Italvolley, il dopo Barbolini è Luciano Pedullà

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19 marzo 2012

PESARO – Il futuro di Luciano Pedullà potrebbe tingersi d’azzurro. Come è noto – lo abbiamo scritto un paio di volte – al termine delle Olimpiadi di Londra, l’Italvolley perderà il Commissario Tecnico Massimo Barbolini, che si accinge a firmare per una squadra turca. Barbolini non ha fatto il nome ma tutti sono certi si tratti del Galatasaray Istanbul, finalista di Coppa Cev con la Yamamay Busto Arsizio (gara di andata martedì 27 o mercoledì 28 marzo a Istanbul, ritorno il 31 marzo o il 1° aprile a Busto Arsizio).

Il presidente della Fipav, Carlo Magri, intervistato da un’emittente radiofonica, ha chiarito che “la linea della federazione non cambia. Il coach della Nazionale deve avere solo quell’incarico”.

Scavolini Pesaro-Bergamo, Luciano Pedullà

Luciano Pedullà

Anche se un’altra federazione – quella della pallacanestro – l’ha concesso a Simone Pianigiani, che pure non allena in Turchia ma in Italia- Fatto che ha scatenato la polemica, con Sergio Scariolo, coach dell’EA7 Emporio Armani, che ha parlato di “conflitto di interessi”.

Stando così le cose, appare evidente che la Fipav rinuncerà a Massimo Barbolini e punterà su un altro tecnico. In Italia c’è solo l’imbarazzo della scelta. I migliori allenatori nel mondo del volley femminile sono italiani. E in prima fila – stando a una nostra fonte che possiamo definire tranquillamente bene informata – c’è Luciano Pedullà, attuale allenatore della Scavolini. Il professore novarese ha un accordo che scade a fine stagione. A Pesaro tutti si augurano che il rapporto possa proseguire ancora e non debba terminare martedì sera. Ma di fronte all’offerta di guidare la Nazionale per il prossimo quadriennio olimpico, Pedullà, che in passato ha allenato la juniores azzurra facendo crescere i migliori prospetti italiani, ben difficilmente direbbe no.

In Nazionale avrebbe la possibilità di fare crescere un’altra generazione di talenti, che per fortuna non mancano – malgrado gli squali azeri e turchi sempre pronti a nuotare nel mare italico – e proseguire un impegno che – non a caso – gli ha fruttato la meritata nomea di scopritore di nuovi gioielli del taraflex rosa.

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