di Redazione
14 aprile 2012
PESARO – Un consiglio congiunto per affrontare la questione ospedale unico. Ieri, in Prefettura, si sono uniti amministratori locali di Pesaro e Fano. Pur sottolineando la necessità di una struttura comune, riconoscendo che il sito più idoneo è quello di Fosso Sejore, rimangono dubbi sulle risorse economiche (c’è chi parla di 150mila euro, chi si spinge addirittura, inserendo le apparecchiature e le opere accessorie infrastrutturali, a dire 400mila euro).
Sulla questione interviene Alessandro Di Domenico, il consigliere comunale del Pdl che definisce il consiglio comunale congiunto tra Pesaro e Fano una farsa. “Non si è votato alcun documento – scrive Di Domenico – nessuna mozione né tanto meno gli emendamenti necessari per rendere votabile l’Ordine del giorno delle commissioni sanità congiunte Pesaro e Fano. Per di più la votazione del documento avverrà ognuno nel proprio consesso comunale, quindi tutta questa fretta a presentare l’O.d.G. non c’era, e gli uffici di Presidenza dei due Comuni non avevano ben valutato che ogni tipo di votazione sarebbe stata solo simbolica o dimostrativa perché per avere validità formale, i documenti devono essere votati nella propria assise, cioè nel comune di appartenenza”.
“In ogni caso il colpo di mano per farci “bere” l’ospedale unico a Fosso Sejore non c’è stato – rincara la dose – Tutt’altro: se è emerso un elemento ineludibile è proprio quello che l’ospedale a Fosso Sejore sta bene solo ai “signori” della politica e solo per non disturbare il ”manovratore”. Anche questa volta hanno dimostrato che tutto è deciso nelle “stanze dei bottoni” della politica, ed anche il tentativo di delegittimare i comitati cittadini, che hanno il diritto dovere a partecipare alla vita politica del territorio esprimendo il loro parere, è stato un “esercizio” abbastanza patetico. Ricordiamoci che i comitati nascono laddove la politica fallisce, lo stesso governo Monti è la “certificazione istituzionale” che il sistema politico italiano è fallito, ma molti vogliono fare finta di nulla. A questo punto, visto che il documento con gli emendamenti dovrà tornare in aula, potrei ipotizzare la presentazione di altri emendamenti, tra i quali:
• Individuare un luogo adatto alla dislocazione di un ospedale unico che possa soddisfare le esigenze di tutta l’area vasta che orbita su Pesaro e Fano, ma anche di riferimento per tutta la provincia, e che limiti la mobilità passiva, che abbia le caratteristiche meno impattanti possibili dal punto di vista ambientale, ma anche nei costi, e, possibilmente, valutare siti già di proprietà delle amministrazioni pubbliche o già costruiti, come oggi già esistenti.
• Invitare l’Azienda Ospedaliera Marche Nord, qualora si verificassero impedimenti alla realizzazione del progetto dell’ospedale unico, di qualunque carattere e natura, a garantire il mantenimento dei servizi, così come previsti dal Piano Sanitario Regionale di Area Vasta, su tutti gli attuali plessi esistenti tra Pesaro e Fano, provvedendo costantemente alla manutenzione e al loro ammodernamento”.
Il consiglio Comunale congiunto di Pesaro e Fano si è dimostrato una farsa, oltre che la trappola, architettata da Ricci & C. per “sdoganare” l’ospedale unico a Fosso Sejore, ma l’operazione non è riuscita.
Non si è votato alcun documento, nessuna mozione né tanto meno gli emendamenti necessari per rendere votabile l’O.d.G. delle commissioni sanità congiunte Pesaro , Fano.
Per di più la votazione del documento avverrà ognuno nel proprio consesso comunale, quindi tutta questa fretta a presentare l’O.d.G. non c’era, e gli uffici di Presidenza dei due Comuni, non avevano ben valutato che ogni tipo di votazione sarebbe stata solo simbolica o dimostrativa perché per avere validità formale, i documenti devono essere votati nella propria Assise, cioè nel comune di appartenenza.
In ogni caso il colpo di mano per farci “bere” l’ospedale unico a Fosso Sejore, non c’è stato.
Tutt’altro: se è emerso un elemento ineludibile è proprio quello che l’ospedale a Fosso Sejore stà bene solo ai “signori” della politica e solo per non disturbare il ”manovratore”.
Anche questa volta hanno dimostrato che tutto è deciso nelle “stanze dei bottoni” della politica, ed anche il tentativo di delegittimare i Comitati Cittadini, che hanno il diritto dovere a partecipare alla vita Politica del territorio esprimendo il loro parere, è stato un “esercizio” abbastanza patetico.
Ricordiamoci che i Comitati nascono laddove la politica fallisce, lo stesso governo Monti è la “certificazione istituzionale” che il sistema politico italiano è fallito, ma molti vogliono fare finta di nulla. A questo punto, visto che il documento con gli emendamenti dovrà tornare in Aula, potrei ipotizzare la presentazione di altri emendamenti, tra i quali :
“Individuare un luogo adatto alla dislocazione di un ospedale unico che possa soddisfare le esigenze di tutta l’area vasta che orbita su Pesaro e Fano, ma anche di riferimento per tutta la provincia, e che limiti la mobilità passiva, che abbia le caratteristiche meno impattanti possibili dal punto di vista ambientale, ma anche nei costi, e, possibilmente, valutare siti già di proprietà delle amministrazioni pubbliche o già costruiti, come oggi già esistenti”.
“Invitare l’Azienda Ospedaliera Marche Nord, qualora si verificassero impedimenti alla realizzazione del progetto dell’ Ospedale Unico,di qualunque carattere e natura, a garantire il mantenimento dei servizi, così come previsti dal Piano Sanitario Regionale di Area Vasta, su tutti gli attuali plessi esistenti tra Pesaro e Fano, provvedendo costantemente alla manutenzione e al loro ammodernamento”
Consigliere Comunale P.d.L.
Alessandro Di Domenico
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