Abuso di contratti a termine, la Cgil vince la vertenza

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5 aprile 2012

PESARO – La Flc Cgil nel 2010 ha avviato una vertenza nazionale contro la reiterazione di contratti a tempo determinato a favore del personale precario in servizio nei settori pubblici della conoscenza con almeno tre anni di servizio, al fine di ottenere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.

Precariato

“Nei ricorsi promossi nel nostro territorio provinciale – spiega Lilli Gargamelli, segretaria generale Flc Cgil Pesaro Urbino-, abbiamo chiesto anche il riconoscimento degli scatti di anzianità e il risarcimento deldanno perché i lavoratori hanno subìto ingiustamente una condizione di lavoro e un trattamento peggiore rispetto a quelli di cui avevano diritto”. La Flc ha tutelato i lavoratori di tutti i comparti della conoscenza con rapporto di lavoro a tempo determinato che da 3 anni (36 mesi) occupano posti liberi e hanno i requisiti previsti per l’accesso al pubblico impiego (ad es. l’abilitazione per i docenti di scuola). “Sono arrivati i primi pronunciamenti positivi nel nostro territorio – prosegue Gargamelli -, di grande aiuto è stata la giurisprudenza europea che condanna il ricorso a contratti a tempo determinato non per esigenze temporanee, ma per coprire buchi di organico, ed è proprio qui che si ravvisa l’abuso dello strumento contrattuale utilizzato”.

Le numerose sentenze del Tribunale di Urbino, accogliendo le richiesta formulate dal legale incaricato dalla Flc sanciscono, in attuazione della direttiva 1999/70/CE relativa all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, la funzione sociale del contratto di lavoro a tempo indeterminato e il divieto di utilizzo continuativo del contratto a termine come strumento di “precarizzazione” del mercato del lavoro, riconoscendo ai lavoratori un indennizzo economico e gli scatti di anzianità”.


Un commento to “Abuso di contratti a termine, la Cgil vince la vertenza”

  1. mara scrive:

    La notizia è finalmente rincuorante…dopo 11 anni di precariato in giro per la provincia…si spera di poter acquisire un’identità, di poter avere una voce, di poter essere ascoltati…vediamo dunque…incrociamo le dita e speriamo di poter vivere e far vivere i nostri figli in una realtà più certa e stabile …pure se i tempi son per tutti (tranne per le alte cariche che ci dirigono) veramente molto duri….

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