di Redazione
7 marzo 2012
PESARO – “L’introduzione dell’Imu comporterà per le imprese un aumento del 60/70% rispetto a quanto veniva versato con l’Ici”. Lo ha detto Gianfranco Santilli, presidente dei costruttori pesaresi, commentando la decisione dei comuni di Fano e Pesaro di applicare su tutti gli immobili (capannoni, alberghi, negozi, uffici, garage, ecc.) diversi dall’abitazione principale l’aliquota tendente al massimo rispettivamente dello 0,97% e dell’1,06%.
Il solo passaggio all’Imu, che avrebbe già comportato per tutti un aumento del 30/35%, per effetto delle rivalutazioni catastali comporterà un aumento per le aziende di Fano tra il 60 e il 70% e per quelle di Pesaro di circa l’80%.
Gli effetti Imu, inoltre, sono micidiali nel settore edilizio per un grave difetto genetico: colpiscono il “magazzino” delle imprese edili ancora invenduto, ma i comuni, in questo caso, hanno la possibilità di ridurre l’aliquota allo 0,38%.
“Per questo motivo siamo intervenuti presso la Consulta economica del Comune di Fano, senza ottenere, al momento, alcun risultato. E’ opportuno invece che il consiglio comunale adotti una delibera che tenga in seria considerazione quanto da noi segnalato – ha concluso Santilli -. In questo momento di grave crisi non è il caso di colpire così pesantemente le imprese, che stanno ‘stringendo i denti’ per andare avanti ”.
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