di Redazione
14 marzo 2012
PESARO – Venerdì 16 marzo, alle 11.30, nella tenda allestita in piazza del Popolo a Pesaro si apre ufficialmente l’iniziativa della Cgil e dello Spi di Pesaro Urbino rivolta alle donne del comitato “Terre mutate – tre anni di resistenza quotidiana”, dell’Aquila. La tenda ha un duplice valore simbolico: quello del post terremoto e quello del desiderio di costruire nel capoluogo abruzzese (una città fantasma) un luogo delle donne.
La tenda verrà inaugurata alla presenza dei sindaci e degli amministratori del territorio. L’iniziativa, infatti, realizzata in collaborazione con le associazioni: Donne in Nero, Casa delle Donne, l’associazione DM di Fano e il comitato per il Parco sempre di Fano, ha ottenuto il patrocinio del Comune e della Provincia di Pesaro Urbino. “Un patrocinio non formale” hanno detto le assessore provinciali Alessia Morani, Daniela Ciaroni e quelle comunali Gloriana Gambini e Giuseppina Catalano. Un patrocinio assai sentito dal momento che la “due giorni” (l’iniziativa si conclude il 17 marzo) rappresenta un progetto di solidarietà concreta e un modo per conoscere attraverso le testimonianze delle donne aquilane il duro lavoro di ricostruzione quotidiano di rapporti e relazioni che le “new town” non sono certo in grado di ricucire. “Venite a l’Aquila, venite a vedere cosa fa male all’anima, venite a vedere le pietre che parlano, sussurrano, gridano. Erano frontoni, architravi, basamenti, capitelli”. Questo scrivono le donne di Terre Mutate e come logo hanno scelto la cariatide che per anni ha adornato il porticato dell’emiciclo del palazzo Regionale. “E’ il nostro simbolo di disperata forza –spiegano -. Il 6 aprile 2009 l’atrio è rimasto intatto nonostante il piano superiore fosse crollato; nei mesi successivi, anche il soffitto inzuppato di pioggia è caduto a pezzi ma la cariatide è rimasta lì, immobile, a sostenere un anacronistico pezzetto di volta. E’ stato allora che ce ne siamo innamorate: custode di un percorso di cultura, di teatro, di bellezza.
Adesso la cariatide è imprigionata da decine di tubi di ferro che rappresentando un’opera di consolidamento furibondo tentano inutilmente di nascondere ciò che è palese: il palazzo non sarà recuperato e un altro pezzo di storia della città sparirà, vittima dell’immobilismo e dell’incuria che è seguita al terremoto e che ha fatto danni ben peggiori del sisma”.
Nel pomeriggio, alle 16.30, è previsto un concerto della cantautrice Frida Neri, mentre alle 18 ci sarà un incontro dibattito con le rappresentanti della Casa delle Donne di Pesaro.
Sabato mattina, alle 9, a palazzo Antaldi, incontro con gli studenti delle scuole superiori di Pesaro e Fano. Alle 17, l’attrice teatrale fanese Maria Clelia Rossini leggerà alcuni brani e, per la chiusura, concerto dei Maalish.
Le donne dell’Aquila hanno espresso il desiderio di ricostruire un luogo delle donne. La Cgil e lo Spi hanno raccolto questo appello devolvendo parte delle trattenute degli ultimi scioperi generali sia al comitato Terre mutate sia all’associazione Libera di recente costituzione anche a Pesaro. Il 2012 la Cgil lo ha infatti dedicato anche al tema della legalità. Sempre per realizzare la casa delle donne, l’associazione fanese DM ha realizzato diversi oggetti tra i quali le riproduzioni sia su tela sia su terracotta del rosone della Basilica di Collemaggio. Nella tenda infatti ci sarà un mercatino e i proventi della vendita di questi oggetti saranno destinati proprio a questo scopo: un luogo dove le donne possano incontrarsi, ritrovarsi, discutere, fare politica, tessere relazioni per “resistere oggi e vivere domani”.
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