8 marzo 2012
PESARO – Giovane, bella e brava. Più semplicemente, Alexandra Rose Klineman, per gli amici Alix, pallavolista americana portata in Italia dalla Scavolini. E questa è una garanzia, pensando che, nell’ultima Coppa del Mondo vinta dall’Italia in Giappone, sul podio riservato alle tre migliori giocatrici sono salite Carolina Costagrande, Destinee Hooker (solo a scrivere il suo nome fa male il cuore!) e Christiane Fürst.
Californiana di Manhattan Beach, 22 anni festeggiati lo scorso 30 dicembre, alta 1 metro e 95, schiacciatrice, Alix è una delle più belle realtà del campionato italiano. E se il livello non si è abbassato eccessivamente dopo la perdita di giocatrici importanti che hanno preferito altri ingaggi, il merito è anche delle nuove arrivate, in primis Klineman, cresciuta alla Stanford University, il college più titolato del volley femminile statunitense.
Dal college californiano direttamente a Pesaro: come si è trovata?
“Sono veramente contenta di essere qui, ma devo confessare che quando mi apprestavo a vivere questa esperienza era un po’ nervosa. Credo sia così per tutte le persone che lasciano il proprio paese per la prima volta e vanno da sole in un altro: un po’ di timore è normale. Ma è sorprendente come sia andato tutto bene, l’inserimento è stato facile… Pesaro, somiglia molto alla mia città: piccola, con la spiaggia, sembra quasi di essere in California”.
Senza la neve…
“La neve è stato un piccolo problema, ma non più di tanto. L’unica differenza è che io abito vicino a Los Angeles, che posso raggiungere in poco tempo, mentre Pesaro è a tre ore di distanza dalle grandi città, da Roma e Milano, ma il resto va bene e sono soddisfatta di tutto…”.
Ha visitato le più importanti città italiane?
“Sì, con le mie compagne sono stata a Roma e Milano, è stato molto divertente perché loro conoscono bene i luoghi da vedere. Mi è piaciuta moltissimo Milano, la zona dello shopping”.
Già, c’è da perdere la testa nel quadrilatero della moda… E Venezia?
“Ci è andata la mia famiglia, che ama molto Venezia”.
In tema Italia, qual è il suo cibo preferito?
“E’ una scelta facile: amo il mascarpone per dessert!”.
Ci aveva promesso che avrebbe studiato l’italiano.
“Sì, è vero, l’avevo promesso. Quando gioco parlo in italiano. Ho imparato il linguaggio della pallavolo, i termini tecnici, ma in una conversazione capisco più di quanto sappia dire”.
E quando va in giro, magari a fare shopping?
“Riesco a comunicare, ma non a sostenere una conversazione piena”.
Durante la presentazione ufficiale, Alix ebbe modo di raccontare: “E’ la mia prima volta in Italia, so quanto sia importante il vostro campionato e forte la società. Ritengo la mia scelta un’esperienza molto importante per la mia carriera”. A distanza di qualche mese, qual è la sua opinione?
“Bene, sono veramente impressionata dal livello di gioco che ho trovato. Penso che per me è stata una buona opportunità passare dal college al campionato italiano, anche se è difficile fare paragoni con altre leghe o affermare che quella italiana è migliore: non conosco le altre. Confermo, però, che è la scelta giusta, il primo passo ideale finite la stagioni al college”.
S’aspettava una stagione così difficile per la Scavolini?
“Non puoi avere aspettative sulle vittorie, ma solo su come lavorerai, ti allenerai e giocherai insieme alle tue compagne. Ovvio che sperassi in qualcosa di più, ma io ho piena fiducia nella mia squadra. La ho perché vedo tutti i giorni come ci alleniamo e so che se riusciamo a esprimere il nostro potenziale possiamo competere con tutte le avversarie. Siamo state a un passo da battere Busto Arsizio, abbiamo superato Villa Cortese, Urbino e Bergamo. Possiamo giocarcela con chiunque…”.
Ma avete anche perso con Pavia, l’ultima della classe…
“Lo so, è la verità: talvolta giochiamo molto bene, altre volte no”.
Può spiegarci il perché di questa altalena, degli alti e bassi che hanno caratterizzato la vostra stagione?
“Veramente non lo so… Se riesce a dircelo lei… Talvolta andiamo in confusione. Siamo una squadra giovane, forse la mancanza di esperienza è una causa di queste difficoltà…”.
Perché – oggettivamente – quando giocate bene siete una squadra bella da vedere, efficace, ma se giocate male viene voglia di spegnere la tv come dopo i due primi set di Bergamo.
“Ah, è vero, ma sono convinta che nei playoff faremo bene. Ho grande fiducia…”.
Ok, siete nei playoff, anche se ancora non conoscete la posizione di partenza: contro chi le piacerebbe giocare il primo turno?
“Non è un problema. Penso che quando arriva questo momento si deve essere pronte ad affrontare qualunque squadra. E’ importante che la Scavolini si presenti migliorata all’appuntamento”.
Coach Pedullà spende sempre belle parole sul suo atteggiamento, sulla sua applicazione, ma soprattutto sulla sua curiosità. Lui le chiede di fare qualcosa, lei esegue, ma poi vuole sapere perché: una dote importante per migliorare individualmente.
“Credo che questo faccia parte della mia personalità, che ho maturato grazie a mio padre: mi ha sempre detto di fare un milione di domande. Sono convinta che la curiosità aiuti a capire perché tu debba fare qualcosa. Allo stesso tempo credo molto in Luciano, che è veramente un grande coach grazie al quale posso migliorare tecnicamente: sono veramente felice di lavorare con lui”.
In che cosa crede di essere migliorata in questi mesi di lavoro con Pedullà?
“Nella mia carriera, gli allenatori mi hanno coinvolta dedicandosi in particolare al passaggio. Luciano, invece, mi sta aiutando molto a migliorare il passaggio e nell’attacco. Credo che la mia schiacciata sia migliorata moltissimo rispetto alle passate stagioni. Sono piacevolmente sorpresa di come riesco a segnare…”.
Cristina Barcellini, giocatrice dell’Asystel Novara, già allieva molto seguita da coach Pedullà, mi ha detto di essere impressionata dal suo attacco alto.
“Non so cosa dire… penso che posso migliorare il mio attacco alto nel contatto, che devo avere più fiducia in questo colpo”.
Della pallavolo italiana le piace…
“Penso che il volley italiano abbia un ottimo stile di gioco fatto di attacchi molto aggressivi e grandi difese. Le squadre migliori giocano come ho sempre desiderato. Sono veramente felice del volley che si pratica in Italia e soddisfatta di farne parte”.
Qual è la sua giocatrice preferita?
“Non lo so… è la prima volta che affronto la maggior parte delle giocatrici e non le conosco bene tutte. Una che mi piace molto è Helena Havelkova, della Yamamay Busto Arsizio, grande attaccante. Ma non mancano tante altre giocatrici di livello eccellente contro le quali è veramente eccitante giocare ogni partita”.
Una buona stagione in maglia Scavolini potrebbe avvicinarla a un grande appuntamento: pensa a Londra, sogna di vestire la maglia Usa alle Olimpiadi?
“Sono molto fiduciosa per il livello di gioco che ho raggiunto, ho fiducia in me stessa e credo di avere migliorato i miei punti deboli che non hanno consentito io giocassi – anche causa un infortunio a una spalla – con gli Usa nelle passate stagioni. Penso di non avere l’esperienza di altre statunitensi, ma confido di essere invitata al training camp, alla preparazione della Nazionale, per dare il meglio e giocare le mie carte”. Glielo auguriamo di cuore, convinti, però, che Alix avrà altre possibilità nelle edizioni future, magari ad iniziare da quelle in Brasile, nel 2016.
Le piace il calcio, lo sport nazionale in Italia, ma anche in Inghilterra?
“E’ un sport poco popolare negli Stati Uniti. Mi piace più il basket, sono tifosissima dei Lakers”.
Lei viene da Stanford, il suo fidanzato gioca a football: se tanto ci da tanto dovrebbe conoscere Andrew Luck, il quarterback della sua università che potrebbe essere la prossima prima scelta della Nfl?
Alix quasi si sorprende quando le chiediamo di Luck. E sorride… “Oh sì, sua sorella è una delle mie migliori amiche negli anni del college, verrà a trovarmi fra qualche settimana… Non sono una grandissima esperta di football, ma so che l’ipotesi di Andrew numero 1 ha buone opportunità di verificarsi. E chi conosce bene questo sport afferma che Andrew Luck è “amazing”, sorprendente”. Curiosità: a Pesaro abbiamo due sportivi che conoscono bene due grandi quarterback. Alix conosce Luck e Daniel Hackett è stato compagno di università di Mark Sanchez, qb dei New York Jets.
I tifosi della Scavolini vogliono bene ad Alix, tanto da dedicarle un coro, una canzone…
“In verità, hanno una canzone per molte giocatrici… Non so se piaccio o meno ai tifosi, ma è certo che voglio dare il massimo per rendere Pesaro orgogliosa per come rappresento la società e la Scavolini…”.
Ma a Stanford le dedicavano una canzone?
“No”.
Quando i suo familiari sono venuti a Pesaro sono rimasti sorpresi nell’ascoltare il coro?
“Sa che non ne abbiamo parlato. A spiegarmi qualcosa su quel che si sente dalle tribune sono le mie compagne, alle quali chiedo il significato delle canzoni”.
Gli Stati Uniti d’America sono entrati in una fase importante della vita politica con le primarie del Partito Repubblicano i cui elettori sono chiamati a scegliere chi affronterà Barack Obama alle prossime elezioni presidenziali. Lei voterà? E per chi?
“Sì voterò, e probabilmente sceglierò Obama, quantunque non abbia seguito da vicino la campagna elettorale trovandomi in Italia. Desidero fare una scelta motivata ed essere informata al meglio per decidere sul mio voto”.
……che bella intervista!!!…..complimenti ai 2 protagonisti..:-))))