di Redazione
29 marzo 2012
TERAMO – Anche una ragazzina pesarese caduta nel tranello di un 33enne abruzzese. L’uomo, residente nella provincia di Teramo, è stato arrestato stamattina dalla polizia postale di Pescara con l’accusa di aver adescato e minacciato minorenni dagli 11 ai 17 anni su Messenger, famosa chat utilizzatissima tra giovani e giovanissimi. Si sarebbe fatto mandare foto dal contenuto altamente erotico (800 quelle rinvenute nell’archivio digitale) e, in qualche caso, anche filmati in cui le bambine e ragazzine erano intente a toccarsi e masturbarsi.
Tra le 50 vittime, tra cui come detto c’è anche una ragazzina pesarese, 35 sono state individuate ed ascoltate. Dai racconti emerge un modus operandi agghiacciante. Con la cosiddetta tecnica del “grooming” (dal termine inglese “to groom”, avere cura), consistente nell’ottenere fiducia, facendo cadere ogni barriera di resistenza iniziale, in chat pare si spacciasse per coetaneo delle inconsapevoli vittime. Poi, anche con minacce e ricatti, la richiesta indecente di foto erotiche e video hard. Spesso, in caso di rifiuto, pare dicesse di essere un hacker pronto a “infettare” i computer delle bambine e ragazzine con dei virus, capaci di causare la cancellazione di tutti i dati e la diffusione delle foto compromettenti sul rete. Così la richiesta indecente veniva soddisfatta.
Il cyber-pedofilo grazie al cielo è stato individuato e arrestato dalla polizia postale di Pescara, con le infamanti accuse di produzione e detenzione di materiale pedopornografico ed estorsione. Sequestrati altre tre computer portativi e un hard disk, visto che il sospetto è che le vittime possano essere di più delle 50 accertate. Al momento dell’arresto, pare che abbia provato a disfarsi di un foglio contenente tutti i nickname usati in chat e relative password, ma la polizia, grazie al cielo, è riuscita a recuperarlo.
Chiunque fosse stato contattato dai seguenti nickname – Valeriux2010@hotmail.it, Severe_winter@hotmail.it, Lasabbiabrucia@hotmail.it, Readyforsummer@hotmail.it, Fruttoesotico@live.it – si rivolga alla polizia postale.
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