di Redazione
19 aprile 2012
URBINO – Ormai è da 20 giorni che si attende questa sfida sotto i Torricini. Dopo il pareggio esterno con il Futsal Portos del 31 marzo scorso, la banda di Bargnesi ha avuto l’ufficialità che l’unica strada per conquistare la tanto agognata salvezza nel campionato di serie B era passare dal playout contro l’altra marchigiana, il San Giuseppe Jesi.
Se i tori gialloblù hanno inseguito la salvezza diretta fino al penultimo turno di campionato, non si può dire lo stesso della squadra di Pieralisi, la quale ha rischiato addirittura di essere risucchiata negli ultimi tre posti che significano retrocessione.
Sta di fatto che può accadere di tutto in un spareggio di andata-ritorno (il 21 e il 28 aprile) che vale la permanenza nella serie cadetta. Nelle gare di campionato le due compagini hanno pareggiato in entrambe le occasioni, a dimostrazione che la sfida che sta per arrivare è davvero molto equilibrata.
Sfida nella sfida, la sfida tra le due coppie-gol Caetano-Maggio da una parte (57 reti) e Vitale-Baruffi dall’altra (59). Non saranno a disposizione di mister Bargnesi gli infotunati Peverini e Ugolini, mentre è recuperato, anche se non al 100%, il funambolo brasiliano Vitor Caetano.
Proprio l’allenatore dei ducali – Davide Bargnesi – spiega come arriva al momento cruciale della stagione la sua squadra: “Arriviamo sicuramente preparati e vogliosi di giocare questa partita. Dobbiamo essere bravi a non andare troppo oltre, di giocare sereni, col giusto entusiasmo perché un playout va gestito, in quanto è impensabile risolvere tutto nella gara d’andata. Uno spareggio si gioca fino all’ultimo secondo della secondo match e la prima gara in trasferta va affrontata con intelligenza e maturità”.
Nella sua carriera il tecnico fanese ha dovuto affrontare solo spareggi per la promozione.
“Sì, è vero, ho fatto solo playoff fino ad ora. E’ la prima volta che mi trova davanti ad un playout. Ho cercato di calarmi subito nella situazione e soprattutto capirne l’importanza, in quanto rispetto ad un playoff è più delicato e più determinante perché ci si gioca la permanenza in una categoria”.
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