Pagliano: caso Signoretti? Da invasione degli ultracorpi

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2 maggio 2012

 

 

di Claudio Pagliano*

 

PESARO – All’indomani della Festa dei Lavoratori e sulla scia delle polemiche – nazionali e locali – che hanno farcito il dibattito sul mercato del lavoro, sulla crisi occupazionale (i pessimi dati della disoccupazione italiana sono di oggi) e sulla necessità di dedicare ogni sforzo alla crescita e ai giovani, ancora una volta dobbiamo fare i conti con una politica distante dal Paese reale, spaccata anche sui progetti più semplici, che si nasconde dietro il rigore (peraltro necessario) per ostacolare ogni opportunità di lavoro e sviluppo con cavilli da Azzeccagarbugli.

Claudio Pagliano tra Luca Paolazzi e Salvatore Giordano

Claudio Pagliano, presidente degli industriali pesaresi, tra il direttore Salvatore Giordano (a destra) e Luca Paolazzi, direttore nazionale del Centro studi dell'associazione

Più volte abbiamo sollecitato chi ha responsabilità di governo a raccogliere il grido d’allarme del nostro sistema imprenditoriale: subito dopo le assemblee territoriali della nostra Associazione; quando abbiamo preso posizione in favore del secondo casello dell’A14 a Pesaro e dell’ospedale unico con Fano fino al manifesto di Confindustria Marche pubblicato dai media il 1° maggio. A Comuni, Provincia e Regione Marche abbiamo chiesto di dare una testimonianza tangibile di sana politica, consentendo all’imprenditoria, che vuole investire e creare nuova occupazione, di farlo.

In attesa delle conclusioni di una nostra indagine su come superare la crisi, che abbiamo affidato al prof. Enzo Rullani, docente di Economia della conoscenza presso l’Università Ca’ Foscari, sono certo, ad esempio, che il presidente Ricci, a conclusione del suo tour tra 100 aziende della provincia, sappia benissimo quali siano, ad oggi, la situazione e le necessità del sistema produttivo locale. Quel tour deve servire a qualcosa che consenta di uscire dalla paralisi!

Ed ecco perché sono sbalordito di fronte all’ennesima denuncia di un imprenditore pesarese, serio, preparato ed equilibrato come Franco Signoretti, al quale Pesaro sta praticamente vietando di crescere, costringendolo ad emigrare in un altro comune, se non addirittura all’estero. In qualsiasi altro Paese al mondo si farebbe a gara, non dico per agevolare, ma almeno per non ostacolare le esigenze di un imprenditore che progetta di crescere, di creare occupazione e, di riflesso, di contribuire al benessere della provincia nella quale opera.

Purtroppo il suo non è l’unico esempio. Il suo ed altri casi simili mi ricordano il film “L’invasione degli ultracorpi”: quasi l’obiettivo vero di chi ha in mano le pubbliche amministrazioni sia quello di generare dagli anticorpi enormi baccelli, in questo caso gli imprenditori, senza emozioni né stimoli. Senza investimenti seri il sistema produttivo locale arretra e l’occupazione diminuisce: questa cattiva politica ci sta portando in questa direzione.

 

* presidente Confindustria 

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