Un progetto prioritario per aiutare le donne afgane vittime di violenza

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7 marzo 2012

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PESARO – La maggioranza delle donne in Afghanistan ha subito violenza nella sua vita: psicologica (umiliazioni, limitazioni della libertà, divieti, minacce); fisica (maltrattamenti, abusi di ogni tipo); economica (divieto di lavorare fuori casa, nessun accesso alle risorse economiche della famiglia).

Sono inoltre tuttora diffuse pratiche tradizionali come matrimoni precoci e forzati, delitti d’onore, obbligo di sposare il proprio stupratore, uso delle donne come oggetto di scambio, che rappresentano un pericolo per la vita e la salute delle donne.

Le violenze vedono spesso come protagonisti i familiari della vittima: mariti, padri, fratelli e per questo si sentono ancora più fragili e non sanno a chi rivolgersi. I responsabili godono sovente di immunità e copertura a causa di una cultura che crede prevalentemente nella superiorità dell’uomo sulla donna e non rispetta i diritti sanciti dalla legge.

Nelle comunità è diffusa la convinzione che la violenza domestica sia un fatto privato e che non se ne debba parlare né si debba intervenire.

Per tutti questi motivi, ActionAid ha attuato un Progetto Prioritario con l’obiettivo di creare e sviluppare un sistema integrato di supporto legale per le donne afghane vittime di violenza, attraverso la formazione specifica di assistenti legali che contribuiranno a consolidare un sistema di denuncia e lotta contro la violenza. Grazie alla presenza costante degli assistenti legali in 50 villaggi le donne avranno una figura guida che le accompagnerà e le aiuterà ad interagire con la magistratura e le strutture di assistenza, durante il doloroso e coraggioso processo di denuncia della violenza subita.

Sempre con queste finalità, ActionAid sta sostenendo Mobina Sai Khairandish, direttrice di Rabia Balkhi Radio (Rbr) una delle prime emittenti radiofoniche indipendenti dell’Afghanistan, che ha realizzato un programma radiofonico settimanale “Mani Aperte”, ascoltato da oltre 300.000 persone, per aiutare le sue connazionali a cambiare le proprie condizioni di vita offrendo loro un importante supporto legale e cercando di rispondere a domande come: “Quali sono i diritti di ogni donna? Quali azioni legali possono essere intraprese per renderli effettivi? Come cambiare a un sistema sociale che stritola il ruolo delle donne?”.

Mobina ha istituito anche un centro di consulenza legale per le donne, ed effettua inoltre incontri e consulenze a domicilio.

Coniugata e madre di un bambino di quasi due anni, Mobina lotta ogni giorno per aiutare le donne afghane a vedere riconosciuti i loro diritti nel rispetto del diritto Islamico, dei principi dei diritti umani universali e della legge afghana. Una vita prospera e pacifica, un futuro luminoso e pieno di speranza anche per suo figlio, e per l’Afghanistan che verrà.

Chi volesse sostenere questo Progetto Prioritario può farlo tramite diverse semplici modalità:

• Tramite c/c bancario: effettuando un bonifico sul conto 000000051485 intestato ad ActionAid International Italia Onlus – Appello Soccorso –
presso la Banca Popolare di Milano IBAN: IT 26C 05584 01600 000000051485

• Tramite bollettino postale: sul c/c n. 20476206 intestato ad ActionAid International Italia Onlus – Appello Soccorso;

• Tramite carta di credito: telefonando allo 02.742001.

 

In occasione della Giornata Mondiale dei diritti delle donne dell’8 marzo, il referente provinciale ActionAid Stefano Sorcinelli vuol invitare i propri concittadini a riflettere sulla triste condizione nella quale versano tuttora le donne in molti Paesi del mondo ed a consultare il sito www.actionaid.it nel quale è possibile ascoltare la testimonianza diretta di Mobina Sai Khairandish.

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