La lettera: “La neve ci insegni che dobbiamo ripensare tutta la nostra rete infrastrutturale”

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10 marzo 2012

Da un nostro lettore riceviamo e pubblichiamo:

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PESARO – In riferimento alla tormenta di neve che si è abbattuta nella nostra provincia, viene naturale chiederci perché è venuta a mancare, o limitata l’organizzazione relativa agli interventi, l’uso di attrezzature previste in casi simili, perché abbiamo ancora infrastrutture inadeguate o antiquate.

Per prevenire suddetti eventi, neve, allagamenti ecc. , è necessario che gli organismi previsti si diano da fare per conoscere le azioni e l’uso di mezzi adeguati, e ciò è possibile solo conoscendo quello che possono comunicare e dare una mano coloro che hanno superato i problemi relativi ad avversità atmosferiche nelle regioni tradizionalmente più esposte a questi eventi.


Pertanto, uno dei punti di partenza fondamentale per far fronte alle emergenze è una rete infrastrutturale adeguata ai giorni d’oggi.

In primis occorre da subito pensare di trasferire a monte la linea ferroviaria litoranea Pesaro – Fano, già predisponendola all’alta velocità, contestualmente all’arretramento della SS 16, rigettando la proposta di ANAS di trasformare la interquartieri di oggi nella nuova Statale Adriatica di domani.

Occorre pensare alla variante della Statale Adriatica non da Colombarone, ma dalla Circonvallazione nuova di Cattolica realizzata con la 3° corsia dell’autostrada, per concludersi non prima della nuova Circonvallazione di Fano, ottenuta con il Casello di Fenile.

Tutto ciò per evitare i disagi e i pericoli già verificatesi a Colombarone , Siligate, Cattabrighe, per finire agli smottamenti del Colle Ardizio, che condizionano da sempre il traffico nel tratto urbano della SS 16.

Per quanto sopra esposto, è ancor più evidente la drammaticità, l’inadeguatezza e il grave errore che si sta consumando nella scelta di collocare un nuovo ospedale “unico” Pesaro – Fano a Fosso Sejore.

Ancora una volta i nostri amministratori locali, di ogni ordine e grado, dimostrano di non conoscere il territorio e di non vederne lo sviluppo futuro.

Infatti il territorio in questione è fuori da ogni logica di praticità, topografica e orografica, rispetto al contesto circostante ambientale e turistico.

In questa complessa analisi, tra sistema viario e strutture sanitarie, che si intersecano intimamente, emerge, ancora una volta, l’utilità di inserire in questa progettualità anche la linea ferroviaria con il tratto Fano – Urbino, Fermignano Pergola, che vedrebbe potenziato il traffico verso Pergola – Fabriano per Ancona e Roma, e non bisogna dimenticare della linea ferroviaria progettata nei primi anni del novecento e in parte attuata quale linea ferroviaria militare durante la 2° guerra mondiale, Urbino – Sant’Arcangelo di Romagna, in parte distrutta dall’esercito tedesco in ritirata sula Linea Gotica..

 

 

Renato Di Domenico, affezionato lettore

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