Il meglio d’Italia insegue Hackett

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12 marzo 2012

PESARO – Mvp, migliore in campo, leader dell’Italia. La grande crescita di Daniel Hackett non è passata inosservata solo in sala stampa, dove il giocatore pesarese è stato protagonista come sul parquet.

All Star Game 2012

Daniel Hackett in entrata: foto Davide Gennari

L’All Star Game ha portato a Pesaro una marea di addetti ai lavori, in particolare di procuratori ma anche di scout Nba. Primo fra tutti Andrea Gracis, uno dei giocatori più amati dal popolo della Vuelle; oggi Andrea è scout europeo per i Sacramento Kings.

In questo contesto, i nomi più gettonati sono risultati Daniel Hackett e Nicolò Melli. Daniel in doppia prospettiva, italiana e americana; Niccolò soprattutto in previsione Nba. Commentava Giancarlo Sacco che raramente ha visto un giovane giocare con la padronanza esibita da Melli ancor giovanissimo. “Ha classe, eleganza, tiro, L’ho visto portare palla per tutto il campo come un playmaker. Purtroppo, ha dovuto fare i conti con qualche infortunio di troppo. Lo vedo irrobustito e sicuro di sé, Nicolò ha prospettive enormi”.

Melli e Hackett hanno entrambi un genitore americano. Il papà di Daniel è Rudy, a lungo protagonista nel basket italiano, anche da assistente di Bianchini sulla panchina della Scavolini. La mamma di Nicolò è Julie Vollertsen, campionessa di volley, nazionale Usa, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Los Angeles. Julie è nata a Syracuse, Rudy ha giocato a Syracuse, con gli Orangemen.

Daniel è nel mirino delle squadre più forti del basket italiano. Sapendo che a fine stagione scadrà il suo contratto con la Scavolini Siviglia, era ovvio attendersi l’interessamento di qualcuna delle migliori. Sbagliato: si stanno interessando tutte le migliori: Cantù, Milano e Siena, ma solo in ordine alfabetico.

La scorsa estate Daniel Hackett era finito nel mirino del FC Barcelona, che però negli ultimi tempi sembra essersi chiamata fuori avendo scoperto in casa un giocatore che occupa lo stesso ruolo: Xavi Rabaseda.

Eppure, domenica sera, nel parterre dell’Adriatic Arena si parlava di una squadra spagnola interessata al giovane pesarese. Forse Vitoria, più probabile Valencia. La prima è squadra che disputa abitualmente l’Eurolega, sempre al vertice della Liga Acb, la seconda, da sempre in altalena, è alla ricerca del definitivo salto di qualità, ma proprio ieri ha travolto il Real Madrid (83-66) ed occupa il quinto posto della classifica guidata dai blaugrana che pure vivono un momento di difficoltà (sconfitti dal Gran Canaria).

La sensazione – ipotizzando che per esigenze di bilancio la Scavolini Siviglia difficilmente potrà sostenere l’assalto delle altre società – è che Daniel si fermerà in Italia, a meno che non ci sia un – al momento improbabile – ritorno di fiamma del Barça. E disputerà l’Eurolega. Il minimo per un giocatore del suo valore, anche se non si esclude la sua partecipazione alla prossima Summer League per verificare la possibilità di trovare un ingaggio nella Nba, che è sempre nei suoi piani, come raccontato nel libro di Elisabetta Ferri: “Dal campetto al sogno Nba”.

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