Calpestati da Clark, che sconfitta per la Scavo

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26 febbraio 2012

UMANA VENEZIA – SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 87-61

Umana Venezia: Clark 25, Allegretti 3, Causin 0, Tomassini 6, Slay T. 8, Szewczyk 13, Meini 4, Young 10, Bowers 7, Rosselli 2, Magro 4, Bryan 5, All.Mazzon

Scavolini Siviglia Pesaro: White 20, Cavaliero 1, Hickman 5, Alibegovic 3, Cusin 6, Tortù ne, Flamini 0, Hackett 9, Lydeka 15, Urbutis ne, Jones 2, All.Dalmonte

Arbitri: Sabetta, Taurino, Terreni

Parziali: 22-20, 23-11, 28-18, 14-12

 

 

Scavolini Siviglia-Treviso, James White

James White nella foto Marco Giardini

TREVISO – La Scavolini Siviglia rimedia a Venezia la peggiore sconfitta della stagione, uscendo dal campo neutro di Treviso battuta per 87 a 61, dopo un primo quarto in equilibrio Pesaro ha ceduto sotto le triple dei veneziani non riuscendo mai a trovare un antidoto alle bocche da fuoco avversarie, poco da salvare nelle file biancorosse con Hackett e Jones sul banco degli imputati, battuta d’arresto preoccupante che deve fare riflettere sulle reali potenzialità di questo gruppo.

Si parte con Lydeka in quintetto come consuetudine negli ultimi tempi, avvio veloce per i pesaresi con cinque punti della coppia Hickman-Hackett, Venezia risponde con il polacco Szewczyk, e le due squadre sono sul 9 pari dopo quattro minuti, Hackett corre in contropiede costringendo i padroni di casa a fermarlo con le cattive, ma la Vuelle non punisce dalla lunetta, sbagliando ben quattro liberi, una tripla di White riporta avanti la Scavolini Siviglia (16-15 al 7’) e le penetrazioni di Hickman caricano di falli i lunghi avversari, entra sul parquet Cusin che schiaccia il primo pallone che gli capita tra le mani per il 20 pari all’8, ma è la Reyer con l’ex Clark in evidenza a chiudere il primo quarto in vantaggio di due sul 22 a 20.

Nel secondo quarto Dalmonte si affida alla panchina con Cavaliero e Flamini in campo al posto di un Jones evanescente, qualche distrazione di troppo in cabina di regia produce il primo break dell’incontro a favore dell’Umana che prova la fuga sul 28 a 22 al 14’ con Pesaro in difficoltà nell’attaccare l’attenta difesa messa in campo da Mazzon, due soli punti segnati dalla Vuelle in cinque minuti con Jones troppo nervoso, che si fa fischiare tre falli in un minuto compreso un tecnico sacrosanto, Venezia ringrazia e si porta sul più 12 (34-22 al 16’) con Dalmonte costretto a chiamare il secondo timeout in pochi minuti per cercare di ridare un minimo di fiducia ai suoi, ma la Vuelle sembra aver smarrito la sicurezza mostrata in Coppa Italia e riesce solo a racimolare qualche punticino dalla lunetta, chiudendo un brutto secondo quarto sotto di 14 (45-31 per Venezia).

Le statistiche di metà partita condannano l’attacco biancorosso capace di produrre solo otto canestri su azione e di sprecare ben nove liberi sui 22 tentati e evidenziano anche il gap a rimbalzo (18-11 per i veneziani), clamorosa la differenza fra i 12 palloni persi contro un solo recupero in venti minuti.

Inizio ripresa con Clark subito a segno con una tripla per il ventello personale, Venezia non sbaglia più e si porta sul più 20 (54 a 34), Dalmonte prova la zona come ultima risorsa per fermare i padroni di casa che hanno già segnato quattro triple consecutive, la mossa non produce gli effetti sperati con l’Umana sempre in controllo (61-44 al 27’), in fase offensiva funziona solo il pick and roll con Lydeka, fermato quello si assiste a continui e forzati uno contro uno che producono molta confusione e pochi punti, insufficiente per fermare l’emorragia con Venezia ormai in fuga per la vittoria sul 73 a 49 alla fine del terzo quarto.

L’ultimo periodo si gioca solo per le statistiche con la Vuelle che ha ormai abbandonato la nave da diversi minuti, naufragando contro la squadra veneziana che dimostra di essere ormai una realtà contro cui tutte le squadre dovranno fare i conti, Mazzon mette in campo le sue seconde linee con Tomassini a dare il massimo vantaggio ai padroni di casa (83-54 al 36’), l’agonia finisce con l’Umana vittoriosa per 87 a 61.

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