalità assolutamente innovativa nel panorama scolastico provinciale), come risposta costruttiva e di successo ai provvedimenti scriteriati della Riforma Gelmini, l’autogestione si propone di concretizzare un’idea di scuola alternativa alle lezioni curriculari, ma ugualmente valida da un punto di vista formativo.
I ragazzi non avranno infatti solo la possibilità di tenere loro stessi dei corsi valorizzando le loro capacità e le loro passioni, ma anche di entrare a contatto con le varie realtà professionali, sociali e culturali del territorio.
Aderiranno a tale proposito personalità di spicco come la dottoressa Silvia Cecchi (magistrato), Lorenzo Furlani (caporedattore del “Corriere Adriatico”), Andrea Lodovichetti (pluripremiato regista fanese ed ex alunno), Maria Flora Giammarioli (attrice e regista teatrale), Marco Florio (direttore scenico del Teatro della Fortuna) e tanti altri che hanno gentilmente (e gratuitamente) messo a disposizione della scuola le loro competenze ed esperienze.
Le numerose attività, organizzate in tre fasce orarie giornaliere per un totale di 17 ore (più del normale orario scolastico), coprono i più svariati ambiti: dalla giustizia alla recitazione, dalla danza alla musica, dall’acqua pubblica al processo Eternit, dalla fotografia alla grafologia, all’interculturalità, alle problematiche più scottanti dell’attualità.
“Ci teniamo a precisare – scrivono i rappresentanti d’istituto e di consulta Andrei Carlan, Damiano Pantaleoni, Tommaso Mazzanti, Giovanni Monaldi e Jessica Romani – che l’evento è stato interamente organizzato da un gruppo di ragazzi volenterosi che hanno affiancato noi rappresentanti d’istituto e di Consulta, senza l’appoggio di nessun ente, esclusivamente utilizzando le risorse di cui già la scuola dispone e testimoniando in questo modo la volontà degli studenti di tornare protagonisti del processo formativo che li coinvolge direttamente, in un frangente che più che mai penalizza l’istruzione pubblica e indipendente“.
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