12 marzo 2012
PESARO – Il mondo dello sport regala acronimi a non finire. Alcuni curiosi, altri strani. PO significa probabile olimpico. Oggi sono in molti gli atleti italiani a caccia del pass per le Olimpiadi di Londra. PP non è la richiesta rivolta alla maestra per andare in bagno, ma più semplicemente probabile presidente. Oggi Gianni Petrucci è presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni), ma allo stesso tempo PP, probabile presidente della Federazione Italiana Pallacanestro.
Ed è attorno a Gianni Petrucci che si è stretto, oggi, il mondo del basket, quello dei dirigenti periferici illuminati dalla luce del Capo, oggi e domani. Oggi perché Petrucci è al vertice di tutto lo sport italiano, domani perché potrebbe – grazie anche al voto dei dirigenti periferici – essere (ri)eletto alla guida del basket Nazionale.
E Petrucci ha parlato, rivolto al modo del basket ma anche a quello del calcio, non disdegnando di dare uno sguardo anche ad altri sport. Leggi – su sollecitazione del vostro cronista – atletica leggera (segnatamente marcia) e pattinaggio artistico.
Presidente, ha visto che risultato ha fatto Carolina Kostner ieri sera?
“Ho visto, ho visto – risponde Petrucci – e a fine marzo (lo conferma mostrando l’agenda; ndr) sarò a Nizza ai Mondiali”.
Gianni Petrucci è a suo agio nella sala dell’Hotel Excelsior che ospita la conferenza stampa organizzata dalla Fip.
“Guardo le vostre facce e vedo che quelle degli addetti ai lavori, come quelle dei giornalisti, sono sempre le stesse. Una delle forze del basket è il culto dell’appartenenza. Ogni volta che parlo di pallacanestro, che vi incontro, mi emoziono. Così, se talvolta vi sembra che io dica qualcosa di non gradito, sappiate che è solo per il grande amore che provo per questo sport…”.
Petrucci non dimentica il difficile momento che vive lo sport che ama, il basket rimasto senza “voce”. Superbasket non esce da settimane. E’ un delitto che questo mondo non sappia porre rimedio a una situazione difficile.
“Ricordo quando le pubblicazioni erano numerose, sia settimanali che mensili”.
Petrucci “ad avere l’onore di fare parte di questa Federazione. Sarà anche un compagnia di giro, cambieranno i ruoli, ma la Fip ha un potenziale straordinario…”.
Come l’emozione che regala la maglia azzurra…
“Pozzecco, che è qui in sala, ricorderà l’emozione provata ai Giochi Olimpici di Atene, quando abbiamo battuto la Lituania volando in finale. Gianmarco ha vinto tutto, ma quando il successo lo conquisti con la Nazionale ha tutto un altro sapore. Lui mi ha abbracciato, tirandomi su, ma lo bloccai. Ma in quel momento, pure con la gioia immensa per quel successo, non potevo dimenticare che l’Italia tutta era in lutto per la morte di un nostro militare. Ho avuto la fortuna di lavorare con allenatori straordinari. Sono entrato in federazione e ho trovato Sandro Gamba. Poi abbiamo preso Ettore Messina e Boscia Taniević…”. Petrucci dimentica Recalcati e si ripete con gli allenatori del calcio. “Sono entrato con Vicini, poi Sacchi, Trapattoni e Maldini… e adesso Prandelli”. E Lippi campione del mondo?
Dal passato al presente, sotto i canestri…
“Oggi abbiamo un grande allenatore come Pianigiani, che ha vinto tanto, tutto. Gli faccio un grande in bocca al lupo per l’impegno che avrà con Siena in quella che a me piace chiamare Coppa dei Campioni, ma gli dico – e lui lo sa – che se vincesse con la Nazionale, e glielo auguro di cuore non solo come presidente del Coni ma da innamorato della pallacanestro, il suo dna sarebbe accresciuto. E’ bello vincere nei club, ma i successi con la Nazionale sono tutta un’altra cosa. Tutti i giocatori che sono qui sanno bene che essere fra i migliori al mondo con la maglia azzurra ti regala emozioni irripetibili. Guidando lo sport italiano, e tremo già per le Olimpiadi di Londra, ho avuto la fortuna di vivere questi momenti,di ricevere la telefonata del Presidente della Repubblica che si congratula dopo la conquista di una medaglia… Questa è la bellezza dello sport”.
Le emozioni aiutano a mandare un messaggio…
“Al mondo del basket dico: credeteci! La Nazionale ha un grande staff. Dopo le grandi sconfitte arrivano le vittorie. Come presidente federale partii da Karlsruhe, con Ettore Messina allenatore, e sapete che lui non è il buontempone il cui sorriso sgorga sempre dalle sue gote. Ma è un grande allenatore e la Federazione credeva in lui. Così sono arrivati grandi risultati, l’argento agli Europei di Barcellona. Ci salutammo proprio a Pesato, ma siamo rimasti amici. Prendemmo Boscia e ha vinto quel che voi tutti sapete, un titolo europeo. Ho sentito i programmi, mi sento di definirli grandi. Le società devono capire, e lo capiranno, che è dare i giocatori alla Nazionale non è un peso. Che il loro prodotto si valuta meglio se la Nazionale vince. Dico lo stesso al mondo del calcio, dove ci sono problemi per concedere i giocatori a Prandelli giusto per qualche giorno. Avete visto le difficoltà che gli stanno creando. Io sto con Prandelli. Pianigiani allena un club e la Nazionale e conosce bene la situazione. Al mondo del basket, a iniziare da Meneghin, dico ancora: andate avanti con le riforme, non tornate indietro, il basket ne ha bisogno. Mi avrete sempre vicino perché il basket è molto importante per lo sport italiano”.
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