di Redazione
12 marzo 2012
PESARO – I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Pesaro, al termine di una complessa e articolata attività investigativa caratterizzata da numerose intercettazioni telefoniche, perquisizioni e perizie informatiche, hanno sgominato un sodalizio criminoso composto da dipendenti infedeli, responsabili di una pluralità di reati commessi ai danni di un noto gruppo industriale pesarese.
Le condotte illecite venute alla luce duravano da alcuni anni, durante i quali la consorteria, approfittando dei ruoli chiave dei singoli rivestiti all’interno delle aziende della holding in questione, ha sottratto ai profitti della stessa una somma quantificata in quasi 6 milioni di euro, che è stata accumulata a San Marino, facendo la “cresta” sulle vendite di prodotti ad alto contenuto tecnologico e su interventi di manutenzione riguardanti grandi macchinari.
Ma c’è di più: non contenti delle frodi fin lì perpetrate, i dipendenti hanno sottratto nel tempo progetti e disegni in formato elettronico, nell’ordine di decine di migliaia.
Dopo essersi licenziati, hanno messo in piedi a San Marino una fabbrica che produceva in concorrenza sleale gli stessi utensili realizzati dalla stessa holding, sfruttando i progetti rubati.
Avevano, infine, accordi in fase avanzata con un gruppo di altre aziende concorrenti per la vendita sottobanco dei progetti e segreti industriali carpiti per la somma pattuita di 400mila euro.
Al termine delle indagini, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria otto persone componenti dell’associazione a delinquere. I reati accertati commessi nel tempo vanno dal furto aggravato, all’appropriazione indebita, alla rivelazione di segreto industriale, all’usurpazione di proprietà industriale, al favoreggiamento, alla infedeltà patrimoniale, alla truffa.
Il tempestivo intervento della guardia di finanza ha evitato che il sodalizio portasse a compimento il disegno criminoso, che avrebbe continuato a procurare alla holding pesarese danni economici così ingenti da poterne causare il default.
In un momento così difficile per il lavoro, si è dimostrata la concreta attenzione del corpo per la tutela dell’economia. Il gruppo industriale salvato dall’intervento ha infatti filiali in tutto il mondo ed occupa stabilmente quasi 2.000 persone.
Il rilevante risultato di servizio ottenuto dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Pesaro è stato reso possibile anche grazie all’imprescindibile contributo fornito dal II reparto del comando generale della Guardia di finanza attraverso attività di cooperazione internazionale ed assistenza nelle fasi investigative.
In caso di condanna gli indagati rischiano pene fino a 20 anni di reclusione e multe fino a 30mila, oltre al risarcimento dei danni procurati.
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