10 marzo 2012
PESARO – Nei giorni dell’All Star Game che portano a Pesaro (meglio il condizionale: dovrebbero portare) il meglio del basket italiano, ci piace dedicare attenzione a una piccola grande realtà: l’Olimpia Sport’s School.
Una società benemerita il cui fiore all’occhiello è la squadra che partecipa al campionato di serie B. Le ragazze allenate da Sabrina Montaccini sono attualmente impegnate – con risultati interessanti (domenica scorsa hanno espugnato il parquet della capolista Feba Civitanova) – nella fase a orologio.
Legittima la soddisfazione del presidente, il dottor Roberto Esposito, dirigente di Confarfidi, che è anche sponsor della Nazionale italiana di basket per giocatrici non udenti.
“Abbiamo ripristinato un percorso che appartiene alla storia dell’Olimpia e e iniziato un progetto che si fonda su un gruppo di ragazze molto in gamba anche a livello umano. Inseguiamo obbiettivi importanti. Si dice sempre che i progetti sono a lungo periodo, ma dallo scorso anno abbiamo fatto tanti piccoli passi verso un traguardo…”.
Che pare evidente…
“Se una squadra gioca in serie B, è normale puntare alla serie A2. Questo con giocatrici provenienti al 90% dal vivaio, con alcuni importanti rinforzi arrivati da fuori. Ma la nostra forza è soprattutto lo zoccolo duro dell’Olimpia, il vivaio”.
Dopo il successo di Civitanova, è normale avere qualche aspettativa in più. Vincere in trasferta, espugnare un campo difficile, è un buon segno, una spinta per tentare con maggiore decisione la scalata.
“Intanto è stata una grande soddisfazione, la dimostrazione che le individualità inserite in un gruppo coeso portano risultati talvolta inimmaginabili. Però il traguardo più immediato è vincere con l’altra capolista, Campobasso, che abbiamo già superato di 26 punti. Certo, se vincessimo anche a Campobasso dopo avere espugnato Civitanova, sarebbe un ulteriore salto di qualità in un fase – questa dell’orologio – comunque lunga. Ipocrisia a parte, la nostra squadra può puntare tranquillamente ai playoff e magari giocarsela, pure con la consapevolezza dei nostri limiti e del fatto che ci sono realtà molto competitive”.
L’Olimpia ha una bella storia che racconta di tante giocatrici partite da Pesaro e approdate alla serie A e alla maglia azzurra.
“Alcune nostre ragazze, davvero fortissime, stanno giocando in serie A; due fanno parte del College Italia, inserite da anni nel progetto della federazione. Da un lato ci siamo privati delle più brave, dall’altro l’orgoglio di avere pesaresi protagoniste ad alto livello. In verità, qualcuno lo ritiene un indebolimento, io invece sono contento di avere agevolato il salto di qualità di queste ragazze. Che non è detto non tornino all’Olimpia. Sono fiducioso che la nostra squadra ne trarrà beneficio”.
A proposito: circola una voce molto affascinante che riguarda Marte Alexander, la formidabile americana, italiana e pesarese per matrimonio. Cosa può dirci?
“Con Marte ci siamo visti, in amicizia, anche la scorsa settimana. Abbiamo preso un aperitivo e scambiato qualche impressione. Il suo progetto di vita è tornare a Pesaro per stare insieme alla famiglia. Pur avendo compiuto 36 anni, Marte ha una gran voglia di giocare a basket. Una come lei, di grande livello, bravura, serietà, competenza e preparazione, può trovare nell’Olimpia Sport’s School un’opportunità per proseguire il suo percorso. Al momento siamo soltanto a un primo approccio tra amici. Marte sa che noi ci siamo e lei si è resa disponibile a sposare il nostro progetto, che non vuole dire giocare in prima squadra, e sarebbe molto bello, ma entrare nell’entourage tecnico e mettere la sua esperienza al servizio della nostra società e delle nostre squadre”.
Siete sempre stati attenti ai passi, meglio quelli piccoli. Non a caso, la società è radicata e forte.
“Siamo protagonisti da tanti anni nel mondo dello sport pesarese. Tantissime ragazzine fanno parte delle diverse squadre. Il mio progetto è fare crescere il vivaio per fare sì che le giovani trovino un luogo di aggregazione. Abbiamo sistemato la palestra, rinnovato il parco allenatori, fatto grandi sforzi in tal senso. Oggi sono quasi 180 le giovani e giovanissime che giocano con noi, dal minibasket alla serie C e B. Siamo in fase di spareggio con l’Under 19, con buone possibilità di partecipare alle finali nazionali che aprono orizzonti nuovi alle atlete. E’ vero che a Pesaro si parla tanto di basket, ma bisogna giocarlo oltre che parlarlo e fare in modo di indirizzare verso un obbiettivo comune gli sforzi dei tecnici, delle atlete e delle famiglie, ma in particolare degli sponsor che ci danno una grossa mano e dei dirigenti che – come sempre – non abbassano mai la serranda. La nostra più grande soddisfazione proviene dal gruppo che si è creato. Il nostro obbiettivo è allargarlo”.
Presidente, come è nata la sua passione?
“Nel più semplice dei modi: seguendo le mie figlie che giocano. Sono sempre stato uno sportivo praticante, dal calcio al nuoto, ma sono le mie figlie che mi hanno spinto a fare parte di questa splendida realtà. Con il presidente di Confartigianato Bastianelli a un certo punto ci siamo detti: aiutiamo questa squadra a crescere. Siamo diventati lo sponsor principale. E lo scorso anno gli altri dirigenti, da Paccapelo a Gigliotti, mi hanno chiesto di fare il presidente. Anche mie figlie hanno spinto e non mi sono tirato indietro; fa parte del mio carattere. Adesso mi impegno per raggiungere – con tutti gli amici e soprattutto le ragazze – obbiettivi importanti, che non sono poi così lontani”. E’ importante crederci e l’Olimpia Sport’s School vuole crederci con tutte le sue forze e un presidente così determinato ed entusiasta.
SI POTREBBE AVERE COPIA DELL’ARTICOLO AL MIO INDIRIZZO MAIL ?
CORDIALI SALUTI E GRAZIE